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Jimin, quella sera, a detta di tutti, era fin troppo strano.

Si era vestito esageratamente bene, quasi in modo provocatorio.

Aveva mostrato a tutti e gli altri sei ragazzi un grande sorriso, cosa non troppo scontata; persino verso Jungkook non aveva mandato nessuna occhiata annoiata o di sfida.

Il corvino aveva fatto finta di niente davanti a lui, come se non esistesse, ma appena tutti gli altri erano impegnati in una conversazione più movimentata, dove principalmente nessuno riusciva a prestare attenzione ai dettagli, Jungkook, lo divorava con gli occhi.

E ad ogni stretta al cuore, che quella visione gli provocava, mandava giù dell'alcol.

Jimin, quella sera, era l'unico che rifiutò di bere, sotto lo sguardo perplesso dei suoi amici.

Sembrava una bella serata: per una volta, Jimin e Jungkook, non stavano litigando, perchè si ignoravano, e il mood della serata era piacevole.

Tutto quello perchè Jin non si sarebbe meritato un arrivederci burrascoso, ma solo una serata tranquilla e divertente.

《Jiminie, come mai oggi non bevi?》Chiese proprio Seokjin.

Jimin raccolse tutta la sua buona volontà e gli sorrise enormemente. 《Domani mi devo alzare presto e, sapete come sono, bevo abbastanza e se lo faccio, poi mi viene mal di testa.》

Seokjin annuì, anche se non troppo convinto, lo stesso per Taehyung, che stava ascoltando la conversazione: Jimin, qualche volta meno, qualche volta di più, ma aveva sempre bevuto tranquillamente.

La serata poi continuò nuovamente.

Jimin sembrava diversamente felice quella notte.

《Scusate.》Disse ad un certo punto però, alzandosi, lievemente più pallido in volto. 《Vado in bagno.》Sorrise prima di farlo, non trattenendosi per una risposta e camminando velocemente verso la sua destinazione.

Il bagno era piuttosto occupato, ma fortunatamente c'era ancora uno spazio libero.

Senza aspettare troppo, si inchinò verso il water e vomitò, sentendosi scosso da una serie ripetitiva e forte di brividi e alcune vampate di calore.

Un'altra febbre, si disse.

Jimin, dopo aver finito di espellere più i succhi gastrici che altro, si morse il labbro, sentendo il panico crescere e le lacrime fuoriuscire tempestivamente.

Gli facevano male tutte le ossa e non riusciva ad alzarsi in piedi, oltre al forte calore che stava percependo, mentre delle goccioline di sudore gli scendevano dalla fronte.

Con tutta la sua forza, visto che doveva ritornare dai suoi amici, fregandosene di quanto potesse essere sporco il bordo del water, vi strinse la mano attorno, facendosi forza per rimettersi in piedi.

Si diede due colpi in testa, cercando di trattenersi e di non peggiorare proprio lì, proprio in quel momento.

Quando uscì dal bagno, fortunatamente, non c'erano più persone. Si avvicinò esitante e tremante allo specchio, osservandosi per qualche tempo.

Aveva due grosse occhiaie e i suoi occhi erano acquosi, senza colore, senza anima, mentre il suo viso era diventato esageratamente latteo.

《Uhg. Quindi stai proprio bene qui dentro, eh. Non sei proprio un ospite desiderato, ma proprio perchè sei un ospite, dovrai pure andartene un giorno.》Ridacchiò, sentendosi morire sotto le sue stesse parole.

Si bagnò il viso, affannato, quasi in assenza di aria e, dopo essersi ripreso leggermente, mettendosi un leggero blush sulle guance per nascondere il pallore, ritornò dai suoi migliori amici.

《Chim, finalmente. Dove eri finito?》Domandò Namjoon.

Jimin sorrise. 《Oh, c'era tanta gente in fila.》 Si sedè, non prestando attenzione ai dolori muscolari e ossei che stava provando in quel momento.

Jungkook, ormai completamente andato, lo osservò un'altra volta, intensamente, come aveva fatto per tutta la serata, e si morse il labbro.

Jimin, sentendosi osservato, si girò inespressivo, incontrando i suoi occhi scuri.

Per un momento si osservarono: il tipo di tensione tra di loro non era chiaro; poi Jungkook, fingendo una faccia irritata, parlò ad alta voce,  nemmeno accorgendosi di quanto lo fosse e, quindi, silenziando, così, anche le chiacchiere degli altri amici.《Che cazzo guardi?》

Jimin lo guardò un attimo, sentendosi gli occhi degli altri addosso. Voleva sinceramente non rispondere, ma l'ultima inarcata di sopracciglie, proveniente dal minore, superba e disprezzante, lo trattenne difficilmente. 《Un pagliaccio.》

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UUhM

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