14-Ritorno

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Yurika si stiracchiò tra le coperte e sorrise. Era da tempo che non riusciva a dormire così bene. Ripensò a quello che era successo il giorno prima e a quanto tenero fosse stato Ferid nei suoi confronti, probabilmente voleva solo tranquillizzarla un po' e, in effetti, doveva ammettere che quell'esperienza l'aveva parecchio scossa, soprattutto se pensava all'effetto che Ferid aveva avuto su di lei: era grazie a lui che era riuscita a calmarsi. Sospirò e decise di alzarsi, preparandosi ad una nuova giornata. Poco dopo sentì bussare alla porta. "Avanti!" Ferid entrò, ma la ragazza notò che il vampiro teneva una mano nascosta dietro la schiena e si incuriosì, chiedendosi cosa stesse nascondendo. "Come stai Yurika?" "Bene, grazie." "Perfetto. Sai, stavo pensando a quello che è successo ieri e, vedi, mi sono reso conto che posso fare qualcosa per prevenire che incidenti simili capitino ancora in futuro. Sono giunto alla conclusione che le cose sarebbero andate in maniera diversa se tu non fossi stata completamente disarmata." Yurika fissò il vampiro perplessa, non riuscendo a capire dove volesse arrivare. "Così ho pensato che sia venuto il momento di ridarti una cosa che ti appartiene." Spostò la mano da dietro la schiena e l'avvicino al volto della ragazza. Yurika fissò la croce sbalordita e sollevò una mano tremante, pronta a prenderla, poi si fermò. "Posso?" Chiese guardando il vampiro con titubanza. "Ma certo. È tua in fin dei conti." Allora Yurika avvolse le dita attorno alla fredda superficie della croce, riprendendola. Continuò ad osservarla per un attimo, quasi non credendo di poterla riavere accanto a sé. Sentì gli occhi inumidirsi di lacrime. Sollevò lo sguardo su Ferid e, per un attimo, fu presa dall'irrazionale desiderio di abbracciarlo, ma si riprese prima di compiere una mossa avventata. "Grazie, Ferid." Ferid le sorrise anche se non gli sarebbe dispiaciuto un altro tipo di reazione, ma, in fin dei conti, il giorno prima la ragazza era troppo sconvolta ed aveva trovato in lui il suo unico alleato, mentre ora le cose erano tornate alla normalità. O quasi. Yurika strinse la croce al petto e prese coraggio. "Ferid..." "Cosa c'è Yurika?" "Inizierai a bere il mio sangue?" "Yurika..." "No, Ferid. Questa volta è diverso. Se tu non mi avessi salvata probabilmente sarei morta. E offrirti il mio sangue è l'unico modo che ho per ringraziarti." Un tuo sorriso basterebbe. Pensò il vampiro mentre la guardava, ma non poteva dirle una cosa del genere. "Va bene Yurika, ma preferirei aspettare un giorno o due. Non vorrei rischiare di dissanguarti." "Okay." Sicuramente non era stato un problema per il vampiro accettare la proposta della ragazza, non poteva negare quanto desiderasse riassaggiare il suo sangue e finalmente l'avrebbe ottenuto senza usare la violenza. Si rese conto di come la ragazza stesse stringendo la croce al petto e ricordò l'obiettivo di Yurika. Evidentemente la ragazza era legata al suo demone più di quanto avrebbe dovuto esserlo. E, se la sua teoria era giusta, allora significava che Yurika e il suo demone avrebbero avuto molte cose di cui parlare e lui non era altro che un ostacolo. "Yurika, ti lascio per ora. Magari torno più tardi. O forse no. Ma, vedrò. Ciao!" "Ciao Ferid."

Non appena il vampiro chiuse la porta Yurika sorrise stringendo la croce al petto e si lasciò cadere sul letto, in attesa. Quasi subito vide comparire i rilucenti capelli biondi di Kurena. Il demone le sorrise, mentre delle lacrime scendevano sulle guance della ragazza. "Yurika, un po' di contegno, non sono passate neanche due settimane!" "Lo so Kurena, ma... È così bello rivederti, avere qualcuno accanto che mi conosce." Il demone sorrise. "Non ti piace avere accanto quel vampiro?" Yurika impiegò un attimo a registrare le implicazioni di quella frase. Si sollevò sul letto. "Cosa vorrebbe dire?" Kurena rise. "Ferid... È bello, no?" Yurika arrossì. "Tutti i vampiri sono belli, non solo..." Si morse un labbro. "Non solo?" Yurika sbuffò. "Ti prego, Kurena. Non abbiamo mai parlato di queste cose." Kurena la guardò con disapprovazione. Yurika sospirò. "E poi ti ricordo che mi ha rapita e che ha tentato di..." "Eppure mi sembra di capire che ieri l'hai baciato. E poco fa gli hai offerto il tuo sangue. O sbaglio?" Yurika abbassò lo sguardo. "Era solo un innocente bacio sulla guancia e offrirgli il mio sangue è un modo per ringraziarlo di avermi salvata. Tutto qua." Sbottò la ragazza. Kurena non era per niente convinta, ma decise di sorvolare l'argomento, o meglio, tralasciarlo per il momento. Era certa che Ferid Bathory sarebbe diventato il loro secondo argomento preferito. Oh sì. Ma sapeva che, grazie alla biblioteca del vampiro, Yurika avrebbe avuto nuovi elementi con cui lavorare. "Potresti portarmi nella sua biblioteca..." Sussurrò il demone. La ragazza le lanciò un'occhiataccia. "Va bene, andiamo."

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