CAPITOLO 24

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Il giovedì ho avuto un'assegnazione per un passo a 5, di sole donne, di Veronica Peparini. Alle 15:00 mi reco in sala 2 per iniziare il montaggio. L'assistente mi spiega la coreografia e, man mano che la indosso, mi corregge gli eventuali errori. In un primo momento lavoriamo sulla memoria e sulla tecnica, provandola anche senza specchio.

Quando arrivo in sala relax, manca manca poco per tornare in hotel. Dobbiamo solo dare il nome del prescelto di Atene a cui dare il Benefit di un punto. Siamo indecisi tra Miguel e Federico, ma lo diamo al primo.

Il giorno dopo.

Se le lezioni sono stancanti dal punto di vista fisico, da quello morale sono stressanti. Per quanto in entrambi i casi possano essere stancanti,però, sono lezioni che ti danno carica e ti fanno riflettere sul piano emotivo.

Questo venerdì veniamo chiamati dalla redazione in sala canto. Dicono di una lezione speciale e quando si parla di lezione speciale si parla di Alfonso Signorini.

"Ciao ragazzi, come state? Oggi vi parlo di una cosa importante: il valore della fatica. Si fatica perché ogni cosa va conquistata. Nella vita nessuno ti regala niente. Dovete dimostrare ciò che siete e ciò che fate, dovete impegnarvi. Adesso e per sempre. Dovete essere umili, non dovete sentirvi arrivati, bensì dovete arrivare. Per alcuni di voi, la paura è non arrivare a serale. Per chi non ci arriva, voglio dirvi che il traguardo non è subito. A volte va coltivato piano. L'importante è crederci."

Man mano che lui parla, noi interveniamo, domandiamo e rispondiamo alle domande che ci pone. Ma la domanda che fa Mameli è la più struggente.

"Posso sapere con cosa stai combattendo tu, ora?"

"Io sto combattendo contro la solitudine. Ragazzi, non sentitevi mai soli. Dovete sempre avere una compagnia, anche se la persona non c'è più fisicamente o si è allontanata da voi per vari motivi. L'importante è averla nel cuore, sapere che è orgogliosa o lo sarebbe qualora ci fosse stata. Non siate mai soli. Non ve lo meritate! Nessuno lo merita!"

Il suo intervento ha scatenato una serie di emozioni in noi. Jefeo e Ludovica si abbracciano piangendo, Giordana ed Alessandro si avvicinano di nuovo dopo alcuni giorni in cui, su di loro, era calato il gelo.

Ed io? I miei occhi sono pieni di lacrime. Penso a quanta strada ho fatto per essere qua. Penso alla mia strada precedente, tutte le gare che ho fatto, tutte le volte in cui ho anche perso sia professionalmente, sia personalmente, non sentendomi all'altezza in una determinata occasione. Ma adesso sono qua, con la mia maglia verde. Penso soltanto a godere di ogni momento che questa magnifica esperienza mi sta offrendo. Adesso sono qua. Io e lui. Io ed Umberto.


Il sabato vuol dire solo una cosa: puntata. 

Come sempre dopo la sigla ci troviamo seduti ai nostri banchi pronti per iniziare. 

Io ed Umberto ci esibiamo alla quarta prova della prima manche contro Rafael.

 Tengo molto alla coreografia che presenteremo oggi. Dicono sempre di non perdere le nostre origini, di non dimenticare le nostre radici. Chi meglio di lui può rappresentare bene la mia terra? Pino Daniele. Per questo, io ed Umberto abbiamo portato una Rumba, tributo alla mia Napoli. 

La rumba, si sa, è uno stile molto sensuale, anche romantico. Fa pensare all'amore. Fa pensare all'amore che provo per lei: la mia Napoli. La città da cui tutto è iniziato, la città che ha fatto di me la persona che sono oggi. 

Volteggio nel palco immaginando come sarà adesso, immaginando le persone che passeggiano per le vie del centro ed i turisti che rimangono estasiati dalla sua immensità. Immagino la maestosa Piazza del Plebiscito, tutte le bolle di sapone che ho innalzato verso il cielo con un piccolo soffio leggiadro. Immagino la via Toledo ed i suoi negozi. Quelli in cui mi perdevo ed i miei amici erano costretti a tirarmi con la forza. Immagino i mille bar, molto diversi tra loro, ma che in comune avevano una cosa più buona al mondo: la sfogliatella. Un dolce deliziosissimo. Una sfogliatella chiama l'altra. L'odore ed il sapore che inebriano i sensi. Immagino i pranzi sui terrazzi a vista mare, la sua ebrezza, il suo profumo che fanno da contorno ad una bellissima domenica, con il sole che bacia il corpo. Immagino i lunghi pomeriggi passati a vedere i mille colori del cielo, che dal freddo passavano al caldo, una sfumatura di colori che dal giallo passava all'arancione poi al rosso. Un tramonto ricco di magia. La sera poi non ci si può non perdere tra la bellissima via che costeggia il mare, la via in cui si trova il castello più antico, il castello più storico: il Castello dell'Ovo. Quelle lunghe passeggiate in cui ti perdi, sentendo il rumore del mare. Le onde che non smettono mai di scontrarsi nonostante fossero ogni volta respinte. Ci insegnano che non dobbiamo mai perdere la forza e la sicurezza in ogni sconfitta. La natura insegna questo: MAI ARRENDERSI. Con tutti questi pensieri, la coreografia finisce con me che corro ad abbracciare Umberto. Così, come ognuno di noi abbraccia la sua terra.

***Tina_Tina***

In questo capitolo ho voluto omaggiare una delle città italiane più belle. Ho un affetto particolare per Napoli e spero, che qui, sia arrivato anche a voi! 

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