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L'esposizione era ormai iniziata da quasi un'ora e vi erano già parecchie persone, ma si sperava che più in là ne sarebbero arrivate altre.

Jeongguk, Hoseok, Yoongi e Namjoon erano tutti al fianco di Taehyung e, come al solito, stuzzicavano qualche cosa da mangiare.

《Avresti potuto chiedere alla ragazza con cui ti stai frequentando di venire con te, Namjoon.》Disse Taehyung, azzannando un altro boccone di un mini-panino.

Il maggiore ridacchiò, arrossendo leggermente. 《L'ho fatto, ma oggi era impegnata.》

《Come si chiama?》Chiese, subito dopo, Hoseok.

《Nail Kwon.》

Hoseok alzò le sopracciglia alla risposta. 《Che bel nome.》

Namjoon annuì, sorridendo contento.

《Questi cupcake non sanno di niente, comunque.》Commentò Jeongguk, guardando male un mini-cupcake giallo tra le sue mani e cambiando discorso.

Taehyung roteò gli occhi. 《Hai sempre qualcosa di cui lamentarti. Che caga cazzo.》

Jeongguk ridacchiò. 《Be' i quadri esposti sono belli.》

Taehyung lo guardò interrogativo e un po' scocciato. 《Come se ci capissi qualcosa.》

Jeongguk alzò un sopracciglio, sfidandolo. 《Certo che ci capisco. Come osi sfidare la mia acuta intelligenza?》

Taehyung roteò nuovamente gli occhi. 《Dai mangia, e non rompere il cazzo.》

Il minore scrollò le spalle, addentando, questa volta, dell'uva.

《Quel quadro è molto bello.》Se ne uscì Yoongi, ad un certo punto, mentre osservava una tela impressionista con un bambino in bicicletta e lo sfondo di una foresta scossa dal vento.

Taehyung arrossì, sollevando leggermente le labbra per lasciare spazio ad un gracile sorriso. 《Oh—》 《Quello è uno che ho fatto io.》

Tutti e quattro gli amici rimasero a bocca aperta, lasciando bevande e  cibo a mezz'aria.

《Ma sei bravissimo. Non ci fai vedere i tuoi disegni da tanto.》Disse Namjoon, avvicinandosi al disegno per studiarlo meglio.

《L'ho completato un mese fa circa.》

《È davvero bello.》Farfugliò Hoseok con le labbra divaricate, mentre Jeongguk ne scattava una foto.

《Grazie ragazzi.》

《Me ne faresti una copia?》Chiese Namjoon, ritornando a guardare Taehyung, dopo aver analizzato per bene il quadro.

Taehyung si sentì preso alla sopravvista, ma annuì, leggermente scosso.

《È bellissimo.》Qualcuno, pochi secondi dopo, disse alle spalle dei quattro ragazzi, quali si girarono immediatamente, trovndo la figura di Jimin, ancor più minuta di quanto se la ricordavano.

《Jimin..》Mormorò senza fiato Taehyung, avvicinandosi poco dopo per abbracciarlo, dimenticandosi delle tensioni dei giorni precedenti.

Il coetaneo cercò di ricambiare con la stessa forza l'abbraccio, ma le basse energie che aveva in corpo non glielo permisero.

Era vestito tutto di nero: con dei jeans e un dolce-vita scuro, abbinati ad un cappellino dello stesso colore.

《Sei venuto alla fine..》Sussurrò Taehyung, a pochi centimetri dal viso, scollandosi dall'abbraccio e guardandolo costernato.

Jimin annuì, sorridendo più che poteva.

Aveva deciso di presentarsi e di comportarsi nel modo migliore che gli riusciva, ma era comunque difficile stare in piedi, senza collassare da un momento all'altro.

Gli altri amici erano rimasti a guardare la scena, ed in particolare Jimin, con una certa incredulità e perplessità.

《Jiminie.》Sorrise Hoseok, quando i due ritornarono a guardare i loro amici.

《Ciao ragazzi.》Sorrise, cercando di nascondere maggiormente il suo pallore, precedentemente già coperto con del blush porpora.

《Siamo contenti che tu sia qui.》Disse Namjoon, sorridendo e mettendo da parte, per il momento, i tanti pensieri e le tante domande che la vista di Jimin gli aveva provocato.

《Sì, anche io. Mi dispiace di non essere stato presente. Ho avuto tante cose da fare e in questo periodo mi sentivo piuttosto stanco. Ho avuto anche una brutta febbre che è continuata per giorni. Ma ora penso di stare meglio—》 《E poi, di certo non potevo perdermi questo importante momento.》Sorrise verso Taehyung.

《E la tua visita medica?》Chiese quest'ultimo.

Jimin scrollò le spalle. 《Ci andrò nel pomeriggio. Sono riuscito a spostarla.》

Taehyung annuì, sorridendo leggermente.

《Che ne dite, mi fate fare un giro ora?》Domandò, continuando a sorridere e cercando di non prestare attenzione ai crampi e ai dolori delle ossa, che iniziavano, di nuovo, a diventare insopportabili.

《Certo Minnie.》

Ma prima che potessero andare, Jeongguk, rimasto paralizzato per tutto il tempo e incapace ancora di usare la razio, parlò.

《Mi sembri tanto dimagrito, Jimin..》

Il menzionato si girò a guardarlo, serrando le labbra e deglutendo leggermente. 《È il nero. Il nero snellisce.》

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mi dispiace

— mi dispiace

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BLAZEDWhere stories live. Discover now