CAPITOLO 46

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Pov. Umberto

Oggi mi sveglio un po' prima. Vado in bagno, mi sciacquo la faccia. Nel frattempo mi accorgo che è quasi giorno quindi ormai è inutile tornare a letto. Rimango sveglio e aspetto che il telefono squilli per svegliare anche gli altri, cosa che accade dopo circa 15 minuti.

"Ma dov'è la colazione? Io ho proprio voglia di un caffè" dice Giordana.

"Ah già vero. Ancora non l'hanno portatA" dico mentre ci iniziamo a preparare.

"Ragazzi, è permesso?"

Ricky entra senza nemmeno bussare

"Ciao Ricky" Lo abbracciamo noi

"Avete notato che la colazione oggi non c'è?"

"Sì infatti. Ci stavamo chiedendo proprio questo.

"Beh l'ho portata io"

E così entra portando in mano due vassoi: uno con la colazione e l'altro con i caffè

"Oggi faremo colazione insieme"

"Ma è bellissimo" esclamiamo noi molto contenti.

Ci sediamo tutti intorno al tavolo e mangiamo.

"Umberto, come stai? Ho visto che dopo sabato, soprattutto la notte, sei stato parecchio male. Posso farti una domanda?"

"Certo"

"Cosa ti tormenta?"

Guardo Gioia che rimane un attimo immobile. Dopodiché inizio il mio racconto.

"Allora, il discorso è questo. Noi abbiamo sempre fatto danza a livello agonistico. Sempre e solo gare. Abbiamo deciso di chiudere questo capitolo della nostra vita, con una scelta abbastanza ponderata, e lanciarci in questa nuova avventura. Ci siamo voluti mettere alla prova, tanto. È stato proprio un bisogno. Noi sentiamo di poter dare tanto e stiamo vivendo questa esperienza come una sfida con noi stessi, come una sfida personale. Per noi è stato come fare un salto nel passato perché le nostre fragilità stanno uscendo adesso, soprattutto nell'affrontare stili diversi e cose che non sono nostre. Però cercavamo questo noi, proprio il sentirci vivi"

Ricky ascolta interessanto e dopo ha sorriso.

"Volete uscire dalla zona di confort" ha detto.

"Poi abbiamo conosciuto te e per noi personalmente, i ragazzi lo sanno, è il sogno di una vita. Ti abbiamo sempre seguito. Diciamo che è un sogno nel sogno" aggiunge Gioia, arrossendo.

Ricky sorride

"Adesso posso dire che stiamo bene" dico io stringendo la mano di Gioia.


Il pomeriggio in casetta non c'è nessuno. Tutti siamo sparpagliati nelle varie sale a fare lezione, chi di canto, chi di ballo.

La sera ci troviamo come al solito in giardino per l'ultima sigaretta prima di andare a dormire.

"Ragazzi io stavo pensando a Ricky. Queste persone che arrivano a questo successo, a questa popolarità, sono vere, genuine, amano la vita. Ed è vero. Altrimenti la gente non lo seguirebbe. È proprio una fonte di vita questo ragazzo"

Con il sorriso sulla labbra, pensando alla bellezza interiore di Ricky, andiamo a letto.


Pov. Gioia

Nuovo giorno ed ancora prove e lezioni in vista della terza puntata.

"Umberto e Gioia, la lezione di classico è spostata. Andare a fare le prove in studio. Giuliano Peparini vi aspetta"

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