Una famiglia vera non muore

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La prima cosa che notai entrando nella sua nuova,lussuosa macchina fu un fastidioso odore di "nuovo".
Tossii ed aprii immediatamente il finestrino,in cambio Samantha mi rivolse uno sguardo indignato come se non fossi degna nemmeno di entrare nel suo nuovo gioiellino.

Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante decisi di spezzare la tensione nell'aria.
-Allora?- le domandai inarcando le sopracciglia,ancora sorpresa dalla sua visita.

Mi soffermai qualche secondo ad analizzare il suo viso,era da più di un anno che non la vedevo da così vicino...spesso ci hanno detto che agli occhi estranei non sembriamo sorelle, in effetti erano davvero pochi i tratti che ci accomunavano.

Io sono sempre stata minuta,mentre lei invece ha sempre conquistato tutti con la sua corporatura alta e slanciata...inoltre il tono della sua pelle era leggermente più scuro del mio,come i suoi occhi che a differenza dei miei di un caldo color castano erano neri come due pietre di ossidiana.

Come suo solito,il suo stile era impeccabile. Indossava un morbido maglione color panna ed una gonna nera che le arrivava alle ginocchia.

-Come stai?- mi chiese con tono più caldo di quanto mi aspettassi.
Udendo questa domanda rimasi a bocca aperta,mi ero quasi dimenticata come ci si sentisse facendo una normale conversazione con la propria sorella.

In un selvaggio, breve istante ebbi l'impulso di dimenticare il nostro
passato e raccontarle tutto ciò che era capitato durante la sua assenza, ma purtroppo la rabbia ed il rancore verso di lei ed il resto della mia famiglia erano un fardello troppo grande per essere lasciato alle spalle.

-Che te ne frega?- risposi più aggressivamente di quanto mi aspettassi. L'espressione del suo viso che fino a pochi momenti prima sembrava quasi sereno dopo si convertì immediatamente in amarezza.

-Vedo che non sei cambiata affatto- affermò con la  voce tagliente.
La guardai con gli occhi pieni di odio,come si permetteva di affermare una frase del genere quando negli ultimi anni è quasi del tutto scomparsa dalla mia vita?

La tensione era evidente nell'aria, come anche il sentimento di rancore che provavamo l'una nei confronti dell'altra.

-Perchè mi hai cercato?- le domandai cercando di mettere da parte i miei sentimenti
-Nulla di importante, come ti ho detto volevo solo sapere come stessi..-
-Ed è solo dopo un anno di silenzio che ti viene in mente di domandarmelo?- esclamai profondamente ferita.
-Proprio perché non ti sentivo da così tanto tempo ho deciso fosse arrivata l'ora di riallacciare i nostri rapporti- affermò Samantha,la sua voce priva di emozioni ed il suo volto rivolto verso l'esterno.
-Dimmi,quanto ti hanno pagato papà e mammina per farti venire?- le domandai con tono amaramente sarcastico,il mio sangue sembrava ribollire dalla rabbia.

-Non sono venuta qui per litigare, Sharon. Se non sei in grado di mostrare un comportamento maturo,puoi anche ritirarti..ma non aspettare che venga a cercarti di nuovo- rispose severamente.

Chiusi gli occhi e respirai profondamente;nonostante il mio orgoglio fosse più che ferito decisi di rimanere, desideravo trovare la risposta ad un bel po' di domande.

-Come sta Tiago?- le domandai dopo aver riacquisito parte della mia calma. Samantha sospirò malinconicamente
-Non lo so..- 

Le rivolsi un occhiataccia,cosa significava questa risposta? 

-Da quando mi sono trasferita ho perso ogni contatto con lui...evidentemente è il mio destino essere abbandonata da tutti i miei fratelli- finsi un colpo di tosse,fino a prova contraria è sempre stata lei a tradirci tutti pur di stare dalla parte di mamma e papà.

Tuttavia,decisi di non aprire bocca,ero determinata a continuare questa conversazione in maniera civile. 

-Strano che mamma e papà non ti abbiano detto niente- dichiarai con una nota di fastidio nella mia voce.

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