45. Una voce tra le fiamme

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Grazie alle cure di Mary ed Helena, Rafe era riuscito a guarire.
Le cicatrici del corpo e dell'anima non sembravano più fare tanto male, ma il pensiero che più lo terrorizzava faceva in modo che, a tratti, il dolore riemergesse con impeto.
Tom.
Tom stava arrivando, o forse era già arrivato e nessuno lo aveva ancora scoperto.

Quando tornò a casa da sua nonna, dove aveva lasciato anche Kate e Rachel, Rafe si sentiva turbato, era come se i suoi piedi sprofondassero nel terreno ad ogni passo compisse. C'era uno strano presentimento nell'aria fredda di quel pomeriggio. Eppure non aveva idea di che cosa si trattasse. I forse sì, ma dare concretezza a quel pensiero significava prepararsi al peggio.
Fu la porta divelta della casa di Agatha a metterlo subito in allarme. No, si disse, non può esserle accaduto qualcosa. Non a sua nonna.
Ma quando entrò, con molta accortezza, seppe che chiunque fosse stato lì era stato tanto clemente da lasciare in vita l'anziana donna. Così come Kate e Rachel, che stavano in piedi, davanti al focolare ormai quasi spento, a mugolare qualcosa che lui non riuscì a sentire.

–Kate? – chiamò la ragazzina con un filo di voce. Sembrava non parlasse da anni, tanto il tono era basso, quasi gutturale. Assomigliava allo stridio dell'acciaio contro il ferro. –Kate?– Stavolta la chiamò più forte, così che lei si voltasse. Ma fu Rachel la prima a farlo. Rafe colse nel suo sguardo una profonda malinconia, un particolare che gli fece saltare un battito.
–È stato qui– sussurrò la donna, stringendo una spalla di Kate che si lasciò sfuggire un singhiozzo.
–Maledizione– ruggì Rafe raggiungendole in due lunghe falcate. Fece voltare Kate con la forza, e scoprì il suo volto rigato di lacrime. Quella vista gli strinse il cuore.
–Ti ha fatto del male? Rachel, vi ha fatto del male? E dov'è mia nonna?

Rachel fece per rispondere, quando la voce di Agatha li raggiunse da dietro le spalle del nipote.
–Sto bene, Rafe– dichiarò con dolcezza. –E stanno bene anche loro.
–Nonna– mormorò Rafe prima di avvolgerla in un lungo abbraccio. –Allora cosa succede? Cos'ha detto? – Si voltò ancora verso Kate che non aveva pronunciato una sola parola. –E perché la bambina piange?
–Rafe– s'intromise Rachel con gentilezza. –È andato a prendere Helena.
Prima che lui potesse muoversi, dopo che un impeto rabbioso gli ebbe fracassato la cassa toracica, Kate gli si avvinghiò al braccio. –Ti supplico, devi andare a cercarla. A difenderla. Tom la ucciderà se non avrà quello che vuole!

Allora, Rafe comprese il motivo di tanto addoloramento. L'affetto della ragazzina verso Helena era pari a quello che si sarebbe potuto avere per una sorella, un legame che nessuno aveva scelto, ma che si era creato senza volerlo, una delle cose più rare che esistessero.
–Lo farò– dichiarò in tono mite per cercare di trasmetterle sicurezza, anche se ogni cosa dentro di sé gli stava gridando di muoversi, senza usare mezze misure.
–Kate, ascoltami. Devi calmarti adesso. Rachel, dovete venire con me. Non posso lasciarvi un'altra volta.
–Ma tua nonna...
–Io veglierò da qui– disse Agatha sollevando il mento con aria fiera. –E così farà tuo fratello, Rafe. Siete ancora una cosa sola, ricordalo.

Rafe avvertì il peso delle lacrime a quelle parole. Il ricordo di Marcus allora gli si parò di fronte, così limpido e trasparente che per un istante fu portato a credere che suo fratello fosse proprio lì e che gli stesse dicendo che non c'era più tempo da perdere.
Agatha allungò una mano rugosa, dove le vene sporgevano spropositamente, e accennò un sorriso di incoraggiamento. –Tutti noi sappiamo quanto è immenso l'amore che provi per quella ragazza. La vita ti sta dando un'altra opportunità per poterla amare come hai sempre desiderato, ma devi sbrigarti. Questa volta potrebbe essere l'ultima per lei.

Rafe annuì, serio, poi si diresse dall'altra parte della capanna e scoprì il telo che nascondeva un piccolo barile dove un tempo suo nonno amava conservare il vino. Dentro c'erano tutti i suoi attrezzi da lavoro, ma, cosa più importante, la sua pistola. Si assicurò che fosse ancora carica e poi tornò da loro.
–Restate dietro di me– gli disse prima di dirigersi verso la porta divelta. –State attenta, nonna– aggiunse rivolto alla vecchia donna che in quel momento, in realtà, sembrava molto più giovane. Doveva essere a causa del suo spirito battagliero. Rafe sorrise, pur inconsciamente. Conosceva una donna come lei. La donna che in quel momento era il suo unico pensiero. Quella che amava con tutto se stesso, e forse anche di più.
–Torneremo presto– disse Rachel accarezzando una guancia di Agatha. Kate si sporse e la baciò sulla fronte. –Vi ringrazio, Agatha.

Lei chinò il capo con gentilezza. Non li vide andar via, ma percepì la loro assenza nel momento in cui non ci fu più alcun rumore, a parte quello del vento che ululava in maniera quasi sinistra.

**
 
Quello che sperava più di ogni altra cosa in quel momento, era che nessuno degli scagnozzi di Bayard Mellins fosse nelle vicinanze a perlustrare la zona. Sarebbe stata una complicazione ed era l'ultima cosa che gli servisse. Tom doveva aver trovato un modo per entrare nel palazzo senza essere visto, anche se dubitava che il padrone di casa fosse tanto sciocco da non accorgersi che ci fosse un intruso.
La laguna che costeggiava il palazzo si era riempita a causa della pioggia che si era abbattuta fino al giorno prima, ed emanava un odore misto a erba bagnata, fogna e ... fumo?

Qualcosa gli fece accapponare la pelle all'improvviso. Sentiva l'acre odore del fumo. Poi, sollevò lo sguardo. Kate lo tirò forte per un braccio mentre Rachel si portava una mano alla bocca.
Rafe cercò di respirare lentamente e profondamente, ma il cuore aveva preso a martellargli nel petto talmente forte da rischiare di frantumargli le costole.
–Lo sentite anche voi?
Rafe vide le prime fiamme dopo che immense volute di fumo ebbero aperto loro il passaggio e, prima che potesse rendersene conto, qualcuno cominciò a urlare.
Le grida non appartenevano né a Kate, né a Rachel, e nemmeno erano uscite da lui. No, provenivano dal palazzo.
E Rafe poteva giurare che avrebbe riconosciuto quella voce tra mille altre.
–Helena!– urlò precipitandosi in mezzo alla laguna e attraversandola con fatica. Si lasciò alle spalle Kate e Rachel che gli gridavano di tornare indietro ma ormai era giunto all'altra sponda e, completamente zuppo dalla cintola in giù, si voltò solo per la frazione di un istante.
–Rimanete lì e non vi muovete!– gli ordinò prima di iniziare a correre verso l'incendio.

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⏰ Last updated: Dec 21, 2019 ⏰

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