Capitolo Sette. Ciò Che Ci Resta Siamo Tu Ed Io.

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Tom era in bagno mentre io in camera mi applicavo la crema sul ventre e sulle gambe, era strano come il mio corpo si stesse arrendendo dopo due figli, il mio fisico aveva deciso di non essere più magro come prima. Ora avevo bisogno di un incentivo: dovevo fare più esercizio e mangiare in modo più sano, lo odiavo. Inoltre ero paranoica riguardo alle smagliature, quindi applicavo la crema tutte le sere. Mi strinsi la vestaglia attorno ai fianchi, ed in quel momento Tom uscì dal bagno, quindi feci per andare in bagno, ma lui mi fermò scuotendo il capo e dicendo, "no, no, non entrare. Non ancora". Quando compresi, annuii ed andai nel bagno nel corridoio.

"Grazie" dissi quando ritornai in stanza, "sai? Sono momenti come questi in cui realizzo quanto tu mi ami". Sorrise ed indicò la porta perché la chiudessi.

"Ovvero, tanto" mi voltai verso di lui ed avanzai di un solo passo prima che lui aggiunse, "la serratura, chiudila bene!". Ritornai quindi alla porta e la chiusi "per bene" prima di sedermi sul letto, Tom era già accomodato con la schiena appoggiata alla testata del letto.

"Non so se sia il caso di parlarne, ma...Bill mi ha scritto dieci messaggi dopo pranzo...cos'è successo?" mi domandò Tom. Sospirai. "Non è il caso di parlarne", risposi alzandomi in piedi. Lui mi prese per mano e mi fece voltare su me stessa. Le cose con Bill erano diverse rispetto a come erano con gli altri, litigavamo raramente, e quando succedeva sistemavamo le cose senza scusarci veramente. Dopo un po' realizzavamo cos'era successo e ci eravamo accordati che non sarebbe mai successo...e così era stato, fino ad ora.

Tom sciolse il nodo della mia vestaglia e mi rivolse un'espressione implorante. "Perché vuoi rovinare il momento in questo modo?" mi lamentai indietreggiando di un passo. Alzai lo sguardo sul soffitto. "Non mi ha detto nulla di Mark...ed anche tu sapevi di lui!" riportai lo sguardo su di lui, avevo le mani sui fianchi e lo vidi guardarmi a bocca aperta, si stava leccando le labbra sovrappensiero.

"Tom!" non fingeva nemmeno, i suoi occhi furono nei miei. "Mi stai ascoltando?"

"Si, ma avevi ragione, è la tua cosa e..." disse prima di indicarmi. "Questa è la mia cosa". Alzai gli occhi al cielo e scossi il capo. "Sei nudo lì sotto?" domandai stringendo lo sguardo su di lui, poi fece spallucce prima di allungare le braccia verso di me. "Sto parlando con te!" gli rivolsi un piccolo sorriso, lui mi ignorò e mi trascinò sulle sue ginocchia.

"Okay, continua a parlare" aggiunse quando mi trovavo a cavalcioni su di lui. "Ma togliamo queste mutandine mentre parli, okay?" sbattei le palpebre e gli afferrai le mani mentre le stesse si diressero verso il mio intimo. "Perché?" si lamentò chiudendo gli occhi e facendo cadere la testa sulla testiera del letto per un secondo.

"Non sono arrabbiata con Bill". Tom prese un respiro profondo e guardai il suo pomo d'Adamo muoversi. Questo pomeriggio si era acconciato i capelli in un ciuffo sulla parte superiore della testa mentre il resto li aveva lasciati sciolti. Mi piaceva come gli stavano. "Non sono arrabbiata con te. Sono solo un po' ferita perché non mi ha parlato di Mark".

"È così?" non si mosse.

"Si, immagino di dovergli parlare...so che odi essere tra l'incudine ed il martello, ma non è così. Però è bello che tu ti interessi" sorrisi e gli strizzai le mani, ma non ottenni nessuna risposta. Lasciai andare le sue mani. "Ho finito di parlare..." provai, ma lui non si mosse. Misi il broncio e mi tolsi la vestaglia gettandola su una sedia nell'angolo – la medesima sulla quale venivano gettati tutti i vestiti ogni tanto. Gli accarezzai il ventre fino al collo e gli baciai con delicatezza il suo pomo d'Adamo.

"Hai veramente finito di parlare?" gli rivolsi un ghigno annuendo. Tom strinse lo sguardo su di me.

"Mi farò un piercing al labbro in modo che tu capisca cosa si prova..." gli dissi prima di baciarlo, poi mi allontanai appena, ma lui rimase immobile. Lo baciai ancora e poi lo guardai, medesima reazione. Stava facendo il difficile...ritentai baciandolo mentre gli accarezzai lentamente il torso fino a quando portai le mani sotto le coperte, nei pressi dei suoi fianchi. "Andiamo, Tom!" sussurrai, e lo baciai ancora prima di allontanare appena il viso, ma in quel momento fu lui a farsi avanti e mi baciò seriamente.

3. Can You Hear Me Calling? |ITA|Where stories live. Discover now