25 - Pensieri

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Yurika si strinse al petto del vampiro. Aveva dormito bene? Sì, decisamente. Era sinceramente sollevata per come le cose si erano concluse con Ferid, almeno ora era tutto più chiaro e più semplice. Forse sarebbe riuscita a sentirsi un po' più tranquilla e rilassata su certi aspetti e, soprattutto, non aveva più nulla da nascondergli. Certo. Sapeva perfettamente che la questione non era per nulla chiusa, anzi tutt'altro. Ma si aspettava che il vampiro tenesse fede alle sue promesse. Sperava solo che questo non avrebbe compromesso il loro rapporto. Non poteva negare di amare sentire le braccia del vampiro avvolte attorno a lei e le sue labbra sulle sue, per il resto preferiva aspettare di sentirsi più a suo agio, soprattutto più in confidenza col vampiro, voleva costruire prima un legame solido. Non che avesse mai pensato seriamente alla prospettiva dell'amore, o meglio, le era capitato di perdersi in melanconiche fantasie, ma mai aveva pensato che un giorno le avrebbe viste realizzarsi. Per giunta nel modo più sorprendente possibile. Era proprio vero che l'amore arrivava quando meno te l'aspettavi. Eppure questa forza dirompente era entrata nella sua vita e ora doveva farci i conti, ma non voleva spingersi oltre subito. Si costrinse a smettere di divagare su quel tema. Ogni cosa sarebbe poi arrivata a suo tempo.

E invece, Ferid? Sicuramente la serata non si era conclusa secondo le sue aspettative finali, eppure sentiva di aver riportato una grande vittoria. Aveva avuto la prova tangibile dei sentimenti provati dalla ragazza nei suoi confronti e lei aveva scelto di restargli accanto. Il resto era passato in secondo piano. Senza dubbio. Anzi, il tutto avrebbe contribuito a rendere le cose più stuzzicanti da parte sua. Non aveva assolutamente intenzione di andare contro la volontà della ragazza, non si sarebbe perdonato se un suo comportamento l'avesse portata a sentirsi costretta a fare qualsiasi cosa per compiacerlo. Non era così che sarebbero andate le cose. Non con lei. Questo rappresentava una sfida per lui. Yurika era la sua sfida personale. Doveva dimostrare a lei, ma soprattutto a sé stesso che, nonostante la sua ormai troppo lunga peregrinazione sulla terra sotto forma di creatura maledetta, potesse essere ancora in grado di provare sentimenti, amare e chissà, mettere le esigenze di qualcun'altro prima delle sue e non agire semplicemente per un qualche tornaconto personale. Gli veniva da ridere quando ci pensava. Ormai era corrotto fino al midollo, in pochi potevano anche solo immaginare quanto. Yurika era fin troppo lontana dall'avere una completa visione di quale creatura lui fosse. E, per la prima volta, questa nuova variabile lo preoccupava. Temeva che certe questioni avrebbero spinto la ragazza a rimangiarsi le parole della sera precedente. Ed era l'ultima cosa che voleva.

Si perse ad ascoltare i regolari battiti del suo cuore, una melodia che i suoi sensi da vampiro sapevano ormai riconoscere. Quante volte gli era capitato di percepire il drastito cambio nel battito cardiaco che intercorre quando ci si avvicina inesorabilmente alla morte? Preferiva non rispondere a questa domanda e non pensarci oltre. Non aveva senso rimuginare sul passato, certo non nel suo caso. Non meritava la compassione di nessuno, neppure di quella di Yurika. L'unica cosa che poteva assicurarsi ora era che non avrebbe mai posto fine all'esistenza della ragazza, mai. Non si sarebbero ripetuti gli scenari passati. L'immagine dei suoi laboratori segreti balenò nella sua mente. Avrebbe mai accettato una cosa del genere? Sarebbe mai riuscita a non vedere il mostro che aveva messo in atto un piano simile? Sospirò. Doveva trovare il modo per introdurle la questione prima che fosse troppo tardi. Con calma Ferid, con calma.

Yurika si strinse al petto del vampiro, era quasi sveglia. Ferid le accarezzò i capelli delicatamente. "Buongiorno." Sussurrò. "Giorno." Mugugnò lei in risposta. "Grazie per essere restata." Yurika spostò la testa per poter guardare quegli occhi color rubino che tanto amava. Il vampiro le strappò un bacio, lento e delicato. "Non ho nessun motivo per andarmene." Ferid sorrise, provando a fingere di poter essere completamente d'accordo con lei. Doveva mostrarsi all'altezza di lei, dimostrarle che quella scelta non era stata sbagliata. "Che dici, mia cara, non pensi sia giunta l'ora di alzarsi?" Per tutta risposta Yurika affondò la testa nel petto del vampiro stringendosi a lui. "Sto così bene qui." Sussurrò flebilmente. Il vampiro le accarezzò i capelli. "E le nostre attività giornaliere?" "Cinque minuti in più non cambieranno nulla." Dopo un attimo di silenzio Yurika si sollevò sul letto stirandosi le braccia, poi lanciò uno sguardo verso Ferid ancora sdraiato nel letto. Ripensò alle parole della sera prima e arrossì lievemente. Aveva detto che gli piaceva quand'era lei a prendere l'iniziativa. Che fosse venuto il momento di mostrarsi più coraggiosa nei confronti del vampiro che amava? Si chinò su di lui, unendo le loro labbra nuovamente, la sua mano teneramente posata sul suo viso. "Mi rendo presentabile, poi potremmo fare quello che vuoi." "Oh, lo sai che per fare ciò che vorrei non avresti bisogno di vestiti, piccola mia." Yurika avvampò. "Avevi..." Il vampiro le rubò un bacio. "Mi diverte stuzzicarti." La ragazza sospirò. Sperava che Ferid non fosse intenzionto a comportarsi in quel modo in eterno. Il suo povero sistema nervoso non avrebbe retto.

"Non l'avrei mai detto, ma quel vampiro inizia a guadagnare qualche punto." "Inizia?" Rispose Yurika divertita. "Ma se è da una vita che continui a suggerirmi pensieri poco casti nei suoi confronti." Kurena sbuffò. "Per forza, sei un caso disperato." "Sarei dovuta andarci a letto e basta?" Sussurrò Yurika. "Yurika, tesoro. È proprio questo che mi ha fatto guadagnare fiducia in lui. Ha detto che è disposto ad aspettare. Hai fatto bene a far valere i tuoi desideri. Almeno non dovrai più preoccuparti, circa." La ragazza sospirò. "Ti immagini le loro facce se sapessero cosa sto facendo qua?" A Kurena non servì che la ragazza esplicitasse il soggetto per capire di chi stesse parlando. Dopotutto la sua mente era un libro aperto per lei. "Penso che neppure reputino sia possibile che tu cada così in basso. A farti plagiare da un vampiro." La ragazza rabbrividì. "Quello che penserebbe mio padre..." Sussurrò apaticamente. Eppure una calda lacrima iniziò a bagnarle la guancia. "Non lo accetterebbe mai." Dal tono usato Kurena capì che per ora l'argomento era chiuso e si limitò a sparire, lasciando la ragazza ai suoi pensieri. In certi casi era difficile pure per lei cercare di seguirla nei suoi contorti ragionamenti.

Yurika si asciugò in fretta quella lacrima. Non doveva rimuginare sulle persone che ormai appartenevano al suo passato. Aveva scelto di stare con Ferid. Di lasciarsi tutto alle spalle. L'aveva fatto consapevolmente, per amore. Per quel sentimento bruciante che provava nei confronti di quel vampiro. Per come le aveva cambiato la vita. Eppure. Eppure c'era sempre qualcosa, quel ma ancorato nei recessi del suo cuore, un germe che a volte tornava a tormentarla minando la sua nuova felicità. Prese un profondo respiro cacciando quei pensieri dalla sua mente. Aveva qualcun'altro a quale dedicare tutte le sue attenzioni.

Eccomi resuscitata con un nuovo capitolo, forse un po' corto e troppo introspettivo e con un titolo discutibile, ma lol perdonatemi. 💕

15/02/2020

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