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Harry nelle sue macchina d'epoca mi fa sempre un certo effetto! Buona lettura bellezze, all the love

"Lavori sempre il sabato?" mi domandò senza distogliere lo sguardo dalla strada.

"Lavoro sempre tanto" mormorai alzando le spalle "Grazie per il passaggio" dissi poi, girandomi a osservare il suo profilo. Occhiali da sole poggiati sul naso, capelli spettinati dal vento e mascella tesa in concentrazione.

"Se vuoi cambiare canzone fai pure" mi lanciò un occhiata veloce indicando con la mano la console dalla quale veniva riprodotta la musica attraverso il Bluetooth del suo telefono. 

"No, mi piace" lo tranquillizzai tamburellando le dita sulla portiera tenendo il tempo della canzone sconosciuta. 

"Erica?" mi chiamò dopo qualche secondo 

"Mi dispiace di essere piombato ieri sera senza-"

"Nessun problema, non hai niente di cui scusarti" lo interruppi poggiando per qualche secondo la mano sulla sua coscia per fermare il suo ennesimo discorso di scuse. Lo apprezzavo, ma non c'era nessun bisogno. 

Quando tolsi la mano notai il suo sguardo seguirla, fino a quando non la riappoggiai sulle mie gambe. Deglutii cercando di ignorare l'agitazione che mi si annidava in petto causata dalla sua vicinanza e dalla sua magneticità.  

Nonostante il viaggio fosse stato abbastanza breve era stato molto piacevole, la capottina della macchina era stata abbassata e l'aria scompigliava sia i miei capelli che i suoi, aveva messo della buona musica, avevamo chiacchierato senza mai toccare l'argomento sesso o comunque il tempo passato insieme. Era facile passare il tempo con lui, era così calmo e piacevolmente spontaneo. 

Stavo ancora combattendo una lotta interiore, nonostante volessi togliermi dalla mente il pensiero continuava a riproporsi il ricordo di lui che mi chiamava Chèri. Forse la mia mente mie faceva una questione di stato per niente, ma comunque mi aveva un po colpita e non in senso positivo.

Avrei voluto trovare il coraggio di parlare di quello che era successo e di quello che significava, ovvero niente. Ma mordendomi le labbra distrattamente feci finta di niente, evitando l'argomento e rimanendo nel dubbio.

Speravo di avere il lusso di dirgli addio, di sapere come le cose fra di noi sarebbero finite. Sapere che questo era tutto ciò che ci sarebbe stato e che doveva andarmi bene così, invece che vivere in questa strana incertezza del limbo. 

Invece no, non riuscendo a trovare il coraggio di chiedergli apertamente chiarimenti sarei rimasta in bilico, mi maledissi mentalmente per la mia debolezza. Forse era la mia paura di un rifiuto netto e schietto a bloccarmi, oppure neanche io ero in grado di mettere a parole cosa pensavo della situazione fra noi. Volevo che lo dicesse lui, così da potermi adattare, così da non dover mettere a disagio Harry.

Persa nei miei pensieri neanche mi accorsi che ero uscita dalla sua macchina di tutta fretta senza aspettarlo, i miei tacchi sembravano fare un gran rumore nel parcheggio della palazzina, mentre non parlavamo.

"Hey, che fai non aspetti?" lo sentii esclamare, mi girai e lo vidi fare un piccola corsetta per raggiungermi dopo aver chiuso la sua macchina. Sembrava divertito dalla situazione, si sistemò la collana sul petto e le maniche delle camicia.

"Scusami, ero soprappensiero"  risposi sorridendo mortificata. Mi arrivò esattamente di fronte, vicinissimo, allungando la mano avrei potuto sistemagli i capelli che gli arrivano davanti agli occhi. Ma ci pensò lui, passando una mano fra di essi in modo estremamente affascinante. 

Mi schiarii la voce cercando di non soffermarmi troppo su quanto fosse attraente  "Entri dentro o  ci salutiamo qui?" chiesi indicando con il la mano l'edificio alle mie spalle

Blind for Love - H.S.Onde histórias criam vida. Descubra agora