44. Così è deciso

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Buonasera, lettori! Perdonatemi per la lunga assenza, ma non potevo abbandonare questa storia, così ho deciso di rimettermi in pista dopo vari problemi. Così eccomi qui, spero che non abbiate abbandonato la storia come me, e, nel caso lo aveste fatto, siate pronti a darle un'altra possibilità! 🌹

—Alicia

***

La pioggia batteva leggera sulle finestre della casa della vecchia Agatha.
Kate non era riuscita a chiudere occhio dal giorno in cui Rafe era partito per cercare Helena, così come Rachel, che di lui si era ormai invaghita.
Sua nonna, Agatha, aveva trascorso i giorni a raccontargli del passato di Rafe, del defunto fratello Marcus, di come era diventata cieca all'improvviso. Kate, ormai undicenne, aveva compreso quanto la famiglia di Rafe avesse sofferto e si era trovata a piangere amaramente per suo padre. Tom glielo aveva portato via con una crudeltà che non apparteneva nemmeno alle bestie. Un colpo violento, celere, famelico. Gli aveva strappato la vita e così facendo aveva ucciso anche una parte di Kate.

Rachel le era stata accanto nei giorni seguenti all'omicidio e aveva deciso di assecondare la sua missione surreale di trovare Rafe per metterlo al corrente che Tom era sulle tracce di Helena e che per arrivare al suo scopo avrebbe fatto di tutto. Nonostante il dolore della perdita, sapeva che informare Rafe era la cosa giusta. Ma poi, quando lo aveva trovato, aveva scoperto che Helena si era sposata con un uomo ben diverso da quello che amava. Kate aveva sperato fino in fondo che l'amore avrebbe prevalso sul senso del dovere; quando Rafe l'aveva informata, tutte le sue speranze di rivedere un amore come quello che aveva unito i suoi genitori si erano però sgretolate.

Eppure, in qualche modo, aveva ripreso a sperare. Sapeva che sia Rafe che Helena meritavano la felicità, anche se ciò che li aveva presumibilmente fatti ritrovare era stato un uomo malvagio come Tom.  

Rachel le sfiorò una mano dolcemente e lei distolse lo sguardo dal vetro rigato di pioggia.
—So che l'ha trovata— disse cercando di sollevarla. —È un uomo testardo. Sono sicura che sia andato tutto bene e che stia per tornare.
Kate annuì, non del tutto convinta. Erano trascorsi ormai cinque giorni. Se fosse accaduto qualcosa a Rafe chi avrebbe protetto Helena dalla furia di Tom? E loro, che fine avrebbero fatto? Perfino Agatha sarebbe stata in pericolo. Lei non poteva tollerarlo. Quella vecchia signora era davvero gentile, e aveva sofferto già enormemente.  Come avrebbe potuto sopportare di perdere l'unica persona cara che le rimanesse?
—So che Tom sta arrivando— mormorò. Strinse un pugno talmente forte che le nocche sbiancarono. —Me lo sento nelle ossa. Rafe deve averla trovata e portata via, al sicuro, lontano... Ma...
—Ma?— la incalzò Rachel.
—Speravo l'avrebbe portata qui. Così avrei potuto rivederla.

La donna sorrise coprendole la mano stretta a pugno con la propria. —Non devi disperare, Kate— le disse sollevandole il mento con due dita. —La vecchia Agatha è fiduciosa che stia per tornare. Bisognerebbe sempre dar retta a ciò che dicono le donne anziane. Sono molto sagge.
La ragazzina sospirò di nuovo e fece per replicare che sì, Rachel aveva ragione, ma c'era ancora qualcosa che non la convinceva, quando la porta del casale venne divelta e una folata di aria gelida mista a qualche goccia di pioggia penetrò all'interno.

Rachel e Kate, e perfino Agatha che si era assopita da tempo, trasalirono voltandosi verso l'entrata.
Rachel vide Kate sbiancare, e il suo cuore cominciò a battere a un ritmo impazzito mentre il panico prendeva possesso del corpo della ragazzina. Se l'avesse colta una delle sue crisi sarebbe stata la fine...
Davanti a loro, alto, imponente e rigido come un templare in battaglia, con un mantello gocciolante e un lungo coltello stretto nella mano destra, il loro incubo peggiore si era fatto concreto.

Tom.
Davanti a loro c'era Tom.

Kate cominciò ad ansimare, ma Rachel la trattenne per un braccio tentando di placare con lo sguardo il suo respiro pesante, mentre cercava a un modo per non incedere nelle ire dell'uomo. Ma cosa mai poteva dire se ciò che spingeva Tom da quelle parti era la vendetta?
Il suo volto era scuro e corrucciato, le labbra serrate in una linea sottile. Avrebbe offerto se stessa pur di non permettergli di nuocere a Kate. Ma era così chiaro che Tom aveva in mente un unico bersaglio, e che quel bersaglio recava il nome di Helena.

—Tom...— Fu un suono rauco a uscirle dalla gola. Percepì la tensione del braccio di Kate sotto la sua mano. —Tom, ti imploro.
—Vattene da qui— ringhiò Kate muovendo un passo in avanti. Ancora una volta, fu Rachel a trattenerla con uno strattone. —Smettila, Kate. Ti ucciderà!— sussurrò terrorizzata.
Tom si concesse il lusso di un sorriso spavaldo. Nei suoi occhi c'era così tanta cattiveria che entrambe, tranne Agatha che non poteva vedere, si sentirono attraversare da un lungo brivido di freddo.
—Rachel ha così dannatamente ragione— sibilò avanzando di un passo. —Ho scoperto che il mio vecchio amico, com'è che si chiama? Ah, sì, Rafe... è qui che vive, dico bene? Sì... E lei? Dov'è lei?
—Tom, ti prego, qui non c'è nessuno— tentò di calmarlo Rachel.
—Noi...
—Io vi ho seguite per giorni e giorni— scattò lui puntadogli contro il coltello. —Non provare a fregarmi, Rachel, perché te ne pentiresti.

A quel punto, fu Agatha a parlare. Per la prima volta da quando Tom aveva invaso il suo territorio, l'anziana donna si alzò in piedi e gli puntò addosso un paio di occhi che lui non sapeva non potevano vederlo.
Erano vitrei ed ebbero la capacità di gelargli il sangue nelle vene. La donna cominciò a camminare senza mai perdere l'equilibrio, lentamente ma senza goffaggine, e gli si erse di fronte in tutta la sua altezza.
—Voi osate profanare la mia dimora con la vostra sudicia presenza, e io non proferirò parola a riguardo— sibilò. Il tono di voce era basso, quasi strascicato, perché ad Agatha mancava qualche dente. —Ma il vostro obiettivo è mancato, qui— riprese. Gli puntò addosso un dito tozzo e ossuto. Rachel e Kate videro Tom rabbrividire per un istante. Nessuna delle due si mosse, però. Tutti erano rapiti dalle parole di Agatha. Sembravano appartenere a un'epoca assai lontana, quasi proprie di un linguaggio che nessuno usava più. E avevano il potere di attrarli, come il lume attira la falena.

—C'è un uomo ben più pericoloso di mio nipote, mio caro stolto. Un uomo che ha preso la donna che reputi tua in un modo ben più violento di quanto tu potresti mai fare. Un uomo di gran lunga peggiore di te, eppure molto simile a te per desideri ed impulsi. Come faccio a conoscerlo? Perché lui ha preso la figlia bastarda di mia figlia e ne ha fatto la sua serva. E quando poi il suo seme ha attecchito in lei, ha preso i suoi figli. E li ha ammazzati. Siete così simili, eppure... —
Agatha, sotto gli occhi increduli di Kate e Rachel che ascoltavano a bocca aperta, si prese un momento di pausa. —Eppure quest'uomo rimane ben più crudele di te. E tu, tu sei molto crudele...
Perciò non è qui che devi cercare. E ora sparisci dalla mia casa.

Tom la fissava come se avesse appena bestemmiato.
Kate poteva giurare che non credesse a una sola parola, eppure qualcosa nel suo sguardo faceva presagire che per un attimo il dubbio si era instillato dentro di lui.
—Cosa state farneticando, vecchia?—
—Tom, lei dice la verità— si intromise Rachel pur non sapendo affatto di cosa Agatha stesse parlando.
Lui aggrottò la fronte. C'era un che di vagamente infimo nell'espressione del suo viso ma, quando tornò a guardare Agatha, qualcosa lo indusse ad abbassare l'arma e ad indietreggiare.
—Chi è quest'uomo di cui parlate, donna?
Suonò come un'accusa, ma lei non ne venne minimamente scalfita. Sollevò la testa. —Il suo nome è Mellins, Bayard Mellins. A otto iarde da qui.
 
Kate cercò lo sguardo dell'uomo desiderando vederlo crollare al suolo in un battito di ciglia. In quel momento l'attraversò il ricordo di suo padre, così limpido e vivo che grosse stille di lacrime spuntarono nei suoi occhi. Ma non pianse. Trattenne quelle lacrime e fu sul punto di urlare, ma Tom era già sparito fuori immerso nella foschia di quel pomeriggio.
Rachel strinse una spalla della ragazzina e poi si rivolse ad Agatha, che non aveva più fiatato.

—Quello che avete detto è vero?
La donna si voltò verso di lei e abbassò il capo con amarezza.
—Bayard Mellins ha spezzato il cuore della mia nipote bastarda, poi ha spezzato la vita dei suoi figli. È una bestia.— Sospirò. —Ma non temete, quei due si ammazzeranno a vicenda. Perchè così è deciso.

- IN REVISIONE - Cuore selvaggio Where stories live. Discover now