prologo

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"Il libro dei libri
Inizia con un uomo ed una donna in paradiso
E finisce con l'apocalisse..."

L'odore nauseabondo dell'alcool disinfettante degli ospedali fece svegliare Ginevra.
Ma perché si trovava in quel posto, incosciamente si massagiò la testa, come se servisse a farglielo passare.
In fondo alla sala vide girare la maniglia di una porta. Una donna alta con una morbida camicetta di lino e dei capelli biondi raccolti in uno chignon comparve sulla soglia.

Ginevra :

<<Ginevra>> la voce bassa della dottoressa risuonò appena.
Ginevra si guardò attorno in cerca di qualcosa da dire.

<<Cosa.. mi è successo?>>

<<Sei nel hospital Hampton's.>>

Vedo che mi guarda negli occhi cercando di capire se fossi cosciente , ma io non ricordo nulla.
Scuoto la testa in segno di negazione.
Lei sospira sedendosi su una poltrona e inizia a raccontarmi l'accaduto.

<< Vede signorina...ha cercato di suicidarsi in seguito alla morte di sua madre Eleanor. Abbiamo ripulito il suo organismo dalle pillole che aveva ingerito. La sua scuola ci ha informato che le verrà assegnata una psicologa dell'istituto.>>

Nei suoi occhi si poteva leggere tutta la tristezza , probabilmente le faccio una pena in questo stato.
Solo perché non sono stata in grado di gestire quello che è successo alla mia mamma. Io e lei eravamo molto legate.
Ora ricordo tutto quanto. Mi alzo da quel lettino con quelle stupide lenzuola bianche che non sopporto, riprendo i miei vestiti appoggiati sulla sedia e mi dirigo nel bagno accanto chiudendomi dentro per rivestirmi. Dio anche le mattonelle del bagno mi fanno vomitare, ho sempre odiato gli ospedali e da piccola cercavo in tutti i modi di evitarli, un sorriso nasce sul mio volto ricordando mia madre e tutti i bei momenti passati insieme a lei. Ritiro le lacrime che minacciano di scendere e mi vesto velocemente , mi sento molto debole ma preferisco stare a casa mia che qui , da sola ormai ma...fa niente.
Apro la porta del bagno e vedo che la dottoressa e ancora lì su quella poltrona verde oliva che mi aspetta.

<<Io, vorrei andarmene.>> Dico semplicemente

<<Va bene signorina , non c'è nessun problema la scuola ha firmato i documenti ed è libera di andare.>>

<<Grazie a dio..>>

<<Ma...deve andare alla seduta che le hanno fissato per oggi alle 15:00. >>

<<Non ci posso credere.. >>sbuffo sonoramente.
Me ne vado senza neanche salutarla , so che non è giusto nei suoi confronti, mi ha salvato la vita , ma da quel giorno in cui la malattia di mia madre me l'ha portata via io non riesco più a essere la solare ragazza educata che ero.
Cammino per le strade di New York tirando fuori dalla tasca il bigliettino della dottoressa che dovevo incontrare. Suonò al campanello e una signora bassina con gli occhialetti mi fa accomodare nel suo ufficio.
Un profumatore di ambienti spandeva nella stanza una fragranza di cannella che a Ginevra non dispiaceva affatto.

La dottoressa Agatha si sedette nella sua poltrona in camoscio color crema.

<<Carino , dovresti metterci uno di qui pendoli con le sferette d'argento sa . Magari anche quelle caramelline distribuite sul tavolino>> dissi lasciandomi cadere la borsa sul pavimento con un tonfo.

<<Se vuole qualcosa da mangiare posso..>>

<<Non importa >> Dissi sedendomi anch'io su quelle lunghe poltrone.
Mi ero lasciata sfuggire già abbastanza parole, ero nervosa , calma Ginevra e solo un'altra stupida strizzacervelli. Inspirò affondo , può andare peggio di così.. mi chiesi nella mia mente.

'Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te' ☂️💗 [T.U.A🤍] 1° LibroWhere stories live. Discover now