39 - Constatazioni

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Guren fissava attonito la scena davanti ai suoi occhi. Su una cosa era piuttosto certo, quella variabile non era prevista nel piano. Almeno non nel suo.

"Yurika... allora perché?" Chiese Guren esternando una domanda che non riguardava solo lui.

La ragazza lanciò una breve occhiata a Ferid, forse in cerca di supporto. "Eh no, mia cara. Non guardare me. Come hai notato non credono alle mie parole." "In fin dei conti mi ha rapita, dove pensavate fossi finita?" Chiese, ma il suo sguardo restò puntato su Ferid.

"E allora perché cazzo sei qui?" "Non avevo scelta." "Schifoso, le hai fatto il lavaggio del cervello?" "Lui non ha fatto niente!" Rispose Yurika alzando la voce. "E quei segni che hai sul collo? Cosa sono? Dimostrazioni d'amore?"

La ragazza ebbe un brivido. "Per me lo sono..." Guren rimase impietrito, mentre il puzzle prendeva forma. Allora ci era riuscito. Quel vampiro era riuscito a mettere le sue sporche mani su di lei. E lei approvava, era consenziente.

"Ti sta manipolando." Ringhiò. "Lo fa solo per usarti, è un mostro incapace di provare sentimenti."

Ferid sentì quelle parole risuonargli nel profondo. Quanto vere potevano suonare al suo essere? Forse troppo. Anche lui credeva di avere ormai perduto la capacità di provare sentimenti umani e di essersi tramutato in un mostro. Eppure, sembrava che anche per lui fosse giunto un raggio di speranza.

"Ti sbagli, Guren. Ti sbagli." La risposta della ragazza gli scaldò il cuore e, per un secondo di troppo, si distrasse, perdendo momentaneamente il polso della situazione. Notò con un attimo di ritardo che l'uomo si era rialzato per attaccarlo.

Ma Mika si frappose fra loro. "Mika... Hai deciso di aiutarmi? Che caro che sei." "Mi sono stufato del tuo siparietto drammatico. Torna con la tua amante nelle retrovie." "Quanta cattiveria." Sussurrò il vampiro di rimando, ma non gradiva la scelta di vocabolo utilizzata da Mikaela. Amante. Che in parte rappresentava comunque la realtà dei fatti tra lui e Yurika, eppure gli sembrava che lo esponesse troppo di fronte agli altri. In realtà sapeva che portando la ragazza con sé avrebbe attirato attenzioni scomode, ma voleva anche volgere la situazione a suo favore.

"Yurika hai veramente intenzione di lasciarci con questi vampiri? Ci lasceresti morire se non avessi alternative?" La voce di Guren risuonò tagliente. Ferid si spazientì. La situazione era già abbastanza delicata. Non vi era alcun bisogno che iniziasse a metter parola su tutto.

La ragazza osservò per un momento quei compagni con i quali aveva fatto squadra in alcune occasioni. Che la situazione degenerasse era quanto aveva più temuto, ma in cuor suo sapeva che non avrebbe potuto fare molto per cambiare le cose. L'inevitabile non poteva essere evitato. Per questo non si ritrasse quando il suo vampiro l'allontanò dalla scena.

"Mi dispiace." Sussurrò Ferid. Yurika sollevò lo sguardo su di lui. "Vi sono alternative?" Il vampiro le sorrise. "Forse ci sono delle sorprese in serbo sai. Non credo che il tuo amico sia così semplice da eliminare..."

Perché lui aveva già percepito l'arrivo dell'esperimento di Guren. Era il momento di sfoderare gli assi nella manica. Certo, lui era un sadico vampiro che amava vedere le persone soffrire, ma non avrebbe mai portato Yurika sul campo di battaglia se ciò avesse comportato assistere alla morte di persone alle quali era stata legata.

Quello che successe dopo avvenne forse troppo in fretta, sicuramente non per Ferid, ma per la ragazza sì. In un primo momento vide Guren soccombere alla spada di Mika, ma non ebbe tempo di metabolizzare la cosa che vide spuntare Yuuichiro, il giovane ragazzo della squadra di Shinoa, a contrastare l'attacco del prediletto di Krul. In quel nomomento tutto cambiò.

Guilty All The Same Where stories live. Discover now