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"Tempi duri per chi ha il cuore d'altri tempi"
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Lo desideravo, lo desideravo con tutta me stessa di vederlo ancora lì.
Okay, se c'è significa che la nostra storia potrà proseguire, se non c'è il mollo.
'Da quando molli, Ambra?' Mi ripetevo. Non mollavo davvero mai. Eppure ero stremata dai sentimenti.
'Non puoi basare il tuo amore su una camera d'ospedale!' Una parte di me era contrariata, una parte non resistette alla tentazione, però, nell'aprire quella bruttissima porta grigia, entrambe le parti di me si spezzarono.
Chiusi gli occhi per trattenere le lacrime, io piangevo? Davvero? Era vuoto, completamente vuoto. Non c'era niente che mi ricordava lui in quella stanza, il profumo tutto attorno sapeva di morte, di chiuso, non di certo di buono, pulito e menta. Così sapeva Reggie. Di menta.
Volevo davvero dire addio alla menta?
«Oh, Reginald, cosa mi hai fatto» sussurrai trascinandomi in fondo alle scale.
La verità è che io non volevo innamorarmi e avrei davvero desiderato raggiungere quel ragazzo a casa sua, dirgli tutto, ma ci eravamo fatti abbastanza male. La nostra relazione era un amore vero, ma basata su un inganno dopo l'altro. Entrambi ci stavamo male, e non era giusto nei confronti di nessuno.
Non chiamai un taxi, mi feci una camminata con le cuffie nelle orecchie, sul ciglio della strada indecisa se andare verso il Sud o verso il Nord. Non potevo incolpare nessuno della decisione che avrei preso di lì a breve, era una questione tra me e me.
Sapevo che ne sarebbe valsa la pena continuare, qualsiasi cosa valeva la pena se si trattava di lui.
Per una volta, però, mi frenai e iniziai a pensare un paio di secondi in più rispetto al solito. Ero da sempre la persona più impulsiva sulla faccia della terra, tutto ciò che mi passava per la mente, boom, in poco era fatto. Se mi rendevo conto delle conseguenze? No, certo che no.
Tuttavia un po' riflettei, più che altro su come ci sarebbe potuto stare lui con questi tira e molla continui; insomma, si doveva essere stufato. Io però non ero stufa di lui.
Con lo sguardo basso e una sensazione di malinconia tremenda tornai a casa mia, o almeno, a quella casa che nelle ultime settimane sentivo più mia rispetto ad altre.
