Capitolo Trentatré. Sto Tornando A Casa.

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Allison era una ragazza molto simpatica, aveva un modo di comportarsi con fare completamente non interessato, ma poneva domande che porrebbe solamente qualcuno di molto preoccupato. Mi fece mettere a sedere, ed un'infermiera mi prelevò del sangue dal braccio mentre lei mi fece le trecce.

"Stai veramente bene bionda, io non sarei in grado di portarli" disse dietro di me, e l'infermiera mi guardò da sotto le sue sopracciglia scure.

Sorrisi all'infermiera, ed Allison finì con i miei capelli quasi nello stesso momento in cui sentii il leggero bruciore dell'alcol e la relativa pressione che l'infermiera applicò dove si trovava l'ago.

"Fai pressione per qualche secondo" mi disse, impossessandosi delle provette di sangue e portandole con sé.

"Allora, dov'è Tom?" domandai, e lei si sedette accanto a me sul letto, porgendomi il telecomando del televisore.

"È con i bambini" disse, e poi mi agitò il telecomando davanti al viso. "Scegli qualcosa da vedere".

Presi il telecomando sorridendo.

"Solitamente che cosa guardiamo?" le domandai, e lei fece spallucce.

"Guardavamo House Of Card all'insaputa di Georg e Tom" rispose, ed io inclinai il capo. "È una serie TV che adorano, ma noi non abbiamo resistito ed abbiamo guardato tutta la stagione in una settimana" sorrise.

"Pensi che io a Tom piaccia veramente?" mi domandai.

Allison ridacchiò e si coprì il viso con le mani, le sue spalle presero a tremare. Poi alzò lo sguardo al soffitto ed abbandonò le mani in grembo.

"Oh...mio dio!" si voltò verso di me inclinando la testa, "stiamo parlando di tuo marito, lo sai, vero?" feci spallucce. "Jo, lui è tipo...sai che i ragazzi tosti hanno un lato sensibile per la propria ragazza? Beh, lui è così per te, e solo per te". Strinsi lo sguardo su di lui, "ti adora!"

"Adorare è una parola grossa" dissi. Allison annuì e sorrise, "sei sicura?"

"Anche tu lo adori. È un po' triste, ma io sono un'outisder quindi..."

Ridacchiai arrossendo. Allison indicò la televisione e mi fece trovare qualcosa da guardare.

"Ora, come mai non ti ricordi niente?" disse, ed io sorrisi. "Lascia che ti renda più facile la cosa: sei la sorella che avrei voluto avere".

"Grazie". Mi sorrise. "Allora, esci con Georg?" cambiai canale e lei sbuffò.

"Già" rispose. Mi fermai su un canale di cartoni, stavano dando il cartone con il topo e mi ricordai del fatto che fosse stato il primo cartone che vidi una volta arrivata in Germania. "È un grosso orsetto di peluche, lo stronzo..." ridacchiai.

"È divertente!" le dissi mentre guardammo la TV.

"È uno spassoso bastardo" mormorò. "Gli voglio bene ma..." grugnì, "mi fa arrabbiare così tanto!"

Allison se ne andò qualche ora più tardi, e trascorsi il resto del pomeriggio cono mamma e Lily, lentamente mi tornarono alcuni ricordi, ma non tutti...dovetti comunque trascorrere quasi una settimana in ospedale; Tom stava con me tutti i giorni, in alcune occasioni si tratteneva solamente un paio d'ore, mentre in altre mi stava accanto fino a quando le infermiere non gli chiedevano di andarsene.

Impiegai più tempo di quanto previsto, ma appresi che Allison aveva ragione, era o un martedì o un giovedì quando Tom mi salutò sulla soglia ed un dottore gli chiese di seguirlo, indicò quindi il corridoio senza nemmeno entrare in stanza. Io e Bill stavamo parlando, e mi stava facendo vedere delle foto della linea di abiti con cui lavoravo con Angie; mi spiegò ciò che stava succedendo, ed io cercai di comprendere la mia posizione in tutto ciò, ma Tom mi raggiunse, si sedette sul bordo del letto e mi prese per mano.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Where stories live. Discover now