21 - Introspezione

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Ripensare a quelle parole di Ferid non fece che inquietarla ulteriormente per quanto avesse cercato di non darci peso per il resto della giornata. Si morse un labbro prima di tornare a spazzolarsi i capelli. Aveva sempre sete di lei. Un brivido l'attraversò. E quanto sarebbe passato prima che i suoi istinti di predatore avessero prevalso sulla sua ragione? Già una volta era successo che il perfetto vampiro avesse perso il controllo, ma cercò di scacciare quel ricordo dalla sua mente. Non l'avrebbe di certo aiutata a tornare in camera dove l'aspettava Ferid. Sorrise. Ecco che effetto le faceva il pensiero di passare la notte tra le sue braccia. La faceva sorridere quasi inconsciamente. E questo lo prendeva come un punto a favore per la sua situazione. Guardò il riflesso della sua figura nello specchio chiedendosi cosa avesse spinto il vampiro ad avvicinarsi proprio a lei. Sospirò. E lei invece? Cosa l'aveva spinta a innamorarsi di lui? Chiuse gli occhi. Era una questione di come la faceva sentire, di come si trovava quand'era con lui, forse di come addirittura riusciva a cambiare quando lo aveva vicino. Era un po' come se non sentisse più le cose del mondo, come se nulla la potesse toccare, anche se era abbastanza certa che questo non fosse semplicemente dovuto alla presenza o al suo stare con lui, ma era più da ricondursi a come lui la faceva stare in sua presenza; in una condizione quasi di isolamento. Anzi, senza il quasi. Era una condizione di magico isolamento dal resto del mondo. Sicuramente anche questo andava a incidere su tutta la sua situazione. Eppure non le dispiaceva del tutto vivere così, in fin dei conti non aveva mai amato prima d'ora la compagnia della gente, forse perché non si era mai sentita legata fino in fondo a qualcuno. Per questo l'essere o meno sola era stato più volte per lei qualcosa di indifferente. E ora la situazione non era cambiata molto tutto considerato. Solo che in questo caso i suoi contatti erano veramente ridotti. Ricordò il giorno in cui era venuto da Ferid il vampiro con i capelli rossi accompagnato da un paio di vampire che aveva dedotto essere sue amiche. Ecco, quella era stata l'unica volta in cui aveva avuto uno conversazione più lunga con qualcuno che non fosse Ferid. Una conversazione nella quale si era sentita più una specie di oggetto che altro. Perché era così che sarebbe dovuta apparire a un vampiro e come'era effettivamente stata vista dalle due, mentre con Ferid sembrava che le cose fossero diverse. Molto. Lui sembrava vedere in lei quello che nessun altra persona aveva mai visto. Qualcuno a cui voler bene e con cui condividere le giornate. Ecco cosa riusciva a vedere in Ferid. Qualcosa che non aveva mai visto in nessun altro.

Ferid sfogliava distrattamente il libro che Yurika teneva sul tavolino, incerto sul da farsi. Aveva pensato di farsi trovare nel letto dalla ragazza. Anzi, aveva sinceramente pensato di farsi trovare nudo nel letto. Giusto per vedere che tipo di reazione avrebbe potuto scaturire in lei. Sicuramente sarebbe stato molto divertente, ma anche troppo esagerato. Almeno per quel poco che era riuscito a intuire. Che fossero ancora i rimasugli di quell'orribile giorno? Era incredibile come lui, abituato a compiere i crimini peggiori, si preoccupasse di cosa pensasse o meno una semplice umana. Rise a quel suo pensiero. Come se per lui Yurika fosse una semplice umana. No, per lui era molto di più. Per questo quel gesto ancora pesava così tanto sulla sua coscienza, ammesso che avesse ancora dei rimasugli di coscienza. Chissà, magari si faceva suggestionare troppo da quell'evento, in fin dei conti non era l'unico a desiderare i loro baci, certo, Yurika non aveva mai fatto la prima mossa, non aveva mai preso l'iniziativa di baciarlo, eppure lui riusciva a percepire quanto la ragazza amasse quei momenti, lo percepiva da come reagiva il suo corpo e non solo al bacio. Il rossore sulle sue guance, ma soprattutto i battiti del suo cuore erano per lui un chiaro indice di cosa succedesse nella testa e nel cuore della ragazza. Il suo corpo non negava mai il tocco del vampiro, non si sottraeva. Non più. Ma c'era qualcosa che la agitava. E lui riusciva chiaramente a percepire anche questa cosa. Come la prima volta che avevano dormito insieme e lui l'aveva stretta a sé, aveva notato l'iniziale tensione nel corpo di lei, ma poi era riuscita a rilassarsi. Il dilemma di Ferid era capire perché sembrasse così poco a suo agio in quelle determinate situazioni. Magari era il suo essere un vampiro a porre un freno nella ragazza e a farle percepire le cose in maniera diversa. In fin dei conti secondo natura lui doveva essere un mostro per lei, quindi certe reazioni non potevano sorprenderlo più di tanto. Ma era anche vero che loro erano qualcosa di diverso, sì, una coppia.

Chiuse il libro di scatto e lanciò un'occhiata verso la porta del bagno. Quanto le ci voleva per prepararsi? Ripensò divertito all'idea del letto. Era decisamente troppo. "Scusa Ferid, mi ero incantata." Il vampiro si girò nella sua direzione. "Beh, ti ricordo che sei tu quella che ha effettivamente bisogno di dormire tra di noi." "G-giusto... Posso mettermi a letto? Sono stanchissima." "Ai suoi ordini." E, in un batter d'occhio andò a infilarsi sotto le coperte. Yurika rise, ma ebbe un breve attimo di esitazione. Il pensiero di cosa avrebbe potuto voler fare Ferid non l'abbandonava del tutto, ma era anche molto forte in lei il desiderio di tornare a stringersi tra le sue braccia. Anche il vampiro aveva notato quel breve attimo di esitazione quasi a confermare il suo flusso di pensieri. Yurika non sembrava essere ancora del tutto a suo agio nei suoi confronti e questo lo rattristava. Avrebbe voluto avere la sua piena fiducia. Che non vi fossero impedimenti tra loro. La ragazza si infilò sotto le coperte, ma mantenne una certa distanza col vampiro. Poi si fece coraggio. "Posso venire più vicina?" Ferid sorrise a quella richiesta, ma fu lui ad avvicinarsi a lei avvolgendo le braccia attorno al suo corpo. Yurika dal canto suo si fece più vicina a lui appoggiandosi al suo petto. "Grazie" sussurrò. "Cosa credi pecorella mia, che non mi faccia piacere stringerti a me?" La ragazza non rispose limitandosi a stringersi di più a lui. Anche a lei avrebbe fatto piacere restare così per sempre, abbracciati incuranti del resto.

28/12/2019

Guilty All The Same Where stories live. Discover now