Capitolo 48

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Seokjin camminava per la città seguito da Jungkook e Jimin, ultimamente i tre avevano sentito di un certo dio del fuoco che era in escandescenza più del normale. Stava già disseminando terrore tra la gente, qualcuno aveva iniziato a cercarlo e lui si stava difendendo con tutti i mezzi a sua disposizione, incendiando anche delle autovetture, creando caos tra i cittadini.
«Non vorrei mai trovarmelo avanti.» disse Jimin portando le mani nelle tasche, Jungkook si guardò attorno attentamente proseguendo la sua camminata, Seokjin sospirò pesantemente annunciando «Dobbiamo stare in guardia, quella struttura di cui vi ho parlato adesso ha catturato un telepate molto potente, è pericoloso... Potrebbero manovrare la nostra mente come se fossimo burattini.»
Jungkook fece mezzo sorriso guardando di lato «Sono un telepate anche io, nel caso sarà divertente fronteggiarlo. Grazie a te e alle tue conoscenze sto diventando davvero forte ed è passato soltanto un mese da quando i miei poteri si sono manifestati per la prima volta.»
Il telepate in quel momento pensò alla sua famiglia, non si faceva vedere da un mese ed aveva inventato una bugia per non farli preoccupare "La scuola mi ha chiesto se volessi partire in Europa per uno scambio, come merito per il mio duro lavoro." i genitori a tale notizia erano rimasti davvero felici e fieri di lui, ma Jungkook si sentiva ancora davvero male per quello che aveva fatto: aveva detto una bugia immensa a coloro che lo avevano sempre amato. Qualche volta Jungkook si domandava se avrebbero mai accettato la sua natura di mutante, pensava che lo amassero troppo per rifiutarlo o ucciderlo come lo stato chiedeva...

Il dio del fuoco camminava lungo un ponte della città, il quale era sospeso letteralmente nel vuoto. Il ragazzo canminò sollevando il cappuccio della felpa verde militare, sistemando successivamente la sua capigliatura bionda, scoppió a ridere nel nulla mentre le macchine iniziarono a suonare il clacson con insistenza, fulminó alcuni guidatori con uno sguardo gelido nonostante egli rappresentasse il fuoco, sputò poi per terra «Umani idioti, credono di essere superiori rispetto a noi quando in realtà è il contrario! Una volta che io e la fenice ci riuniremo vedremo chi avrà da ridire! Stupidi umani, mi state ascoltando? Un giorno vi inginocchierete a me e alla mia amata!»
Il ragazzó sollevó di colpo un braccio provocando delle esplosioni a catena per la strada senza colpire coloro che erano nelle auto, i quali per lo spavento fecero retromarcia provando ad allontanarsi il più possibile da lui.
Yoongi guardó impassibile la scena, da quando aveva scoperto di un progetto segreto contro i mutanti era andato in escandescenza, non accettava tutto quello che stava succedendo o che sarebbe presto successo. Per lui era necessario mettere in chiaro sin da subito che l'umanità non poteva fermare la potenza del nuovo step dell'evoluzione umana.

Soobin portò le mani nelle tasche nel mentre che vagava per la città col capo chino, il suo passo era ampio e svelto, era preoccupato per una certa situazione. Alzò di colpo il capo vedendo vari codici svanire lentamente nella sua mente, segno palese della correzione di errori vari.
D'un tratto in lontananza scorse Jin e gli altri due ragazzi, involontariamente un sorriso si formò sulle sue labbra e sussurrò «Vorrei solo che ti svegliassi, caro Seokjin. Che tu capisca il perché di tutto...»

La strada dei quattro mutanti non si incrociò, i tre andarono nella loro direzione, mentre l'altro nella propria, diretto verso una sola persona: Kim Taehyung, Lucifero.

Soobin trovò subito il covo dell'angelo, il quale lo stava attendendo con le ali spiegate e che toccavano il suolo.
«Cos'è tutta questa storia?» esordí la creatura dell'inferno avvicinandosi al semplice mutante «Ho una sensazione strana, come se fosse successo qualcosa, come se...»
«Sì, hai perfettamente ragione, Lucifero. È successo qualcosa di molto importante, ma non so se sia arrivato ancora il momento di parlartene. Avremo tante altre occasioni. Per ora voglio solo dirti che la fenice è qui, ma non interagire. Te lo proibisco Taehyung, lei adesso appartiene ad un'altra persona.»
Taehyung sgranó gli occhi, la fenice, la sua amata creatura era li? Chi era davvero questo ragazzo? Come era a conoscenza di tutte quelle cose? C'era in lui qualcosa che all'angelo non convinceva e avrebbe tanto voluto scoprirlo il più presto possibile.
«Tae, recupera Namjoon e Jung Hoseok appena puoi. Adesso ti dirò dove si trovano, puoi aiutarmi solo e sicuramente tu in questa missione, io questo lo so bene.»
L'angelo scosse il capo quasi divertito «Sembra quasi che tu voglia far evadere qualcuno per il modo in cui mi stai ponendo la questione!» Soobin guardó attentamente l'altro reggendo un sorrisetto strano «È praticamente quello che andremo a fare, caro Lucifero.»
Quest'ultima frase attirò l'attenzione dell'angelo, che guardó l'altro dritto negli occhi facendo nascere sul proprio volto un ghigno sinistro «Consideralo già fatto.»

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