41. L'unico posto sicuro

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«Rafe?» Una voce lo stava chiamando, lo chiamava da lontano, dal passato forse. Era un miraggio. Un fantasma, uno spirito. Era finito di nuovo all’inferno? O quello era il paradiso?
«Rafe, che cos’hai?» Di nuovo quella voce, la sua voce. Cosa ci faceva ancora lì? Forse Dio aveva voluto dargli un'altra occasione. Ma dalla morte non si sfugge, lo aveva imparato a caro prezzo tanto tempo prima. E lei era morta, lei non c'era più. Quella realtà lo destabilizzava. Ma era troppo confuso per capire dove si trovasse e se la persona che stava parlando fosse lì, in carne e ossa.
Aprì gli occhi d’improvviso e si trovò davanti quelli preoccupati di Helena, così allarmati che ebbe un tuffo al cuore. «Helena?»

Non poteva credere che fosse davvero lei. L’aveva appena vista morire, lei gli era morta fra le braccia, ricordò. Come poteva essere ancora viva? No, non era possibile. Allora allungò una mano e le sfiorò il viso, e si accorse che poteva toccarla ancora, che la sua pelle era ancora morbida sotto le dita, che lei respirava ancora e poteva ancora guardarlo. Quasi non svenne per il sollievo. Si sporse verso di lei e catturò le sue labbra in un bacio profondo che tolse il fiato a entrambi. «Oh Dio, ho creduto di averti persa davvero.» La disperazione mista alla felicità di riaverla furono talmente evidenti che Helena lo guardò, seppur senza capire, con estrema serietà. «Cosa è successo? Perché credevi di avermi persa?»
«A quanto pare si trattava di un incubo.» Rafe si portò la sua mano alle labbra e ne baciò le nocche con dolcezza. «Solo un terribile incubo. Dio mio, era solo un incubo.»
Gli occhi di Helena si inumidirono, e il suo cuore fremette sotto la gentile carezza che era il suo bacio. «Va tutto bene, Rafe. Sono qui, adesso.»

Poi un’ombra oscurò lo sguardo di lui. «No, non va tutto bene. Quell’incubo mi ha fatto capire che è arrivato il momento che tu sappia, Helena.»
Si tirò su a sedere e si infilò la camicia, lasciandola sbottonata per metà. Poi gettò uno sguardo fuori dalla finestra sgangherata e si accorse che aveva cominciato a cadere una pioggerella fine. «Tom, ti ricordi di Tom?»
Helena si accigliò. «Come potrei non ricordarmi di lui?»
Rafe tornò a fissarla. «Sta tornando. A detta di Kate e Rachel ha assassinato James e vuole vendicarsi di te. Ti vuole ancora, forse anche più di prima.»
«James?» Helena si portò una mano alla bocca, mentre gli occhi si colmavano di pianto. «Quell’uomo è un pazzo, Rafe… mi terrorizza. Dobbiamo fare qualcosa per fermarlo.»
«Lo so.» Nel tono di lui si percepiva una nota di palese disprezzo nei confronti di Tom e lei non poteva certo biasimarlo. Lui aveva cercato di rovinarla, e ci sarebbe riuscito se Rafe non fosse arrivato in tempo e lo avesse fermato.
«C’è una sola cosa che puoi fare per evitare che lui ti trovi» asserì Rafe, una nota malinconica nella voce.
Lei lo fissò, in attesa. «Che cosa devo fare?»
«Tornare da tuo marito e restarci.»
«No. No!» Il terrore si dipinse sul volto di lei e Rafe si sentì stringere il cuore. Ma sapeva che era la cosa migliore, perché Tom non si sarebbe fermato di fronte a niente e nessuno se non davanti a Bayard Mellins.
«È l’unico modo, Helena, solo così Tom non ti troverà e solo così sarai al sicuro. Cerca di capire che è la cosa più giusta che possa fare.»
Helena si alzò in piedi e lui realizzò che si era già rivestita, chiedendosi quanto tempo fosse trascorso da quando si erano amati e il suo incubo era poi finito. Ore, probabilmente, troppe ore. L’arrivo di Tom doveva essere imminente.
«Conosco i miei doveri verso mio marito» disse lei, in tono fermo. «Ma è te che amo ed è con te che voglio rimanere.»
Rafe scosse la testa con un sospiro desolato, alzandosi a sua volta. «Ma io non sono in grado di proteggerti come può farlo Bayard. Ho solo le mie mani e una pistola, non ho altro. Lui possiede molto di più e tu lo sai. Fino a quando la minaccia di Tom non sarà svanita, dovrai rimanere con tuo marito.»

Nello sguardo di lei l’ultimo barlume di speranza si spense. Per quanto amasse Rafe, sapeva che a Mellins’ House sarebbe stata più al sicuro. Solo che non le interessava essere al sicuro senza di lui. Ma Rafe sembrava ostinarsi a non capire che la sua vita con Bayard era un inferno, che il solo pensiero di farsi sfiorare ancora da lui la terrorizzava. Come poteva non capire? Come poteva credere che avrebbe ricevuto una maggiore protezione dall’uomo che l’aveva torturata per mesi interi? E tuttavia, mentre taceva per non dar voce a quei pensieri, fu Helena a comprendere che Rafe aveva ragione. E così, nonostante il dolore, sollevò il mento e gli sfiorò una spalla con la mano mentre fuori dalla finestra la pioggia diventava via via più veemente. Accennò un sorriso tenue, il sorriso di chi è sconfitto ancor prima di iniziare ma rimane fiducioso in almeno una piccola vittoria.

«E va bene, Rafe. Tornerò da Bayard e ci resterò fino a quando tutto questo non sarà finito. Ma ti avverto che non ho intenzione di sprecare altro tempo; voglio dare a mio figlio il padre che si merita, il suo vero padre, non un uomo violento e arrogante come lui. Perciò fuggirò da quella casa e tornerò da te.»
Rafe le baciò dolcemente la fronte, poi la abbracciò ed entrambi chiusero gli occhi. «Sarò qui ad aspettarti, amore mio» sussurrò. Dagli occhi di lei scesero lacrime silenziose, ma cercò di coprirle con sospiri lunghi e profondi. Va tutto bene, pensò. Presto tutto questo sarà finito e potrò tornare da lui. E così potremo stare insieme, perché qualunque posto è migliore insieme a Rafe. 
Non temeva la reazione di suo marito quando fosse tornata a casa, ormai nulla aveva più importanza se non il fatto che aveva ritrovato l’uomo che amava e con cui aveva deciso di trascorrere il resto della sua vita. Non temeva più nulla, nonostante le avversità che il destino stava ponendo sulla loro strada. Sapeva, ne era certa, che tutto si sarebbe risolto e avrebbe riabbracciato la felicità insieme a Rafe. E così suo figlio sarebbe cresciuto accanto a suo padre, e sarebbe stato amato e rispettato, cosa che Bayard Mellins non avrebbe mai potuto fare.

- IN REVISIONE - Cuore selvaggio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora