65. Potions

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Astoria Greengrass stava studiando Storia della Magia da ormai due ore.
Si avvicinava l'ora di cena, e la biblioteca si apprestava pian piano a svuotarsi completamente...apparte lei c'erano ormai solo un paio di ragazzi di corvonero e una Tassorosso.
La più piccola di casa Greengrass, tuttavia, non sembrava aver intenzione di lasciare quel banco che occupava da quasi tutto il pomeriggio, anche a costo di saltare la cena.
In fin dei conti, era da un po' che si era messa in testa di dover perdere almeno tre chili, e non mangiare quella sera non le avrebbe che giovato.
Concluso il capitolo 57, tuttavia, prima di continuare la ragazza si concesse una piccola pausa.
Alzò lo sguardo passandosi una mano fra i capelli, era dannatamente stancante studiare, infatti l'odio per la scuola era forse l'unica cosa che aveva in comune con la sorella.
Vagando per l'ambiente intorno a lei, gli occhi castani incontrarono la figura del portone in legno massiccio, di fronte alla quale notò i due corvonero che fino a qualche istante prima occupavano un tavolo non molto distante da lei, uscire.
Accanto a loro proprio in quel momento passò anche un'altra persona.
Una persona che, malgrado l'orario, entrò in biblioteca.
Fu quando Astoria comprese che la persona in questione era niente meno che Hermione Granger, che non poté trattenersi dal roteare gli occhi infastidita.
Quando quella mattina aveva scorto la Granger abbracciata a Draco, Astoria aveva avuto modo di capire che il suo piano non avesse funzionato, e la cosa la mandava letteralmente su tutte le furie.

- Astoria Greengrass...che sorpresa.- esordí la riccia, fermandosi in piedi di fronte al tavolo al quale era seduta la ragazza.

- La sorpresa è tutta mia.- rispose la mora senza abbassare gli occhi, gesto che Hermione non mancò di notare.

- Vediamo un po'...- fece poi la riccia impassibile osservando i libri che la Greengrass aveva sparsi sul tavolo di fronte a se, per poi afferrarne uno, mentre un sorriso ironico e velenoso le si formava a poco a poco. -Oh, pozioni! Ma che strano, allora riesci a studiare qualcosina anche senza bisogno delle ripetizioni...-

- Arriva al punto.- fece allora Astoria, e a quelle parole il sorriso sarcastico di Hermione scomparve seduta stante, senza lasciare nemmeno un briciolo di traccia.

- Ah no.- commentò. -Non sei tu a fare le regole qui.-

Ci fu qualche secondo di silenzio, nei quali Hermione sfogliò indisturbata, e con estrema calma, il libro di pozioni di Astoria.
Poi lo chiuse all'improvviso, riponendolo dove lo aveva preso, e si piazzò di fronte alla Greengrass, posando le mani sul tavolo.

- Ascoltami bene ora.- esordí in tono asciutto, senza nemmeno un briciolo di minaccia, ma totalmente piatto -Io non so quali problemi tu abbia, o quali traumi infantili tu abbia subito, ma devo ammettere che non mi interessa neanche. Quello che mi interessa, è che questo non influisca sulla mia vita privata. Te lo sto dicendo per l'ultima volta, Greengrass, è chiaro?-

Astoria rimase in silenzio, a testa alta, ed Hermione lo prese come un 'chi tace acconsente'.

- Bene.- disse perciò, e senza aggiungere altro se ne andò come era arrivata.

***

Il chiacchiericcio nel quale era immersa all'aula di pozioni non cessava da ormai minuti.
Sulla parte destra della stanza, i Grifondoro ridevano e urlavano sguaiatamente, scherzando in maniera poco sileziosa, considerando evidentemente quello il modo migliore per divertirsi.
Al loro fianco i Corvonero confrontavano gli appunti e si ripetevano le lezioni l'un l'altra, intervallando di tanto in tanto con aneddoti divertenti.
Di fianco ai bluargento si ergeva la sfilza di banchi occupati dai Tassorosso, che chiacchieravano del più e del meno, voltandosi di tanto in tanto verso l'orologio per capire se davvero il tempo stesse volando e Lumacorno sembrava essere sempre più in ritardo, o era solamente una loro impressione.
Ed infine, a chiudere la comitiva, sul lato sinistro dell'aula, ecco i banchi di Serpeverde.
La maggior parte delle ragazze, con la lima stretta in una mano, erano intente a spettegolare, fra i ragazzi l'argomento più discusso era invece il quidditch.
Esattamente: quel giorno Lumacorno aveva dato vita ad una lezione per tutte quattro le case, per rendere possibile ciò, l'aula era stata allargata e il numero dei banchi aumentato.
Il motivo era ancora un mistero, ed evidentemente lo sarebbe rimasto perché del professore sembrava proprio non esservi traccia.

SlytherinWhere stories live. Discover now