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"OH MIO DIO!", esclama Victoria poco dopo essersi ripresa dal precedente episodio di rivalità tra suo fratello e Jordan.
"Che succede?!", domando allarmata guardandomi intorno come se mi aspettassi di vedere un panda guidare un triciclo o qualcosa di simile.
"Qui hanno il Karaoke!", risponde battendo le mani come una bambina.
"E..quindi?", corrugo la fronte fingendo, e pregando, di aver capito male.
"E quindi.. Si canta!"
"Oh.. no. È assolutamente fuori discussione."
"Dai! Ti prego! Ti prego! Ti prego!", lancio uno sguardo supplichevole verso Jordan e Nate ma i due fingono di leggere il menù con profonda concentrazione quasi ci fosse scritto dentro il segreto dell'eterna giovinezza.
"Traditori!", gli accuso mentre Vicky mi tira per un braccio.
Alzo una mano verso Vicky per fermarla.
"Un attimo.", ordino. Torno verso i ragazzi e strappo il menù dalle mani di Nate.
"Lo stai leggendo al contrario!", esclamo. Jordan sghignazza ed io lo guardo in cagnesco.
"Questa me la pagherete!", li minaccio.
Torno da Vicky e controvoglia la seguo sul palco, grazie a Dio, Kyle ed il suo gruppetto di amici se la sono data a gambe e Caleb non è presente per vedere questa completa catastrofe.
Vicky seleziona una cover più lenta di 'Creep - Radiohead', ogni nota che si diffonde nel bar è una briciola di pentimento in più, mi guardo le punte degli stivaletti pregando che questa tortura finisca al più presto.
Quando Vicky apre bocca rimango allibita, non l'avevo mai sentita cantare e mi meraviglio di quanto sia angelica e dal timbro particolare la sua voce. Quando arriva il mio turno vorrei sotterrarmi, ma su insistenza di Vicky inizio a cantare a mia volta, la mia voce è discretamente bella, sicuramente non quanto quella della mia amica ma sono felice di non essere completamente stonata. Azzardo un'occhiata verso i clienti del bar e mi meraviglio nel scoprire sguardi di approvazione e sorrisi incoraggianti, probabilmente la metà di loro è già ubriaca ed ai loro occhi, il nostro, potrebbe sembrare il canto delle sirene. Prendo coraggio ed inizio a partecipare con più decisione al duetto, e quando la musica finisce sento l'adrenalina correre in circolo, l'applauso del nostro pubblico improvvisato mi fa quasi venire voglia di fare il bis..quasi.
Scendiamo dal piccolo palco e raggiungiamo i ragazzi, Jordan mi guarda con un sorrisetto  battendo le mani. Mi tira a sé e posa un bacio deciso sulle mie labbra.
"E brava la mia piccola.", sussurra sfiorando il mio naso con il suo.
"Non ti ho ancora perdonato per avermi dato in pasto a Vicky senza la minima esitazione.", ribatto incrociando le braccia al petto.
"A quanto pare, la lista di cose di cui farmi perdonare si allunga ogni giorno di più.", il tono suggerisce che stia scherzando ma nei suoi occhi leggo un velo di tristezza.
"Non è così lunga.", sussurro tentando di risollevare il suo morale. Affonda il viso sul mio collo e sospira.
"Andiamo a casa?", domando accennando uno sbadiglio.
"Si. Domani dobbiamo andare a scuola.", afferma Vicky.
Jordan paga il conto e in un attimo è di nuovo al mio fianco. Mi domando come sarà la giornata di domani, è da tempo che Jordan non frequenta più le lezioni ed averlo di nuovo nei dintorni sarà strano.
" Dormi con me, questa notte?", domanda mentre usciamo dal pub.
" Forse è il caso di andarci piano, tu sei tornato solo ieri ed io, da allora, vivo emozioni tali che mi hanno portata allo sfinimento. Credo che dovremmo prenderci questa notte per riposare e riordinare le idee.", per quanto mi piacerebbe passare la notte con lui, non mi sembra la cosa più giusta da fare in questo momento. Ma la mia paura più grande è quella di tornare ad essere dipendente da lui come lo ero prima, di non riuscire a stargli lontano ed alla fine ritrovarmi depressa se mi abbandonasse di nuovo. Nonostante sia convinta al cento per cento che non lo rifarebbe, una piccola parte dentro di me sente la necessità di autodifendersi.
"Forse hai ragione.", risponde stringendomi la mano.
Lasciamo Nate e Vick di fronte all'appartamento di Jordan prima di procedere in direzione di casa mia.
"Posso farti una domanda?"
"Ho altra scelta?", risponde divertito. So per certo che le mie continue domande lo irritano, o almeno in passato era così, ma forse perché allora aveva segreti che adesso non ha più.
"No, decisamente no.", ribatto mostrando un sorriso a trantadue denti. Alza gli occhi al cielo e mi invita a proseguire.
"Perché proprio la rosa nera con la mia iniziale?"
"Oh, quella. Non è la 'H' di Hayden ma di Helena.", lo schiaffeggio sul braccio mentre lui sghignazza.
"Puoi essere serio per almeno cinque minuti?", domando inarcando un sopracciglio.
"Perché tu sei come le rose nere: bellissime e profondamente tristi."
"Io non sono triste.", rispondo corrugando la fronte.
"Quando eravamo separati, nella mia mente, tu lo eri. Ti immaginavo così.", non fa una piega ed in effetti credo che sia azzeccato.
Improvvisamente mi viene voglia di farmi un nuovo tatuaggio a mia volta.
"Domani pomeriggio vorrei andare a farne uno nuovo anche io."
"Ti accompagno.", è più un ordine che una proposta.
"Non mi lascerai andare più da nessuna parte da sola, non è così?"
"Già.", risponde facendomi l'occhiolino.
Accosta nel vialetto.
"Che cosa vorresti tatuarti?", domanda.
"Qualcosa che ti rappresenti."
"Tipo?"
"Un clown.", sorrido divertita.
"Un clown?", ribatte serio, mi prende di peso facendomi accomodare sulle sue gambe. Annuisco avvicinando le labbra alle sue, lui risponde al bacio senza esitare ed in un attimo prendo fuoco. Jordan interrompe il contatto prima che la situazione possa degenerare completamente ed offrire ai miei vicini uno spettacolo a luci rosse.
"A domani.", sussurro.
"A domani. Stai attenta e..ti amo."
"Sono quasi del tutto sicura che il letto non mi divorerà, ti amo anche io.", lo saluto un'altra decina di volte prima di scendere dall'auto e correre in casa.

Despite the loveWhere stories live. Discover now