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Nonostante Jimin fosse stato portato da Taehyung verso gli altri, Hayoun era rimasto con lui, e, a questo punto, con loro, per buona parte del tempo, senza sentire il minimo disagio di passare il tempo con persone praticamente sconosciute.

Hayoun ci provava quasi ossessivamente con Jimin, e questo lo avevano notato tutti: Hoseok, Namjoon e Taehyung continuavano a mandarsi sguardi perplessi e imbarazzati, non tanto per la situazione in sè, quanto per la spudorata determinazione del ragazzo.

Jimin era dovuto scivolare diverse volte dalla stretta dell'altro che circondava, quasi possessivamente, la sua vita;  fortunatamente, le toccatine, non avevano mai oltrepassato i limiti. Anche se, dal disagio palese di Jimin, Hayoun, avrebbe dovuto allontanarsi completamente.

Jeongguk, come si erano aspettati Jimin e gli altri, non era con loro.

Per Jimin la cosa era solo più accattivante ed esilarante: nella sua testa, sarebbe stato proprio il minore a trovarlo tra la folla e rimanerci male.

Il moro ghignò mentre si portava un bicchiere di coca-cola alla bocca. Fortunatamente, i suoi amici, non gli avevano chiesto che cosa stesse bevendo.

《Hayoun,》lo richiamò Taehyung, mentre mandava giù un goccio di birra.

Il menzionato alzò le sopracciglia, dandogli permesso silenziosamente di parlare.

《Di chi è questa casa?》

Hayoun ghignò, guardandosi intorno per osservare tutta la sua ricchezza. 《Tutto questo impero,》allargò le braccia, spostando lo sguardo in tutte le direzione della casa, 《è mio.》

Hoseok e Namjoon si strozzarono con l'alcol dei loro bicchieri.

Taehyung fece una smorfia, abbastanza incredulo. 《Vorrai dire dei tuoi genitori!》

Hayoun scosse la testa divertito. 《È un regalo di compleanno.》

Jimin spostò la testa verso di lui, guardandolo con le orbite di fuori, mentre gli altri tre amici lo guardavano quasi sospetti.

Jimin rivolse lo sguardo verso Taehyung, che ricambiò tirando la bocca in giù, aprendo gli occhi, alzando le sopracciglia e annuendo lentamente, soddisfatto di ciò che aveva appena udito.

Jimin gli mandò una faccia interrogativa.

Taehyung, allora, si preoccupò di parlare con il labiale. "oltre che fregno è pure ricco sfondato. È ora di ficcare"

Jimin lo guardò allibito, scuotendo leggermente la testa.

A quel punto, l'altro, scrollò le spalle, guardando giù verso il suo bicchiere e poi alzandolo per bere.

Hayoun, dopo aver prestato attenzione ad altre persone che lo avevano salutato, ritornò con l'attenzione verso Jimin, sorridendogli piacevolmente e avvicinandosi verso di lui per appiccicare il naso alla sua guancia e scuotere la testa dolcemente. 《Perchè non andiamo da qualche parte a parlare solo io e te?》Sussurrò, annusando il buonissimo profumo di Jimin.

Quest'ultimo si staccò lentamente, guardandolo leggermente a disagio. 《In realtà dovrei andare in bagno, mi potresti dire...dov'è?》Farfugliò l'ultima parola, un po' in soggezione dalla presenza dell'altro.

Hayoun ridacchiò lentamente, tenendo Jimin comunque stretto a sè. 《Ti accompagno io.》

Jimin fece vagare le pupille degli occhi da una parte all'altra, seriamente agitato. 《N-no. Fa nulla.》

《Dai, dolcezza, ti accompagno io, così facciamo due passi.》Continuò l'altro, lasciando andare di nuovo la sua testa sulla spalla di Jimin.

A quel punto, Jimin, anche se senza troppa forza, si staccò completamente da Hayoun. 《N-non fa niente. Me lo cerco io.》E si incamminò velocemente tra le persone, sperando finalmente di riuscire a respirare, senza quella sensazione costante di scomodità che aveva avuto con Hayoun vicino.

Jimin prese le prime scale, sperando che il bagno, o uno dei bagni, fosse su quel piano.

Ogni punto della casa era luogo di ammasso: si sentiva seriamente soffocare a quella vista.

Deglutì leggermente nervoso, proseguendo e raggiungendo un corridoio, anch'esso piuttosto vivo,  con svariate porte più o meno chiuse.

Aprì una ad una quelle chiuse, o vi si affacciò nel caso fossero semi aperte, non trovando nessuno se non qualche coppia, o gruppo di persone che davano sfogo ai loro ormoni.

Jimin sospirò, camminando verso le ultime tre porte.

Spalancò prima due delle tre, che si trovavano sulla sinistra, non trovando nessun tipo di bagno e sbuffando mirabilmente.

L'ultima che aprì, seccato dalla poca fortuna che aveva, lo lasciò ad occhi e bocca aperta, assolutamente sconvolto ed incredulo a ciò che vi era davanti.

Jeongguk.

Il ragazzo era, probabilmente, solo con la maglietta addosso. Aveva il volto leggermente inclinato verso l'alto, con le labbra divaricate e gli occhi semichiusi, mentre le goccioline di sudore gli colavano sulla fronte.   Era affannato e spingeva con perfetta potenza dentro  l'orifizio di un ragazzo, in quel momento non riconoscibile per il viso schiacciato contro il materasso.

Jimin ne rimase impietrito, con la bocca asciutta e l'amaro che spingeva dalla gola.

Jeongguk, con gli occhi precedentemente chiusi dal piacere, li riaprì al contatto con una luce indefinita provenire da davanti.

Gli sembrò di vedere il viso di Jimin.

Cercò momentaneamente di far ordine nella sua testa, di capire cosa ci facesse lì davanti, ma sul viso, senza darsi troppe spiegazioni, si era già irradiato un ghignò irritante e provocatorio, con i suoi occhi scuri e colorati dalla lussuria che si incatenavano a quelli non pienamente visibili di Jimin, poichè in contro luce.

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UuHM 👁👄👁

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