CAPITOLO 4

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Pov. Gioia

Le prove generali sono finite dopo circa 4 ore. Ognuno di noi ha ripetuto le esibizoni provate durante la settimana e Maria ci ha spiegato cosa fare in caso di vittoria o di sconfitta della squadra. Ci ha detto che, come al solito, il primo nella classifica di gradimento potrà presentarsi davanti la commissione qualora avesse la media del 9, mentre chi è ultimo dovrà affrontare una sfida immediata. Questo meccanismo durerà fino a quando tutti avranno la maglia del serale. Tutti sappiamo come funziona ma Maria l'ha voluto spiegare di nuovo sia per me che per Umberto essendo gli ultimi arrivati.

Dopo le prove siamo tutti tornati in hotel, un pranzetto leggero ci aspetta.

Sto camminando con le mie cuffiette rosa alle orecchie, quando sento due braccia attorno le mie spalle.

"Hey, topolina, giornata pesante oggi?" Sorrido a quel nomignolo.

"Ma un altro nome no eh?" dico dandogli una gomitata sul fianco.

Gliel'ho data piano ma lui si accovaccia come se gli avessi provocato molto dolore ed io sbianco per la paura.

"Umberto, scusami, non credevo di averti fatto male" dico avvicinandomi a lui.

Dopo un secondo non capisco più nulla. Mi ritrovo sulla sua spalla e con la testa in giù. Inizio a ridere a crepapelle, non era la prima volta che mi prendeva in questo modo, capitava spesso durante le nostre lotte con i cuscini o la nostra guerra di solletico. "Cos'hai fatto tu?" dice lui mentre mi dà piccole pacche sul sedere, continuando così fino al cancello dell'hotel. Io ridevo sempre più forte beandomi di quei momenti passati con lui. Avrei voluto non finissero più. Non era neanche la prima volta che mi palpava, ballando insieme è normale che le mani vadano a finire sotto i fianchi ma non me ne importava minimamente. Ero lì, ero felice, ero con Umberto.

I nostri compagni ci guardavano e ridevano.

"Dai piccola, ti ho portato nella tua camera e neanche te ne sei accorta".

"Certo, non hai fatto altro che toccarmi il culo" dico arrossendo.

"Che linguaggio scurrile, Gioia" dice serio ma, ci guardiamo in faccia e scoppiamo entrambi a ridere.

"Domani è la nostra prima settimana da allievi di questa scuola e non vedo l'ora di spaccare insieme a te." dico mentre lo abbraccio.

"Domani faremo vedere chi siamo" risponde lui dandomi un bacio sulla guancia. "Ricciolino, adesso vado in camera, faccio un bagno caldo, sto un po' con Ludovica e Giordana, stasera ci vediamo. Che ne dici di fare una videochiamata alle nostre mamme?" Fa finta di pensarci, per scherzare, e dopo risponde: "E' un'ottima idea, stasera vieni in camera mia."

Mi da un bacio sulla guancia e va in camera sua.

Entro e trovo Giordana e Ludovica sedute sul letto, a gambe incrociate che mi guardano, anzi mi fissano, oserei dire.

"Che c'è? Ho qualcosa che non va?" Azzardo, cercando di capirci qualcosa.

"C'è che hai gli occhi a cuoricino e credo che la colpa sia di un certo Umberto Gaudino." Non posso fare altro che arrossire. 

Ma si vede così tanto? 

Goffamente mi siedo sul letto abbassando gli occhi. Le ragazze si siedono vicino a me e mi prendono le mani.

"Piccola non c'è nulla di male, anzi è una cosa bella quella che provi." Non so il motivo ma i miei occhi si riempiono di lacrime. 

"E' difficile da spiegare e forse è anche sbagliato quello che provo."

"Spiega tutto se te la senti, noi siamo qui." Penso che Giordana e Ludovica siano persone eccezionali e sento di potermi fidare. Perciò inizio il mio racconto.

"Io ed Umberto ci conosciamo da quando siamo nati. Le nostre madri sono sempre state migliori amiche, incinte nello stesso periodo. Difatti la differenza tra me ed Umberto è 5 mesi. La nostra amicizia e quella dei nostri genitori non è terminata. Anzi, abbiamo fatto tutte le scuole insieme, dall'asilo fino al diploma, il catechismo, la danza, le cene in famiglia, le festività. Sono da sempre stata innamorata di lui. Solo che lui non mi ricambia, mi dice sempre che mi vede come la sua migliore amica, mi vede come una sorella."

Non mi controllo più e lascio le lacrime scendano sulle mie guance.

"Ma perchè non glielo dici?" suggerisce Ludovica. "Ci ho provato ma ogni volta le parole mi muoiono in gola. Ho paura che parlandogli rovinerei le cose. Magari lui starà male a non ricambiare e penserà che sarà meglio non parlarmi più. Ho molta paura di questo quindi penso che continuerò a non dire niente. Ho bisogno di lui per stare bene. Non averlo con me mi fa male ed anche se non posso averlo come vorrei, starei più male senza. Quindi tra i due mali preferisco il minore."

"Chissà come starai dentro. Vedrai che capirà anche lui di volerti ed il tuo sogno si realizzerà" Dicono le ragazze abbracciandomi.

"Grazie ragazze. Adesso mi preparo e dopo andrò da Umberto."

*** Per quanto tempo ancora dovrà soffrire la nostra Gioia? 

Spero che la storia vi intrighi e continuiate a seguirla. Lasciate tante stelline se vi va!

Un bacio! Tina_Tina!

UN AMORE SEGRETOWhere stories live. Discover now