40 - Scontro

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Successivamente un fragoroso boato riecheggiò sul campo di battaglia, mentre parecchi edifici vennero tranciati dalla furia della nuova creatura che dominava il campo, causando la formazione di una voragine nel terreno. A quella apocalittica visione Yurika non poté far altro che ammutolire, dimentica dei suoi sospetti.

"Ferid cosa sta succedendo? Hai una spiegazione?" La ragazza continuò a guardare nella direzione di Yuu, riconoscendo la voce di Crowley. Dubitava che lui sapesse dei piani contorti di Ferid, quindi le spiegazioni sarebbero state rimandate a un secondo momento. "Pare che gli umani si divertano a creare creature mostruose. Ma ti pare possibile, mio caro Crowley?" Yurika quasi rise della leggerezza con la quale il vampiro stava ponendo la questione, ma un secondo dopo realizzò meglio quanto stava succedendo.

Il ragazzo angelo sembrava un demone proveniente direttamente dall'inferno. E quel demone sembrava essere dimentico di qualunque cosa. Avanzava in linea retta col chiaro intento di distruggere tutto ciò che ostacolava il suo passaggio. Percepì una forte sorpresa nella voce di Crowley, ma le voci dei vampiri risultavano distanti rispetto alla scena. Il prossimo ostacolo che avrebbe incrociato era Shinoa. "Oddio..." Sussurrò.

Le sue più grandi paure stavano per rivelarsi nel peggiore dei modi. Perché di tutte le persone che le erano care stava succedendo proprio alla sorella? Eppure non vi era alcuna speranza e l'inevitabile stava per succedere. L'ennesimo colpo di scena della giornata cambiò le carte in tavola. Nel momento in cui Yuu stava per trafiggere la giovane il vampiro biondo intervenne, prendendo la spada per lei. Cosa stava succedendo? Che motivo aveva avuto di agire in quel modo?

"Shinoa! Puoi ancora riportarlo in sé!" La voce di Guren riecheggiò nell'aria. Shinoa parve confusa di fronte a tale affermazione. "Come?" Sussurrò debolmente. "Abbraccialo!" La ragazza arrossì. "Smettila di comportarti da bambina e abbraccialo!" Allora Shinoa, seppur ancora confusa, corse incontro a Yuu, stringendolo in un forte abbraccio. Per un attimo non sembrò cambiare nulla, poi avvenne il miracolo e il ragazzo tornò normale, svenendo tra le braccia della ragazza.

Yurika guardò la scena rapita. "E per questa volta è andata... oh, forse non siamo più soli." A quelle parole di Guren Ferid riuscì a prevedere la traiettoria dell'arma demoniaca e schivare il colpo. Dopotutto c'erano in ballo troppi interessi da entrambe le parti.

La ragazza riconobbe il colpo. Byakkomaru. "Shinya..." Sussurrò. "E non solo lui." La voce di Guren riecheggiò. "Yurika, dovresti tornare con noi." "Perché mai dovrei?" "Pensi che a tuo fratello farà piacere vederti a fare finta di essere la puttana di quell'essere?"

"Guren, modera i termini." Yurika si girò lentamente nella direzione della voce.

Era Kureto.

"Non ascoltarlo Yurika, nessuno userebbe simili parole nei tuoi confronti." L'estrema calma del fratello la mise in soggezione, non prometteva nulla di buono, mai. Lo sapeva per esperienza. Lanciò uno sguardo nella direzione di Ferid, era ancora nella sua visuale, quindi in grado di sentire le loro parole e di recuperarla in caso di evenienza.."Dopotutto ti sei ritrovata in una situazione difficile e, forse, anche noi siamo responsabili di quanto ti è successo. Ti abbiamo lasciata sola ad affrontare questa difficile situazione. È normale che tu ti sia dovuta adattare come meglio potevi." Lei lo sospettava, sospettava a livello inconscio dove il discorso del fratello stesse andando a parare, ma non volle credere che potesse arrivare a pronunciare tanto.

"Familiare col nemico in una situazione come la tua era inevitabile." "Significa che non verrò giudicata per quello che ho fatto?" Chiese con estrema riluttanza. "Le parole di Guren sono state un po' estreme, non farci caso, ma l'idea di offrire qualche servigio, come dire, intimo al nemico non è stata malvagia. Magari sei pure riuscita ad ottenere informazioni preziose."

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