29. Flying car

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Erano appena le sei del mattino del 31 dicembre, quando Hermione Granger e i suoi amici raggiungevano l'uscita di Hogwarts, pronti a partire per la tenuta dei Parkinson.
Pansy aveva mandato a prenderli una lussuosa macchina volante, in modo che potessero fare un buon viaggio comodo senza il bisogno di metodi alternativi come la metropolvere (a parer suo estremamente fastidiosa, si infilava dappertutto).

- Dovremmo fare tre ore di viaggio a bordo di quella cosa?- sbarrò gli occhi Hermione una volta arrivata davanti al fatidico mezzo.

Sí, aveva fatto un paio di giri sulla scopa di Malfoy per le sue lezioni, ma non era nemmeno paragonabile a volare per ore su una macchina ad alta quota: questo superava il limite...e di tanto.
Soffriva di vertigini dalla nascita, e mai aveva affrontato un viaggio di quel tipo.

- Temo di sì. - rispose Blaise infilando la valigia della riccia nel bagagliaio.

- Se la cosa ti turba tanto puoi sempre restare qui Granger, tranquilla non ci mancherai. - esordì Draco Malfoy, arrivato in quel momento al fianco di Theodore Nott.

- Parla per te, Malfoy. - rispose quest'ultima, facendo riferimento al fatto che di tutti i loro amici, Malfoy fosse l'unico che non poteva proprio considerare tale. -Non voglio.- borbottò poi fra se e se, riportando lo sguardo sull'auto, ma il biondo parve sentirla.

- Quindi non vieni? Per Salazar, grazie!- infierì infatti.

- Mi spiace, Malfoy, ma ho intenzione di perseguitarti fino alla fine dei miei giorni.- fu l'acida risposta della Granger.

- Che, considerate le tue vertigini, potrebbe essere oggi.- ironizzò il ragazzo.

- Non sperarci troppo.-

- Magari non troppo, ma fino all'ultimo.- concluse Malfoy buttando, con molta poca delicatezza, la sua valigia nel bagagliaio.

- Cerca di addormentarti una volta sopra, così il viaggio passerà in un istante. - consigliò Daphne con un occhiolino accanto a lei.

- Già, la fai facile tu. - rispose -E soprattutto chi avrebbe intenzione di guidarla?- aggiunse poi, realizzando come la sua vita sarebbe dipesa da uno dei suoi amici alla guida...ottimo.

- Pansy ha detto che si guida da sola. - rispose Theodore.

Bè almeno un lato positivo in quella terrificante situazione c'era.
Teoricamente la magia non sbaglia, e seppure questo non la confortasse più di tanto, avrebbe senza dubbio preferito un'auto incantata capace di guidarsi da sola piuttosto che Theodore, Blaise o tanto meno Malfoy al volante.

Una volta sistemati i bagagli, i ragazzi presero a entrare nell'auto dal colore nero scintillante e l'aspetto regale...d'altra parte cos'altro ci si sarebbe potuti aspettare da una famiglia di ricchi purosangue come quella dei Parkinson?
Nonostante ciò, Hermione non riusciva a cogliere la bellezza di quell'oggetto, troppo concentrata sull'odio che in quel momento provava nei confronti di esso.

Una volta che tutti i suoi amici furono entrati, la Granger si prese un attimo.
Inspirò lentamente una generosa quantità della fresca aria mattutina inglese, e si godette per gli ultimi istanti la sensazione del terreno sotto ai piedi, la sensazione di stabilità che ben presto le sarebbe mancata.
Poi si voltò, e andò in contro alla sua più grande paura.
Non appena chiusa la portiera dietro di sè, notò come quell'auto all'interno sembrasse parecchio più spaziosa di quanto non desse a vedere da fuori.
Mentre dall'esterno ricordava un'antica auto d'epoca, dentro di essa i sedili (rigorosamente di pelle beige) erano disposti su tre file da tre posti ciascuna, ben distanziate tra loro.
La prima fila aveva un'ampia visuale del paesaggio, e Hermione notò che non c'era la presenza di alcun volante.
I finestrini erano fissi, privi della possibilità di essere aperti, e tutti leggermente oscurati, ad eccezione della grande vetrata frontale.

SlytherinWhere stories live. Discover now