19. Incredible ideas

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- Io sono un genio. - aveva annunciato Blaise allegro, facendo il suo ingresso nella sala comune.

- Devi esserti confuso con qualcun'altro amico. - ironizzò Draco, guadagnandosi un'occhiataccia da Zabini.

- Davvero, ho avuto un idea incredibile. - continuò poi, prendendo posto tra Theodore e Daphne.

- Be, cosa aspetti a parlarcene? - lo incitó Pansy, a metà tra l'acido e l'impaziente.

- Illuminaci, genio. - lo prese ingiro, invece Hermione.

- Sentite qui. Ce ne andiamo tutti in discoteca. - annunciò soddisfatto il ragazzo, rimanendo poi piuttosto deluso dalla reazione quasi impassibile degli amici.

- Tutto qui? - si lasciò sfuggire Daphne.

Il sorriso di Zabini si smorzò, e Theo, avendo in realtà apprezzato la proposta dell'amico, decise di salvare la situazione.

- Non penso sia una cattiva idea. Certo, Blaise ce l'aveva messa giù come se stesse per capitare l'evento migliore della nostra vita. Ma una serata in discoteca non guasta. -

- Anche io credo che sia una buona idea. - acconsentí Hermione.

- E dove hai intenzione di portarci, genio del divertimento? - domandò Malfoy.

- Ha aperto un nuovo locale ad Hogsmeade, e fra due settimane c'è una specie di evento per l'inaugurazione, dev'essere niente male. Ci basta il permesso della McGranitt ed è fatta. -

- Ah certo, la fai facile. - sbuffò Nott, che sapeva che la professoressa sarebbe stata un ostacolo non indifferente.

- Nessun problema, a questo ci penso io. - tagliò corto Hermione, riferendosi alla simpatia dell'insegnante nei suoi confronti.

- Ok. Allora è tutto deciso. - concluse soddisfatto Blaise, pregustando già mentalmente la bella serata che avrebbe passato.

***

Qualcosa di fastidioso e punzecchiante, a contatto con il collo di Draco Malfoy, riportò il ragazzo nel mondo reale, strappandolo da quello dei sogni.
Il biondo ci mise un po' a mettere a fuoco la vista, ancora annebbiata dal sonno, ma quando lo fece riconobbe dei capelli castani.
Capelli castani.
Quei...capelli castani?
No.
No, non poteva essere.
Eppure sembrava proprio...
Non poteva davvero averlo fatto con...no.
Si tirò a sedere, e osservò meglio la ragazza dormiente accanto a lui.
Sí, i capelli erano castani e boccolosi, ma tutto il resto non c'entrava un cavolo con Hermione.
Tirò un sospiro di sollievo; per un attimo il pensiero di essere andato a letto con la Granger gli era sembrato quasi reale...
Be dev'essere stato il post-sbronza della sera prima, lui e alcuni serpeverde avevano organizzato un festino in sala comune.
Dopotutto, Draco era convinto che anche da ubriaco perso non sarebbe mai stato disperato a tal punto da finire con Hermione Granger.
Giusto?

- Ehi.- disse chiocciando le dita affianco alle orecchie della ragazza, la quale però non accennò a dare segni di vita.

- Svegliati. - insistette, passando dallo schioccare delle dita, a dei sonori battiti di mani.

Questa volta la ragazza si svegliò.
Dopo essersi stropicciata gli occhi, anche lei si mise a sedere, osservando il ragazzo con faccia assonnata e confusa.

- Ora puoi andare. - disse lui noncurante, anzi a dirla tutta anche piuttosto scocciato, con un gesto della mano verso la porta.

- Scusa? - domandò indignata la ragazza sconosciuta.

- Hai capito bene. - rispose, ma vendendo che quella se ne stava lì impalata, inclinò le labbra perfette in un falso sorriso e aggiunse maligno, con un gesto della mano:
- ciao, ciao. -

- Bastardo. - sibilò lei, prima di vestirsi velocemente, e sbattere la porta dietro di se indispettita.

Lui si ributtò sul letto, portandosi le braccia dietro alla nuca.
Era domenica mattina, e almeno oggi gli sarebbe piaciuto dormire di più, ma ormai il sonno era sparito.
Osservando i letti vuoti degli amici, comprese che anche loro se l'erano spassata quella notte.

Tentò di riaddormentarsi, dopotutto non erano nemmeno le 7:30, ma invano.
Cosí indossò la prima cosa che trovò nel suo armadio, e scese a fare colazione.

***

La Sala Grande era quasi del tutto vuota.
A quanto pare Draco non era l'unico a cui piaceva dormire la domenica mattina.

Una delle poche persone già intente nel loro pasto, era Hermione Granger.
E chi sennó?

- Granger... già sveglia? - domandò il biondino prendendo posto di fronte a lei.

- Non lo vedi da solo? - rispose lei addentando una mela, senza alzare gli occhi dal suo libro.

- Oggi pomeriggio alle 4 abbiamo una delle lezioni di volo, ricordi? - domandò poi.

- A dire il vero no. Non abbiamo mai fissato questo orario. - rispose lui.

- Be, adesso l'abbiamo fatto. - continuò lei.

Ci fu un attimo di silenzio, che stupì profondamente Hermione, abituata ad un botta e risposta continuo con quel ragazzo.

- No. - rispose poi lui con un sorrisino beffardo.

- Scusami? - Hermione chiuse il libro, puntando gli occhi color caramello su Draco.

- Ho detto di no, Granger. -

- Avevamo un patto, Malfoy. -

- Tu avevi detto che mi avresti ripagato con un favore. Bene, ho avuto il mio favore, ricordi? Perciò non sono più tenuto a darti alcuna lezione. -

- Io non ho detto questo. - rispose la ragazza a denti stretti.

- No, lo so. Però non hai mai dato alcun limite di tempo. E adesso che mi hai ripagato con un favore, che interesse ho a continuare queste lezioni? Ti eri forse dimenticata che è di me che si parla? -

Hermione a questo non aveva pensato.
Dopotutto gli aveva promesso un favore in cambio quando ne avesse avuto necessità, ma non aveva mai detto che le lezioni sarebbero continuate anche successivamente.
E, conoscendo Draco, era stato un errore non dirglielo.
Cosa si aspettava? Che una volta ottenuto ciò che voleva, Malfoy avrebbe continuato ad aiutarla gratuitamente?
Draco aveva ragione. Probabilmente si era dimenticata che da di lui che si parlava.

- Malfoy. Io ho bisogno delle tue lezioni. - scandì lei.

In quelle poche lezioni che era riuscita a fare, aveva a malapena imparato a salire su una scopa senza vomitare.
Ma sulla scopa di Draco, guidata da lui.
Figuriamoci se ne avesse guidata una da sola, cosa che per la cronaca non aveva ancora imparato a fare.

- Non lo metto in dubbio, ma io cosa ci guadagno? Non penserai che lo faccia gratuitamente vero? - ghignò divertito.

- Cosa vuoi? - fu la diretta domanda di Hermione, sperando che arrivasse chiara e comprensibile alle orecchie dei Draco.

- Direi che fare come l'altra volta può andare. Tu mi dovrai un favore quando te lo chiederò. -

La ragazza ci riflettè un po', per poi acconsentire.
L'idea non le piaceva molto, anzi non le piaceva affatto.
Ma non aveva scelta.
Purtroppo Draco le serviva.
Quelle lezioni le servivano.
Aveva bisogno di lui se voleva imparare a volare, e lei doveva farlo.
Cavoli...Malfoy ce l'aveva in pugno.

SlytherinWhere stories live. Discover now