xxiv. il primo dei nostri baci

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Marzo 2025, Riverdale.



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"tu sei la mia voce"

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"tu sei la mia voce"


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«Dici che verrà?»
«Dopo tutto quello che è successo? Certo che lo farà, ne sono convinto»

[ ... ]

«Mamma.. Ho.. Paura..»
«Sono passati anni, tesoro, ormai la presenza di Hiram non dovrebbe più spaventarti»
«Non mi riferivo a lui. E poi è ancora all'inferno, non verrà oggi.»
«E allora a cosa?»

«Di sposarmi - dissi di getto - Ecco, l'ho detto! Ho paura si sposarmi. Non lo voglio più fare
«Ambra, non puoi tirarti indietro»
«E invece si, guarda come mi tiro indietro»
Sbottai con il battito accelerato, mentre cercavo di abbassare la cerniera del vestito bianco che stava sulla schiena.

Mia madre, gentile e pacata come sempre, sistemò il danno che stavo per fare e, facendomi sedere di fronte allo specchio, disse: «Tu e Reginald ne avete superate tante, per non dire, tantissime. State insieme da tantissimo tempo ormai e sei stata tu, quattro anni fa, a dirgli che volevi sposarlo. È l'uomo giusto per te. Non puoi negarlo.»

FLASHBACK - 4 ANNI PRIMA

Dopo il boato ci ritrovammo a terra, stremati e senza forze. Sentimmo un urlo provocato da un dolore lancinante, era l'urlo di Hiram che stava morendo. L'incantesimo delle anime gemelle aveva funzionato.

Ci fu un'esplosione, qualcosa che non sapevamo descrivere, Nick e Sabrina si rialzarono e, dall'alto, controllavano le conseguenze che quest'ultimo inconveniente stava causando.

Tuttavia, non si trattava proprio di un inconveniente: tutte le persone sotto il controllo di Lodge si ritrovarono nuovamente padrone della loro vita. Erano libere, non più sottomesse a quel squallido uomo.

Nel frattempo, Reggie, non si svegliava.

«J..Juggy..» dissi balbettando, mentre in fretta e furia mi alzavo per cercare mio cugino. Non lo vedevo, i  realtà non vedevo nessuno a parte il mio fidanzato. Era come se attorno a noi tutto fosse nero, vuoto.

«Aiuto!» esclamai mettendomi accanto a lui.
«Aiutatemi!» gridai nuovamente.

Respirava.
Sentivo il suo battito.
Tirai un respiro di sollievo.

Una lacrima rigò la mia guancia, non potevo perderlo, non così, non adesso.
Volevo passare con lui il resto dei miei giorni.

«Reginald ti prego.. Ti prego svegliati.
Ho bisogno di te. Per sempre. Ho bisogni di passare il resto dei miei giorni con te, sposarti, di avere figli con te. Ti prego..» sussurrai accasciata sul suo petto.

Dalle sue labbra uscii un lieve risolino, «Mi è toccato quasi morire per farti dire che vuoi sposarmi» ribatté sorridente.

In quel momento non avevo parole per lui e per lo spavento che avevo preso, solo parolacce.
Ma no, non potevo essere arrabbiata.

«Certo, certo che voglio sposarti scemo»

Il resto è storia, una storia che nessuno di noi superstiti si stancherà mai di raccontare.

FINE FLASHBACK

«Si.. Si, hai ragione, mamma. Devo sposarlo. Voglio farlo. Sono pronta.»
«Vado a chiamare Toni, arrivo subito.»

Così, mia madre, uscì dalla stanza lasciandomi sola con i miei pensieri e le mie preoccupazioni che, ormai, stavano svanendo.
Mi sentivo vuota e piena di amore allo stesso tempo, vuota perché sapevo che avrei lasciato tutto, avrei lasciato una parte di me, la me del passato. Però sapevo che la me del presente, era una persona fantastica.

La me del presente ha imparato ad amare, ha capito cosa sia l'amore e cosa voglia dire tenere a qualcuno, ma tenere per davvero.
La me del presente è la persona che non pensavo sarei mai diventata, eppure ora sono più orgogliosa e felice che mai.

Credo che se da piccola mi avessero mostrato una foto di me, di come sono oggi, e mi avessero detto: "Vedi, piccola Ambra, questa sarai tu tra un po' di anni. Avrai un bellissimo vestito bianco che non avresti mai immaginato, un quasi-marito spettacolare che farebbe di tutto per te sarai, per la prima volta, serena" non ci avrei creduto, per niente.

Mi guardavo allo specchio immaginandomi la mia vita da nubile, una vita che pensavo non mi sarebbe mai appartenuta e, invece, quando sai di avere la persona perfetta accanto a te, tutte le paure sembrano sparire.

Toni entrò in stanza, quasi commuovendosi guardandomi nel mio maestoso abito da principessa, si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia e mettendomi al collo una collana. «Questo è il mio augurio per te» disse sorridendo. Era un gioiello bellissimo, brillante e con un serpente argento come pendente.
«Ti auguro di ricordare sempre che la tua famiglia, i Serpents, ci saranno sempre per te. Ti auguro di ricordare tutti i nostri momenti felici ma anche quelli tristi e difficili, ti auguro di guardarlo e prenderlo tra le mani quando sarai in mezzo ad un tunnel buio, così da ricordare la tua immensa forza»

Fissavo la mia migliore amica che parlava senza fiatare e sapevo che, come me, stava trattenendo le lacrime.

«Ti auguro una vita gioiosa, una vita alla ricerca di nuove cose che non ti faranno mai annoiare, una vita infinita. Ti auguro davvero, davvero, tutto il bene che si possa augurare ad una persona, Ambra.»
«Ti voglio bene Toni, dico sul serio» dissi con un filo di voce, prendendole la mano.
«Te ne voglio anche io e te ne vorrò per sempre. Ma ora asciughiamoci queste lacrime e raggiungiamo gli altri, oggi è il tuo cazzo di giorno tesoro!» esclamò ridacchiando.

Così ci avviamo verso l'uscita, verso quel posto magico in collina decorato con rose blu e dettagli argento, quel posto che avrei ricordato fino alla fine dei miei giorni.

Vidi Reggie aspettarmi commosso, «Sei stupenda» sillabò senza smettere un secondo di guardarmi, ed io, facevo lo stesso.
Indossava un completo nero e bianco con una piccola serpe tatuata sul taschino della giaccia ed era più bello che mai.
Camminai, sperando di non inciampare, verso di lui e ad ogni passo un pezzo della nostra storia mi tornava alla mente. Gli sbagli, gli errori, gli inganni e le bugie. I baci, le carezze, le parole d'amore e una panchina nel nulla.

Ogni passo, era un passo della nostra storia.
Una storia di alti e bassi, come le montagne russe, una storia che mi aveva permesso di diventare la versione migliore di me.
Una storia che non avrei mai pensato di vivere e, soprattutto, di finire.
Anche se, a dire la verità, questa non era la fine ma l'inizio di un nostro nuovo percorso.

E quando pronunciai quel «Si, lo voglio» subito dopo che l'aveva detto anche lui, lo intendevo davvero. Quell'affermazione era la cosa di cui ero più sicura e lo sarei stata per sempre.

«Ora puoi baciare la sposa»

Prese il mio delicato viso tra le mani, spostò un ciuffo di capelli castani e fece scontrare le nostre labbra. Ogni bacio con lui era come se fosse il primo, ma questo valeva più di ogni altro. «Ti amo» disse lui, «Ti amo» risposi io.

Il racconto di due cuori matti, altalenanti ma pieni di amore è così terminato nel migliore dei modi. Il racconto di una passione costante ma di due menti un po' pazze, di due semplici ragazzi che sono cresciuti fin troppo in fretta.

𝐃𝐔𝐒𝐓 𝐍 𝐅𝐈𝐑𝐄Where stories live. Discover now