La festa degli innamorati

112 9 67
                                    

Le settimane seguenti trascorsero con notevole fretta ,come se qualcuno avesse installato un' acceleratore nelle lancette degli orologi.

Presto l'aria grigia degli ultimi giorni di Gennaio fu rimpiazzata dall'atmosfera emozionata e romantica dei primi di Febbraio, lentamente i negozi cominciarono ad essere allestiti in occasione della festa degli innamorati e le loro vetrine divennero colme di gadget romantici e dolcetti a forma di cuore.  

Fino all'anno precedente non avevo mai donato tanta attenzione a tutti questi preparativi,anzi,io e la mia migliore amica ci prendevamo continuamente gioco di tutte le giovani coppie o della fila di persone intente a comprare dei cioccolatini all'ultimo momento.

Tuttavia più la festa degli innamorati si avvicinava più percepivo una sensazione di vuoto interiore, precisamente intorno al mio stomaco, diventare sempre più forte. 

Mi sentivo davvero ridicola,se fino a pochi mesi prima questa festività ai miei occhi non aveva alcun senso negli ultimi giorni ogni piccolo oggetto che possedesse un aria romantica mi riportava a lei.

Come se fossi sotto un suo incantesimo,Rose aveva risvegliato un lato di me di cui l'esistenza mi era sconosciuta. Mi sentivo come una tredicenne alle prese con la sua prima cotta;troppo spaventata per farmi avanti ma allo stesso tempo troppo invaghita per avere un singolo pensiero che non la includesse. 

Nelle ultime settimane abbiamo avuto varie occasioni per approfondire il nostro rapporto, ormai era diventata un abitudine consumare il nostro cibo insieme durante la pausa pranzo, tuttavia nessun momento fu particolarmente intimo come quella giornata di fine Gennaio in cui le nostre labbra furono sul punto di sfiorarsi. 

Il 14 Febbraio arrivò presto come se di corsa,prima di quanto me l'aspettassi e soprattutto prima che fossi del tutto pronta. Dopo giorni di riflessione e notti insonni presi una decisione: le avrei chiesto di uscire per un secondo appuntamento.

Ero troppo agitata per aspettare il nostro momento di pausa dunque mi recai verso il suo negozio un quarto d'ora prima del solito orario.

Era così concentrata nel suo lavoro che non sembrò accorgersi della mia presenza,approfittai per osservarla mentre faceva ciò che le riusciva più naturale: prendersi cura delle sue piante.

Ciò che mi lasciò senza fiato fu l'amore con cui svolgeva il suo compito, sembrava adorare quelle  piantine come se fossero suoi figli ed oltre ad accarezzarle con tenerezza rivolgeva loro anche dolci parole...mi ritrovai persino ad invidiare quei piccoli vegetali,pensando come ci si potesse sentire al loro posto. 

Feci qualche passo in avanti avvicinandomi verso di lei e poggiai le mani sulle sue spalle cercando di spaventarla,tuttavia Rose non fu colta di sorpresa dal mio arrivo.
Sorrise quando notò la finta espressione delusa del mio viso per non essere riuscita a terrorizzarla -Non fare questo broncio, è impossibile che tu colga di sorpresa - esclamò divertita.

-Hai ragione,in pochi entrano in una stanza con un passo così maldestro- esclamai ironicamente ricambiando il suo sorriso. Lei scosse la testa e prese un bel respiro

-Mi basta sentire il tuo profumo per realizzare che siamo nella stessa stanza- confessò portando lo sguardo altrove,arrossii stupita dalla sua onesta dichiarazione,decisi che sarei rimasta fedele al mio bagnoschiuma all'acqua di cocco  per molto altro tempo.

Seguirono dei momenti colmi di silenzio in cui i nostri sguardi non si incontrarono nemmeno per sbaglio -Come mai così presto oggi? Tutto bene con la piantina ?- mi domandò Rose inclinando  il capo.
-Si,perfetto...in realtà ti volevo domandare una cosa- esclamai queste ultime parole tutto d'un fiato,le mie mani cominciarono a tremare e fui costretta a nasconderle nelle tasche dei miei jeans neri.

Passion FlowerWhere stories live. Discover now