4-Possibilità

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"Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti."
Luigi Pirandello

Yurika fu svegliata dalla luce del sole che entrava dalla finestra. Si stiracchiò rimanendo ancora un po' sotto le coperte. "Ero convinta di aver messo la sveglia." Sbuffò, poi ricordò... L'aveva spenta e si era riaddormentata. "Uffa... Kurena dovevi svegliarmi." Il demone non rispose. "Fa pure l'offesa... Bé, a questo punto tanto vale fare con calma, per una volta che non ho impegni impellenti." Ricordò la decisione che aveva preso il giorno prima riguardo al "Seraph of the End", ma era indecisa su come avrebbe dovuto agire. Sarebbe stato meglio parlarne con Guren o con Kureto? Forse nessuno dei due in fin dei conti... Sospirò. Per prima cosa si sarebbe recata nei sotterranei dove si tenevano gli esperimenti e una volta giunta lì avrebbe deciso quale sarebbe stata la cosa più opportuna da fare.

"Buongiorno, Yurika-sama." "Buongiorno." Rispose cordialmente la ragazza. Era sconcertante vedere come chiunque mostrasse un estremo rispetto per i membri della famiglia Hiiragi. Era più che abituata a questa situazione, ma la scocciava comunque. Era dell'idea che la sua famiglia avrebbe dovuto cambiare qualcosa, ma sapeva che quel tipo di situazione veniva sfruttata per imporre l'autorità della famiglia Hiiragi e il laboratorio dove si trovava rappresentava il fulcro dell'attività dell'esercito. Passò l'intera mattina a cercare nuove informazioni, ma ben presto si rese conto che da sola non poteva fare molto, però riuscì a farsi un'idea più chiara sull'esistenza di un gene legato a questo serafino. Scoprì il nome di alcuni ragazzi che portavano quel gene e sorrise vedendo tra quelli il nome del ragazzino di Guren. Allora non aveva frainteso i discorsi di Guren. Non si sarebbe sorpresa di scoprire che gli altri fossero i nomi dei nuovi compagni di squadra della sorella. A questo punto sarebbe stato appropriato cercare un approccio con Guren, perché era evidente che sapesse qualcosa. Chiuse i faldoni, era totalmente presa che non si era resa conto della presenza di qualcuno vicino a lei. Due mani si posarono sui suoi occhi. Yurika rabbrividì, colta di sorpresa. "Cosa stava facendo, signorina?" Si tranquillizzò sentendo quella voce. "Guren, mi hai spaventata." "Una Hiiragi che si fa spaventare per così poco?" Ancora con questa storia pensò infastidita. "Piuttosto, vedo che il mio discorso di ieri ha suscitato la tua curiosità." "Tè, invece? Ti hanno dimesso o sei scappato?" "Mi hanno tenuto fin troppo là dentro. E tu, ti sei divertita con queste scartoffie?" La ragazza si irrigidì. "Sono interessanti, ma..." "Ma?" "Ci sono un po' di buchi... E cose che non tornano." L'uomo la guardò seriamente. "Ti aspettavi di trovare dei resoconti precisi e dettagliati?" "In realtà non mi aspettavo niente Guren." L'uomo le sorrise. "Se fosse così non saresti qui." E si avvicinò di più alla ragazza. "I compagni di squadra di mia sorella... Non hai scelto loro a caso, vero?" "No, Yurika. Quei ragazzi hanno veramente quel gene, hai analizzato bene quelle carte." "Che senso ha tutto questo?" "Fa tutto parte di un piano..." "Scommetto che anche quei ragazzini conoscono i dettagli." Sbottò la ragazza, conoscendo la risposta. Il silenzio di Guren confermò il suo dubbio. "Non pensavo che fossi uno sfruttatore di persone come mio fratello." L'uomo la guardò storto. "Non ti sembra di essere giunta a delle conclusioni piuttosto affrettate?" Yurika lo guardò male. Sì, forse aveva ragione. Non sapeva così tanto da potersi permettere di giudicare e forse neppure le importava. Non le importava di quello che faceva, ma questa volta i suoi piani avrebbero coinvolto Shinoa. E la cosa non la rassicurava molto. "Volevo cercare di capire meglio, tutto qua. Non vorrei che Shinoa diventasse una pedina..." Lui rise. "Ti preoccupi di quella ragazzina?" Yurika non rispose. "Adesso vado a raggiungerli per dargli alcune indicazioni, mi accompagni?" La ragazza aveva perfettamente notato come Guren avesse completamente cambiato discorso, ma capiva che non poteva avere tutto e subito. Doveva prestare un po' di pazienza, ma non era interessata a quei ragazzini. Certo un po' si preoccupava per la sorella, ma sapeva che era in grado di cavarsela. "No, Guren. Devo fare una cosa. A presto." E si avviò verso l'uscita di quel posto.

Voleva incontrare il fratello, il che era piuttosto inquietante. E azzardato. Era la prima volta che si sarebbe presentata da lui senza essere convocata. Attese un po' prima di decidersi a bussare alla porta del suo ufficio. Fu Aoi Sangu ad aprirle la porta. La guardò con sorpresa, poi la fece entrare. "Grazie, Aoi." Le disse sorridendole. "Yurika, perché sei qui?" "Ti disturbo?" "No, tranquilla. Siediti pure." La ragazza ubbidì, poi attese, non essendo sicura di come avrebbe dovuto iniziare la conversazione, ma, per sua sorpresa, fu proprio il fratello a rompere il ghiaccio. "Senti, per quello che è successo ieri con papà, io non so che cosa gli sia preso..." "Non preoccuparti... E comunque non sono qui per questo." Kureto la guardò sorpreso e curioso allo stesso tempo. "Vorrei cercare di capire alcune cose..." Lui continuava a tenere gli occhi puntati su di lei. "Vedi di arrivare al dunque e di non girarci troppo intorno." "Esattamente cosa vuole raggiungere l'esercito con gli esperimenti?" Aoi e Kureto si scambiarono uno sguardo. L'uomo si schiarì la voce. "Il nostro obbiettivo principale è quello di eliminare tutti i vampiri, ma, come ben sai, noi umani con le sole nostre forze non possiamo certo sperare di sconfiggerli. È per questo che stiamo studiando, attraverso gli esperimenti, la creazione di armi che ci permettano di prevalere." "E il Seraph of the End sarebbe una di queste armi?" E la ragazza notò lo sguardo d'allarme che la bionda lanciò a Kureto. "Più o meno sì, Yurika." Ma il tenente generale aveva capito che la ragazza non si era scomodata per chiedergli una cosa del genere. La osservò preso in un dibattito interiore. "Nello specifico, in che cosa consiste l'esperimento?" Il fratello la guardò piuttosto sorpreso. La sorella sapeva veramente sorprenderlo a volte. "Perché lo vuoi sapere?" Yurika sostenne lo sguardo indagatore del fratello. "Sono una Hiiragi. Ho un posto nell'esercito. Mi piacerebbe capire un po' di più e dare una mano, se possibile." La ragazza si sorprese di quanto fosse riuscita a sembrare convincente. Ma la cosa che più la sorprese fu il sorriso genuino del fratello. "Sono contento che inizi a interessarti di queste cose. Potresti esserci utile." Yurika non si illuse del tutto. Il tono usato dal fratello le aveva fatto capire che non sarebbe stato così semplice. "Però?" Sussurrò precedendo l'uomo. Kureto rise. "Una cosa alla volta Yurika, sono informazioni piuttosto importanti e credo che sia meglio iniziare con calma. Dammi del tempo per organizzarmi. Ti faccio sapere qualcosa io, va bene?" La ragazza accennò un sì, non aveva esattamente ottenuto ciò che voleva, ma era sulla buona strada. Si alzò. "Ah, Yurika..." "Sì?" "Ho bisogno di vedere Guren, potresti dirgli di raggiungermi qui?" "C-certo. A presto. Ciao, Aoi." Kureto e la ragazza attesero l'uscita di Yurika. "Kureto, hai intenzione di dirle tutto? Sei sicuro?" L'uomo non si degnò di guardarla. "Forse, ma ne parlerò con mio padre prima." "Con Tenri? Dunque non vuole che lei sappia..." "Se Yurika sapesse sarebbe un problema, non so se lo accetterebbe. Studierò qualcosa."

Nel frattempo la sorella stava raggiungendo Guren felice del buon esito del colloquio col fratello. Nutriva veramente delle speranze. Non le ci volle molto per trovarlo alle prese con dei ragazzini. Riconobbe il corvino che li aveva interrotti, sorrise, vedendo gli altri due ragazzi, erano quelli col gene. Poi intravide la sorella. Guren stava facendo loro un qualche discorso. "Tenente Colonnello Ichinose Guren, Kureto richiede la vostra presenza nel suo ufficio." "Ti ha per caso fatto il lavaggio del cervello?" La ragazza lo guardò confusa. "Bé, da quand'è che usi questo linguaggio formale? Vuoi fare vedere a tutti che sei una Hiiragi?" Yurika sollevò un sopracciglio. "Pensa quello che ti pare. Basta che ti sbrighi a raggiungerlo." Guren sbuffò. "Bene. Ora potrai conoscere di persona gli amici di tua sorella!" Yurika notò che non era l'unica a guardarlo stupita. "Guren che cosa..." "Ragazzi. Per oggi sarà lei ad occuparsi di voi!" E le posò un braccio attorno alle spalle. Yurika gli lanciò un'occhiataccia. "Non guardarmi così!" La lasciò andare. "Conportatevi bene nanerottoli." E se ne andò. "Questa me la paghi." Shinoa rise. "Dai Yurika." La esortò. Lei sospirò. "Non ho molta scelta... Quell'infame. Io sono Yurika Hiiragi. Se non mi sbaglio tu sei Yuuichiro Hyakuya." Disse osservando il ragazzo, poi guardò gli altri due. "E voi?" "Shiho Kimizuki." Rispose il ragazzo con i capelli rosa. "Yoichi Saotome." Rispose l'altro. "Doveva essere lui ad allenarci!" Sbottò Yuuichiro. "Guarda che mia sorella è piuttosto forte, inoltre possiede un'arma come la vostra!" Intervenne Shinoa. "Infatti, vediamo di iniziare!" Sarebbe stata una lunga giornata. Tutto grazie a quell'idiota di Guren e a quell'altro che l'aveva convocato.

24/01/2017

Guilty All The Same Onde histórias criam vida. Descubra agora