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✨Buona lettura bellezze, fatemi sapere cosa ne pensate!❤️✨

La settimana che precedeva la partenza di Harry la passammo insieme, per quanto i nostri lavori ce lo permettessero. Mi raggiungeva a casa mia dove gli avevo preparato una bella cena, o mi passava a prendere dal lavoro  per poi riaccompagnarmici la mattina dopo. Passammo le notti nel mio letto, facemmo le docce insieme, parlammo così tanto che pensai di avergli rivelato ogni mio sogno e segreto.

Lo avrei potuto ascoltare per ore, mi parlava di musica, amava la poesia, soprattuto quella di Bukowski, mi raccontava di sua sorella così tanto che pensai di conoscerla. Mi spiegò la sua visione per il prossimo album. Lo sentii fischiettare canzoni nuove mentre guidava, lo vidi suonare la chitarra a torso nudo, lo vidi fare video chiamate con i suoi figliocci e assisti a interviste telefoniche. 

Feci una scorpacciata di Harry. Mi mandava delle foto durante la giornata, a volte dieci a volte nessuna. Foto di quello che vedeva, di quello che gli piaceva, foto di se stesso con Stella. Riempiendo ogni momento che non passavo con lui con la sua adorabile presenza. Donandomi uno spiraglio della sua visione del mondo. Visione che personalmente trovavo estremamente affascinante e interessante.

Feci una scorpacciata così esagerata che quando il suo volo decollò mi sentii male. 

Preso mi avrebbe chiamato o scritto che era atterrato e sarebbe andato tutto bene. Mi avrebbe mandato foto dello studio o foto del mare. 

Passai il primo giorno preoccupandomi inutilmente che fosse successo qualcosa. Non si fece sentire, non mi scrisse di essere atterrato o che era arrivato. Niente. Non rispose a nessuna chiamata e nessun messaggio.

Fu una notte tremenda, dormii a stento. E quando mi risvegliai trovai un messaggio audio dove con la sua melodiosa voce mi diceva che andava tutto bene e che si era divertito e aveva scritto nuova musica.

Provai a farmi bastare quelle sue poche parole, il suo tono era stanco, probabilmente sotto effetto di jet lag.

Il secondo giorno fu uguale al primo, forse peggio. 

Il terzo giorno si dimenticò di scrivermi.

Il quarto giorno non riportai Stella a casa la sera, dormì con me nel mio letto. Vedevo che era agitata perché non si trovava in casa sua ma forse anche per lei era meglio che stare da sola.

Il quinto giorno Harry mi chiamò.

"Erica!" disse come se fosse una sorpresa

"harry" io lo dissi come se fosse un sollievo.

"Come stai?" 

"Abbastanza bene e tu?"

"Ho pochissimo tempo perché stiamo per cenare, ma va tutto alla grande. Stiamo lavorando ad un pezzo molto particolare, per ora manca ancora una strofa ma sto lavorando al testo. Mitch ha scritto degli assoli pazzeschi alla chitarra!" il suo tono emozionato e felice mi colpì profondamente. Harry amava quello che stava facendo, amava il suo lavoro, e lo amava veramente.

"Wow! Come si chiama?" 

"Ancora non sono sicuro! Ma ti farò sentire, promesso!"

"Non vedo l'ora"

"Poi sono andato a surfare!"

"Wow, che meraviglia. Non eri lì per lavorare?" scherzai, nonostante me lo stessi chiedendo davvero.

"Certo certo, sto lavorando tantissimo."

"Va bene, non lavorare troppo." mi raccomandai, sapevo che prima lavorava fino ad essere esausto e non riuscire neanche più a stare in piedi. Non avrei voluto vederlo in quello stato. 

Blind for Love - H.S.Where stories live. Discover now