64. Shh!

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Draco Malfoy si svegliò con la testa dolente.
Svogliato, si alzò a sedere e si passò le mani sulla faccia, poi fra i capelli.
Sbuffò sonoramente, senza preoccuparsi di svegliare i due amici nei letti accanto al suo.
Passò qualche secondo in silenzio, a fissare il vuoto con sguardo perso, privo di emozioni, imperscrutabile.
Poi si voltò verso il suo letto.
Osservò il posto vuoto accanto a se e venne colto da un sensazione più che sgradevole alla bocca dello stomaco.

- Cazzo!- sbottò frustrato prendendosi la testa fra le mani.

Era maledettamente insopportabile vedere il suo letto vuoto.
Era fastidioso come non mai svegliarsi senza quel fastidio al torace, causato dalla presenza della Granger su di esso.
Senza i suoi riccioli a solleticargli il viso.
Senza la sua pelle vellutata a contatto con la propria, sotto alle lenzuola.

- Vaffanculo!- disse di nuovo, serrando i denti.

- Ehi amico ma stai litigando col vuoto?- chiese Theodore, a quanto pare destato dalla voce di Draco, infilando la testa sotto al cuscino infastidito.

- Fottiti Theodore.- ribattè il biondo in tono asciutto, e Nott decise che forse era il caso di non rispondere oltre, e tentò semplicemente di riaddormentarsi.

A quel punto Draco non resistette più, in quella stanza, in quel letto, si sentiva soffocare.
Con ancora i pantaloni della tuta che utilizzava per dormire, afferrò la prima camicia che gli capitò a tiro e se la mise senza nemmeno abbottonarla.
Poi uscì sbattendo la porta.
Raggiunse con inaspettata velocità il giardino, e solo notando i colori rosei e aranciati del cielo realizzò che era ancora l'alba.
Sorrise amaro.
Ovviamente.
Quella notte aveva a malapena chiuso occhio, figurarsi che si svegliasse alle 11 come suo solito la domenica mattina.
Si accese una sigaretta e la portò alle labbra, dalle quali aspirò una generosa quantità di fumo.
Osservò i giochi colorati disegnati nel cielo mattutino, e gli venne voglia di urlare dalla frustrazione.
Gli sembrava vuoto ed insignificante.
Quel panorama stupendo, era vuoto, privo di senso.
Senza di lei, niente aveva senso.
E lei non c'era.
Dopo ciò che era successo la sera precedente, dopotutto, come darle torto.
Draco ghignò con amarezza, dopo aver sbuffato una generosa quantità di fumo.
Ripensò a tutto ciò che la Granger aveva rappresentato per lui.
L'aveva odiata con tutto se stesso.
Aveva desiderato che non esistesse, aveva desiderato di non averla mai conosciuta, e aveva avuto la certezza che se avesse potuto eliminare in tutto il mondo una sola persona, sarebbe senza dubbio stata lei.
E poi chissà cosa era successo.
Chissà come era passato da quello, al non sopportare la sua assenza.
Certo che il destino è proprio un bastardo, pensò Draco Malfoy, prima di gettare il mozzicone di sigaretta, e tornare sui suoi passi.


***


Hermione Granger camminava spedita per i corridoi del terzo piano.
Una borsa colma di libri sulla spalla destra, e il silenzio tombale di quel corridoio deserto, spezzato solo dal rumore costante e continuo delle sue décolleté a contatto col pavimento di marmo.
Dopotutto, chi altro poteva essere già sveglio alle otto di domenica mattina (per di più dopo una festa) se non lei?
Eppure quella mattina si era alzata presto, aveva già terminato la colazione in una Sala Grande completamente vuota, e aveva deciso di recarsi in biblioteca per studiare in santa pace, e dimenticare tutto il resto.
Gli occhi glaciali e vuoti, privi di emozioni fissi di fronte a se, il mento alto e la schiena dritta.
La regina di Slytherin aveva deciso che avrebbe affrontato quella situazione con maturità.
Non avrebbe cercato Malfoy, ma avrebbe lasciato che fosse lui a cercare lei.
E non avrebbe visto l'ora di sentire che razza di spiegazione le avrebbe rifilato.
Come se a quello che aveva fatto potesse esserci una scusa...
Inevitabilmente ripercorse con la mente la sera precedente, e lo stomaco le si attorcigliò in una morsa dolorosa...

SlytherinTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon