CAPITOLO 51

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Pov. Gioia

Se dovessi dire com'è stata questa serata, non troverei veramente le parole. Non so nemmeno io cosa sento, sento un'emozione positiva ma ho voglia di piangere. Mi sono accorta che per Umberto potrei veramente andare a morire se solo me lo chiedessero. Ho avuto paura veramente per lui questa settimana perché è stato davvero davvero male.

Devo andare in bagno. Devo stare un attimo da sola. Entro e mi chiudo dentro, penso a tutto questo praticamente sempre ma ora, per quello che ci è successo in positivo, ancora di più. Qualcuno bussa alla porta.

"Sto uscendo" dico convinta che qualcuno di noi dovesse realmente andare in bagno

"Gioia, tutto ok?"

Oddio che dico ora.

"Si tutto ok" Ma come al solito mai na gioia e mentre parlo, mi esce un singhiozzo dovuto al pianto.

"Gioia tu non stai bene"

Sono combattuta. Vorrei stare sola ma non posso fargli questo. Dobbiamo esserci l'uno per l'altra ed è giusto che sappia cosa ho.

Apro la porta e la sua espressione, da curiosa di sapere cosa succede, diventa preoccupata.

"Oddio Gioia ma che hai"

Gli faccio spazio ed entra in bagno com me chiudendo la porta a chiave.

"Non è vero che dovevo andare in bagno. Volevo stare sola un attimo"

"Questo l'avevo capito ma che ti succede?"

"Vuoi la verità?" chiedo sedendomi sul mobile del lavandino davanti lo specchio.

"No, voglio una bugia" risponde lui.

Sorrido.

"Però sorridi"

"Con te sempre"

Ed è vero. Con lui sorrido sempre.

"Umberto mi abbracci forte?"

"Vieni qua amore"

Parlo.

"In realtà sto cosi per te"

"Per me?" Mi guarda non capendo.

Abbasso gli occhi. Non riesco a guardarlo.

"Se solo me lo chiedessero, io per te darei la vita, veramente. Farei l'impossibile per renderti felice. Il fatto che tu sia stato male questa settimana, mi ha reso forte per poterti consolare e proteggere, ma vulnerabile e fragile adesso. È come se tutti i colpi li stessi incassando ora. Mi sono chiesta come mai i professori ci facessero questo, come mai una Alessandra Celentano, che ci ha sempre portati su, adesso ci considera come ultimi. Quando hai detto quella parolaccia, perché per me è una parolaccia dire che non hai valore, mi sono sentita morire."

Alzo gli occhi per guardarlo e rimango alquanto commossa, ulteriormente forse.

Umberto mi guarda ed è commosso. Anzi, sta praticamente piangendo.

"Vorrei che tu capissi che il valore ce l'hai. Hai un valore inestimabile, un valore importantissimo. Tu sei un uomo di valori."

Gli accarezzo la guancia e mantengo la mia mano ferma sul suo zigomo. La faccio passare tra i capelli lunghi e lo avvisiamo ulteriormente a me.

"Gioia io non so cosa dire. Ti devo chiedere scusa perché a volte ho fatto uscire le emozioni non pensando magari che anche tu potessi stare male. Invece sei stata fortissima e hai saputo coccolarmi e consolarmi. Sono commosso e letteralmente senza parole"

UN AMORE SEGRETOWhere stories live. Discover now