18 - Mosse

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"Eccoci qua, tesoro." Yurika guardava ipnotizzata la mano di Ferid che sistemava l'ennesimo libro sull'ormai altissima pila che si era formata sul tavolo. Deglutì, sentendosi leggermente demotivata. Le ci sarebbe voluto parecchio tempo per farli passare tutti. Si sedette sulla sedia senza riuscire a smettere di osservarli. "Sono tantissimi." "E non sono neppure tutti, ti ho portato solo quelli che sembravano più utili." "Grazie mille, Ferid. Mi dispiace averti fatto tribulare così tanto." Il vampiro si accomodò sul divano. "Non dirlo neanche per scherzo, mi fa piacere aiutarti." "Non mi resta che iniziare a leggerli." Ferid rise. "I libri possono aspettare, vieni qui con me." Yurika osservò il vampiro e la pila di libri, poi prese l'ultimo che le aveva portato e andò a sedersi accanto a lui tenendo il libro in grembo. "E se facessimo così?" "Potrai dedicarti a loro più tardi, quando sarai da sola." Yurika si girò verso il vampiro. "Devi uscire?" "Purtroppo sì, la regina mi ha convocato per parlarmi di alcune questioni." La ragazza ripensò alla vampira dai capelli rosa che aveva già avuto modo di incrociare. Le faceva ancora strano pensare che, quella che sembrava un'innocua ragazzina, fosse in realtà la regina dei vampiri. "Sembra quasi strano che sia veramente lei la vampira più forte del Giappone." Sussurrò. Ferid rise. "L'apparenza spesso inganna. Soprattutto in un mondo come questo." "E di che discuti quando sei con lei?" "Mah, cose da vampiri." Rispose. La ragazza sospirò, in realtà non era molto interessata, ma un pò di curiosità in merito l'aveva. Percepì il braccio di Ferid avvolgersi attorno alle sue spalle, avvicinandola a lui, allora lei si appoggiò al suo corpo pensando che il vampiro non avesse tutti i torti, una volta che se ne sarebbe andato si sarebbe potuta dedicare con calma alla lettura dei libri. Sentì le labbra del vampiro posarsi delicatamente sulla sua testa e sorrise. "Hai per caso sete?" Ferid chiuse gli occhi ascoltando il battito del cuore della ragazza e ripensando al dolce sapore del suo sangue. Avrebbe volentieri affondato più spesso le sue zanne nel delicato collo di Yurika se solo non avesse rischiato di ucciderla. Inoltre sapeva che il colloquio con la regina gli avrebbe preso del tempo, anche perché aveva un'altra faccenda da sbrigare. Sapeva anche che le sue case non erano la meta preferita di nessun vampiro, ma nel caso si fosse verificato qualche imprevisto non poteva rischiare di lasciare Yurika indebolita dalla perdita di sangue. "Per poi abbandonarti qui sola e indifesa? Non mi pare proprio il caso." La ragazza si irrigidì. Non aveva pensato che si sarebbe trovata completamente sola una volta che il vampiro avrebbe lasciato la casa e questa tensione nel suo corpo non passò inosservata agli occhi del vampiro. "Yurika?" La ragazza si staccò dalla sua presa. "Mi lascerai qui tutta sola." "Nessuno verrà a darti fastidio." "E se dovesse succedere qualcosa come..." "Te lo ripeto, nessuno si avvicina a me di sua spontanea volontà e senza essere invitato, fidati." Yurika abbassò lo sguardo. "Mi sento al sicuro con te." Quelle parole colpirono il vampiro, andando a smuovere quel suo cuore che da troppi secoli aveva smesso di battere. Prese una mano della ragazza baciandola. "Non ti succederà niente, te lo prometto." Lei lo fissò annuendo debolmente. Aveva notato qualcosa di diverso sia nello sguardo che nel tono di voce del vampiro. Non era il solito tono scherzoso, ma era più serio. Calmo e fermo. Rassicurante. "E poi hai il tuo demone." Aggiunse Ferid. "Lo so, ma mi viene comunque un pò di ansia." "Non ci pensare. Potresti farti un bel bagno caldo per rilassarti, non è una bella idea?" "Certo." Ed eccolo che era tornato ad essere il Ferid di sempre.

In realtà anche il vampiro non era convinto fino in fondo di lasciare la sua Yurika completamente sola, ma non aveva altra scelta, portarla con lui sarebbe stato un rischio troppo alto da correre, per giunta portarla mentre andava da Krul sarebbe stato un gesto sconsiderato. Se Krul avesse capito i sentimenti che lo legavano alla ragazza rischiava che le potessero venire idee strane. Quindi, più a lungo riusciva a nascondere la cosa e meglio sarebbe stato per lui. Certo si sarebbe dovuto ingegnare per inventarsi qualcosa per essere più tranquillo.

"Questi libri sono fondamentali, sembrano proprio avere quelle informazioni che ci mancavano. L'unico problema è che sono molto complessi da decifrare." Kurena era comparsa sdraiata a pancia in giù sul tavolo, gli occhi vigili puntati sul lavoro di Yurika. "Mi hai fissata per tutto il tempo." E la ragazza sollevò lo sguardo incrociando quello del demone. "Sono pur sempre il tuo demone. Ogni tanto dovrò pur fare il mio lavoro, non credi?" Ma risultò troppo seria mentre lo diceva, cosa che non convinse del tutto la giovane. "Cosa c'è che non va, sentiamo." "Questi libri." "Kurena stai scherzando? Ti ho detto che..." "Appunto." "Quindi?" "Lo trovo strano. Che li abbia qui. Che te li abbia portati. Proprio quelli che ti servivano." Rifletté sulla cosa, forse non aveva tutti i torti. Eppure quel ragionamento non aveva senso. "Pensi che Ferid voglia qualcosa da me?" Kurena le si avvicinò finché i loro volti furono vicinissimi. "Si è affaticato tanto per cercarli. Non pensi che voglia qualcosa in cambio?" "Le cose sono diverse ora. Noi..." Kurena fluttuò sopra di lei. "Questo è vero, te lo posso concedere. Ferid sembra veramente sincero, eppure sai anche che ha molti segreti. Cerca di non dimenticarlo e di starci attenta. Che poi se ti farà soffrire mi toccherà possederti!" E iniziò a ridere, sinceramente divertita. Yurika sospirò. "Sei insopportabile ultimamente, sai?" "Solo perché il tuo caro Ferid mi ha rubato la scena." "Che demone permaloso che sei." Kurena rise. "Ti conviene continuare in un altro momento. Guarda. Si sta facendo sera." "Pensi che riuscirò a mangiare qualcosa senza bruciare tutto?" "Oh, questa non me la voglio proprio perdere."

Raggiunse la cucina, poi notò un foglio attaccato al frigorifero. Che l'avesse lasciato Ferid?

Buonasera, mia pecorella
Se sei giunta fin qui significa che hai fame e ti starai chiedendo come risolvere questo problema, ma non ti preoccupare. Ho pensato a tutto io. Ti ho preparato alcune cose che troverai nel frigorifero, ti basterà scaldarle seguendo le istruzioni che ti ho lasciato. Ah, se ti va c'è anche del gelato, ma non mangiarne troppo!

"Sta scherzando? Mi reputa veramente così incompetente?" "Penso che non creda molto nelle tue capacità culinarie." "È mortificante." "Ma dai! Si preoccupa per te. Vedila come una cosa positiva." Yurika sbuffò e andò a leggersi le istruzioni del vampiro per la sua cena.

Finalmente si mise la camicia da notte, pronta a dormire e rincuorata dal fatto che, al suo risveglio, Ferid le sarebbe stato nuovamente accanto.

"Mia regina, quale piacere rivedervi." "Il piacere è solo tuo, Ferid Bathory." "Suvvia, Krul. Ti ricordo che sei stata tu a contattarmi." "Vero, ma non perdiamo tempo. Sono gli umani che iniziano a preoccuparmi. E non preoccupano solo me." Ferid registrò l'informazione con attenzione. "Sono abbastanza convinta che presto anche il concilio dei vampiri potrebbe iniziare a mettere il naso negli affari del Giappone, soprattutto se gli umani continuano a darci fastidio. Se dovessero riuscire a prendere altre città la cosa non sfuggirebbe agli altri vampiri. Per questo vorrei che iniziassimo a prestare tutti più attenzione. Ho il sentore che presto possa scatenarsi una guerra." "Quanta premura, Krul. Hai deciso di avvisarmi prima delle tue intenzioni. Dimmi, hai per caso paura che possa succedere qualcosa al tuo serafino?" La regina ringhiò. "Non usare quella parola, Ferid." Il vampiro rise. "Ti chiedo scusa Krul, starò più attento, ma tanto nessuno sente quello che ci stiamo dicendo, vero?" La vampira gli lanciò uno sguardo intimidatorio. "Vedi di non crearmi problemi. O la tua vita giungerà presto a termine." "Oh, non ti preoccupare. Lo sai che ci tengo alla mia vita. E poi, cosa faresti senza di me?" Ma Krul si allontanò senza rispondergli. "Mi raccomando, salutami il caro Mika!" E anche lui se ne andò; aveva ancora un'ultima faccenda da sbrigare prima di tornare a casa.

Guren osservava il paesaggio che si estendeva in lontananza. Chiuse gli occhi e continuò ad attendere, mancavano ormai pochi minuti all'ora stabilita. "Buonasera, mio caro compagno." "Finalmente." Sbuffò Guren puntando gli occhi in quelli cremisi del vampiro. "Non essere impaziente, ti darò tutto quello che ti serve. Eccoti." I due si scambiarono alcuni fogli, poi il vampiro fece per allontanarsi. "Ferid Bathory." Sentenziò Guren. "Mmm. Che c'è? Abbiamo altro di cui parlare?" Sorrise, sapendo perfettamente cosa volesse l'uomo. "Non fare finta di niente, vampiro. Ti sei preso qualcosa che non ti spetta." Lo sguardo di Guren era glaciale. "Ah, sì? E a cosa ti staresti riferendo?" "Lei dov'è?" "Non sono affari che ti riguardano." "E invece mi riguardano eccome!" Urlò l'uomo che, preso dal momento d'ira, fece l'errore di sguainare la spada contro il nobile. "Sai perfettamente che non potresti battermi." "Dove l'hai portata?" "È a casa mia." "E cosa cavolo le stai facendo?" "Niente che lei non voglia." "Bugiardo!" Ferid stava iniziando a spazientirsi. "Sei libero di credere ciò che vuoi." Ma Guren non poteva semplicemente arrendersi così, nessun altro avrebbe fatto qualcosa per Yurika. Ritirò la spada. "E se smettessi di passarti informazioni?" Il vampiro rise. "Lo sai che non puoi farlo. Rassegnati." I due tornarono a fissarsi, poi il vampiro sospirò. "Sta bene." "Come posso fidarmi di quello che dici?" "È l'unica cosa che puoi fare mio caro Guren, io non ho alcuna intenzione di separarmi da lei." Detto questo se ne andò, lasciando l'uomo solo ai suoi pensieri. Non poteva fidarsi del vampiro, ma probabilmente non sarebbe comunque riuscito a riportarla indietro. Sperava solo che Ferid Bathory tenesse le sue sporche mani lontano da lei.

Rientrando Ferid ripensò al discorso avuto con Guren, sembrava fosse veramente preoccupato per Yurika, anzi, forse fin troppo per i suoi gusti. Anche se non poteva meravigliarsi della cosa, era probabile che i due si conoscessero bene, quindi tutta quella preoccupazione poteva essere normale, eppure il fatto che l'uomo avesse perso il controllo in sua presenza gli rendeva chiara l'importanza che Yurika dovesse avere per Guren. Si chiese se ci fosse mai stato qualcosa di più che amicizia tra di loro.

Sospirò di sollievo una volta rientrato a casa anche se sospettava che Yurika stesse dormendo, dopotutto era notte fonda. Passò comunque nella sua stanza, trovando la ragazza profondamente addormentata. Si sedette sul letto prestando attenzione a non svegliarla. Avrebbe passato ore ad osservarla così. "Sei bellissima, amore mio." Osservo il letto. Sarebbe stato bello infilarsi sotto le coperte per dormire abbracciato a lei. "Domani porremo rimedio a questa cosa. Buonanotte, Yurika."

10/08/2019

In più vi ho aggiunto un disegno di Kurena, anche se non è ancora finito, ma almeno vi fate un'idea di come me la immagino 💕
(spero so veda lol)

Guilty All The Same Where stories live. Discover now