17. What?

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Draco Malfoy non era mai stata una persona pigra, anzi fin da piccolo era sempre stato un mattiniero, e solo in rarissime occasioni dormiva durante il giorno.
Questa era una di quelle occasioni.
Aveva passato tutto il pomeriggio a studiare storia della magia, ed infine esasperato, si era lasciato cadere esausto sul letto.
Nella stanza del dormitorio maschile di Serpeverde, era presente solo lui, e il tombale silenzio era
spezzato solo dai suoi respiri, quando un improvviso bussare sulla porta (talmente forte che sembrava cercassero di buttarla giù) accompagnato da un sonoro urlo MALFOY interruppero definitivamente la quiete, e anche il sonno del giovane purosangue.

Il biondo cadde dal letto all'istante, e sebbene ancora stordito dal sonno e dal brusco risveglio, venne immediatamente colto da un profondo fastidio.

- MALFOY APRIMI ADESSO! -

- Che cazzo vuoi? - sbraitò lui aprendo la porta, e vedendo una Hermione Granger rossa in viso e con la mascella serrata.

Bastò quella visione a lasciare Draco parecchio sconcertato.
Hermione Granger, quella che conosceva lui, era sempre composta e precisa, anche quando si arrabbiava aveva il potere di urlarti contro e farti sentire una nullitá pur mantenendo la sua tipica distaccata calma disarmate.
Così, ritrovandosela davanti urlante, con le guance chiazzate di rosso, e un'espressione infuriata e sconvolta, rimase a dir poco di stucco.

Essa, invece, si ritrovò davanti il biondo senza maglietta, con un espressione confusa, e i capelli spettinati.
Senza chiedere nulla, entrò come una furia nella camera, e si posizionò davanti al ragazzo.

- Tu! - urlò puntando un dito davanti a Draco.

- Si beh certo, entra pure Granger... - ironizzò lui chiudendo la porta visibilmente seccato.

- Stai zitto idiota! Puoi parlare solo per darmi immediatamente una spiegazione valida. -  sputò lei.

- Prima di tutto ti dai una calmata, e poi magari mi spieghi di cosa cazzo stai parlando. - rispose l'altro, che anche lui in acidità non scherzava.

- Che diamine... - iniziò la castana, interromoendosi un attimo distratta dal petto nudo del suo interlocutore, poi però prese un rapido respiro e fissò gli occhi dritti in quelli glaciali di lui. - Che diamine sei andato a dire in giro? -

- Assolutamente nulla, Granger. - rispose lui tranquillamente buttandosi sul letto, e la calma del ragazzo ebbe il potere di moltiplicare l'irritazione della slytherin.

- Alzati e ascoltami. -

- Ti ascolto anche da sdraiato. - fu la rispostaccia di Draco.

- Malfoy lo sai quello che dicono in giro, vero? - disse Hermione, dopo un tentativo di reprimere la sua ira con un respiro, che non era però servito granché.

- Di me probabilmente che sono irresistibile, di te...non so, che sei una rompicoglioni? - ironizzò portando le braccia dietro la testa e accomodandosi per bene.

- Di noi. Non di te, non di me. Di noi due! -

- Facciamo che la pianti di girarci in torno e parli chiaro? - domandò allora il biondo spazientito.

- Ti ricordi per caso di aver detto a qualcuno qualche stupidaggine del tipo, non so, che stiamo insieme? - gli chiese lei, sta volta riassumendo il suo solito tono estremamente calmo e glaciale.

Il biondo si passò una mano sul mento, facendo finta di pensare.

- No. -

- Ah no? -

- No, Granger. Non ho mai detto una cosa simile. - ripetè infastidito, cosa voleva? Che glielo mettesse per iscritto?

La ragazza allora si passò una mano tra i capelli, e prese a camminare avanti e indietro per la stanza.

SlytherinWhere stories live. Discover now