Capitolo Trentacinque. Another Girl in the 21st Century.

136 5 0
                                    

Capodanno quell'anno fu una delle cose più inusuali che avessi mai provato. Io e Tom partecipammo ad una festa dell'ultimo dell'anno con Günther e Lena, fu divertente ma strano.

Avevo trascorso un paio d'ore a prepararmi, non ero certa di che cosa gli altri si aspettassero da me, quindi guardai foto mie scattate in occasione di feste passate, rendendomi conto di metterci veramente impegno. Guardai Tom dirigersi nel salotto con Lena in braccio, una delle sue chitarre acustiche, Günther lo seguiva con una chitarra in mano a sua volta. Li sentii al piano inferiore e la cosa m'incuriosì, quindi con i capelli ancora bagnati indossavo ancora solamente il pigiama, poiché non avevo idea di che cosa indossare.

I bambini erano ancora in pigiama a loro volta, mentre Tom indossava un paio di pantaloni ed una maglietta leggera, quella mattina aveva portato il suo cane dal veterinario. Il bracco dalle macchie bianche ed il naso lungo era un bellissimo cucciolone che stava invecchiando, ma Tom aveva detto che non si stava più comportando come prima, il che ci aveva fatti preoccupare.

"Che state facendo?" domandai loro, e Tom si voltò per guardarmi, aveva la chitarra in grembo.

Günther teneva la propria in modo simile, e quando alzò lo sguardo su di me notai qualcosa di nuovamente molto simile fra i due, come un flash di somiglianza. Sorrisi in attesa di una risposta, fu Lena la prima a parlare, quella bimba era geniale.

La guardammo, sedeva sul tappeto con i suoi giochi attorno ed una coperta sotto di sé.

"Chi—chi tara" disse ad alta voce alzando e sollevando le braccia come se stesse suonando una chitarra immaginaria.

Tom annuì prima di riportare lo sguardo su di me, spiegandomi che si trattava di una lezione di chitarra. Günther sorrise a Tom con fare entusiasta.

Mi spostai i capelli e gli chiesi quanto sarebbe stata formale la festa, lui inarcò un sopracciglio ed io feci spallucce; non trassi nulla di utile da quello scambio, quindi alzai gli occhi al cielo e risalii al piano superiore.

Il suono delle chitarre proveniente dal piano terra venne presto ovattato da quello dell'asciugacapelli, non sapevo che cosa fare con i miei capelli, ma presi a giocherellarci davanti allo specchio, e dopo avervi infilato il maggior numero di mollette possibile, sembravano carini. Una volta finito passai al trucco, ma non ero sicura di quanto lo volessi chiaro o scuro, quindi decisi che forse mi sarebbe convenuto passare all'outift; in quel momento Tom entrò in stanza.

Estrassi un vestito giallo e lo agitai di fronte a Tom. Si corrucciò e lo afferrò per un lembo prima di alzare lo sguardo su di me.

"Uh...non è così formale" disse, e poi lasciò andare il vestito. "Perché non indossi i pantaloni? Sono sicuro che farà freddo".

Annuii e mi voltai, riponendo l'abito. Fissai i miei vestiti, ed improvvisamente mi appoggiai al muro, guardandolo mettendo il broncio.

"Solitamente chiedo consiglio a te per quanto riguarda i vestiti?" domandai.

Tom si appoggiò al medesimo muro a braccia conserte ed un'espressione più rilassata in volto.

"No. Di solito sai che cosa indossare per ogni occasione" non mi stava guardando.

Mi voltai verso i vestiti. Presi un paio di pantaloni neri con una riga bianca su ogni lato, un maglione ed un blazer nero. Tom mi fissò con un ghigno in volto.

"Trovato" dissi con orgoglio.

"Mi prendo il merito per i pantaloni" disse.

Scoppiai a ridere ed uscii dalla cabina armadio per truccarmi e finire di prepararmi. Quando mi vestii e posi fine al dilemma 'che scarpe metto?', Lena sedeva sul letto con Tom mentre i due mi aspettavano. Stavo indossando gli orecchini, e guardai Lena giocherellare con le dita di Tom. Lui la fissava, le permetteva di fare tutto, ed ogni tanto le toccava le guance. La bimba aveva ancora addosso il pigiama.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Where stories live. Discover now