Capitolo Quindici. Con Un Bacio.

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Jo

Mamma non voleva darmi troppe informazioni fino a che Tom non sarebbe stato di ritorno, quindi restammo in attesa in salotto. Concessi a Lily di prendere Lena in braccio, e riuscì a farlo bene, ma preferì giocare con i cani, quindi quando Tom ci raggiunse avevo Lena che mi dormiva con la testa sulla spalla.

"Mammina!" esclamò Gun, e mia mamma lo accolse dicendo di fare piano mentre io corsi al piano superiore a mettere la bambina nella culla. "Mammina!" esclamò nuovamente, e Lena si mosse ma non sembrò svegliarsi.

La tranquillizzai mentre la feci coricare in culla accanto al suo adorato orsetto di peluche, poi le diedi un bacio sul naso ed accesi la luce notturna, guardandola per qualche secondo, prima che le familiari braccia di Tom mi cinsero la vita e mi strinse da dietro per un secondo prima di portare la mano accanto alla mia sulla culla.

"Com'è andata?" domandai posando la mano sulla sua.

"Molto bene, è al piano inferiore e sta descrivendo nei dettagli la sua nuova chitarra a tua mamma" disse dandomi un bacio sul collo. "Mi dispiace se ti senti come se io...lavorassi troppo".

Venni spinta delicatamente contro la culla quando Tom si sporse in avanti per avvicinare il peluche al braccio di Lena, la bimba lo afferrò subito e ci fece ridacchiare silenziosamente quando ci si accoccolò.

"Oh, piccolina..." sorrisi. "Buona notte" aggiunsi, e quando mi voltai vidi che anche Tom la stava fissando.

Anche lui le sussurrò la buonanotte e poi mi seguì fuori dalla sua stanza di cui chiudemmo la porta. Io e Tom scendemmo al piano inferiore in silenzio, mia mamma stava preparando qualcosa da mangiare per Gun e Lily.

"Ehi" Tom attirò la mia attenzione tirandomi per il braccio e non facendomi avanzare verso la cucina. "Abbiamo veramente intenzione di fare finta di non aver avuto quella conversazione? Perché—"

"Non ho bisogno delle tue scuse, Tom" gli dissi onestamente, e mi assicurai che mi stesse guardando negli occhi. "Ne ho avuto abbastanza delle scuse, è ora dei fatti, prima che tu diventi—"

"Mio padre" mi interruppe lui. Scossi il capo.

"Uno sconosciuto" risposi facendo spallucce e schiarendomi la gola. "...mamma vuole parlarci, riguarda Lily".

Tom annuì ed entrammo in cucina. Immediatamente Gunni mi attaccò riferendomi i dettagli della sua nuova chitarra, che Tom aveva portato nella sua stanza.

"Ed è nera!" Gun era così emozionato.

"Davvero?" finsi di essere entusiasta quanto lui. "Fantastico!" e lui annuì con un grande sorriso in volto. "Wow, hai ringraziato il caro Opa?" annuì. "E papino?"

Gun balzò in piedi e corse da Tom, il quale stava parlando di tastiere con Lily, la bambina si stava divertendo a parlare di musica, ma nostro figlio li interruppe tirando Tom per i pantaloni.

"Che c'è, amico?" disse Tom, e Gunther tese le braccia, segno che voleva essere preso in braccio. Tom sospirò e lo fece sedere sulle sue ginocchia.

"Grazie per la chitarra papino, suonerò tutto il giorno!" disse il bimbo, e Tom annuì. Entrambi dubitavamo che avrebbe suonato tutto il giorno.

"Ne sono certo!" rispose Tom con un ghigno orgoglioso in volto.

"Lily, finisci quel sandwich!" le disse mia madre, e lei diede due morsi al suo panino.

Mi sedetti accanto a Tom e di fronte a Lily e mia madre, Tom aveva Gun sulle ginocchia e continuava a rivolgere occhiate a mia sorella, la quale provava a mangiare e parlare nello stesso momento. Mia madre la riprese nuovamente e la vidi arrossare un pochino.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora