Capitolo 8

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«Conosco qualche cosa della fenice, ma è una leggenda. Il volatile rosso fuoco che risorge dalle sue ceneri...» rispose Yoongi con un filo di voce ed il cuore a mille.

Seokjin guardò Jungkook a lungo, Namjoon e Taehyung erano riusciti a convincerlo. Si avvicinò al ragazzo intubato sospirando e poggiò subito dopo una mano sulla sua fronte. Essendo il ragazzo in stretta osservazione il maggiore si era assicurato di staccare tutte le telecamere e di scioglierle subito dopo.
«Chi sei tu?» domandó Seokjin nel camice bianco, il minore aprì lentamente gli occhi sussurrando in modo quasi incomprensibile «Il tuo opposto.» il maggiore lo guardò seriamente «Jungkook, pensi che dentro di te possa esistere un'altra persona?» «Non ho una doppia personalità! Perché sei qui Seokjin?» il maggiore guardò il minore negli occhi e con sguardo privo di emozioni rispose «Non dovresti saperlotelepate?»
Jungkook chiuse gli occhi, rimase vari secondi senza dire nulla, poi parlò «Non mi piace frugare nella mente degli altri.. ti prego sono così confuso, salvami da tutto questo...»
Seokjin schiuse le labbra portandosi poi una mano sulla fronte. Spostò di poco i suoi scuri capelli che tornarono al loro posto non appena allontanó la mano.

Seokjin stava camminando seguito da Jungkook, il maggiore si guardava sempre le spalle perennemente agitato «Lo sto facendo solo perché mi hanno convinto e perché non approvo quello che sta succedendo. Sto rischiando parecchio, se scoprono che è opera mia mio padre mi ammazza! Si sono fidati di me nonostante sapessero che alcune cose non le approvo!» Jungkook seguì il maggiore in silenzio lungo lo stretto e buio passaggio segreto. «C'é una porta. Te l'apriró e poi dovrai scappare lontano Jungkook, senza guardarti mai indietro. Non preoccuparti per gli altri...il tuo destino era stato deciso.»
«So che vogliono uccidermi...» sussurrò il minore proseguendo «Non possono più controllarmi e hanno paura, abbattermi era la migliore soluzione...» Seokjin serró le labbra continuando a guardarsi attorno e a proseguire «Nessuno ti deve controllare Jungkook, per questo motivo devi scappare e vivere! Le tue abilità sono un dono, sono una cosa bella e non un errore, capito? Sono tue, appartengono solo a te e ti rendono chi sei. Non disprezzarle...»
«Ma tu disprezzi te stesso...» Seokjin rimase colpito da quella affermazione e sospirò ribattendo «La questione è diversa Jungkook, non mi disprezzo...adesso basta chiacchiere!»

Come preannunciato da Seokjin, Jungkook uscì direttamente tra una fitta vegetazione; il minore ormai solo corse senza una vera e propria destinazione, il suo unico obiettivo in quel momento era di allontanarsi il più possibile da quell'inferno.

"Ho fatto la cosa giusta. Ho fatto la cosa giusta, gli ho salvato la vita. Ma Yoongi, la sua vita ormai..." Seokjin portò entrambe le mani sul volto stringendo gli occhi. Jungkook era salvo, se lo augurava, ma Yoongi sarebbe comunque morto.

Ed ora il dio del fuoco giaceva in una stanza impotente, erano passate diverse ore dalla fuga, ma nessuno si era accorto di nulla troppo concentrati su Min Yoongi.
Lo ritenevano pericoloso, solo un problema, lo ritenevano un pazzo amante del fuoco.
Lui non era la chiave che stavano cercando, la sua esistenza era inutile, era vissuto già più del previsto.

Yoongi era steso per terra che aspettava la sua fine. Perché non stava reagendo? Lo faceva sempre, non si arrendeva mai. Eppure in quel momento si sentiva vuoto, sentiva che era tutto inutile e che ogni mossa avrebbe peggiorato la situazione. Le cose non erano andate come lui sperava e nemmeno come i responsabili di quel posto speravano.
Pensavano che Yoongi fosse diventato più calmo visti alcuni comportamenti, che non c'era più bisogno di molti accorgimenti come in passato, ma cosa più importante non credevano che Yoongi avesse un tale potere.
"Siamo stati in tre a farlo, ma questi stronzi pensano che sia solo opera mia. Ma non m'importa, l'importante è che Jungkook stia bene. Questa è la mia punizione per i peccati del mio passato. Pensavo di poter scappare da queste colpe, ma mi sbagliavo. Avevo bisogno di lei, ma non l'ho mai incontrata anche se continua a parlarmi, anche in questo preciso momento con la stessa melodia. Quello che sento costantemente è forse il canto della fenice? Forse è davvero così... Jungkook, perché penso a quel ragazzo? Perché dal primo istante ho avvertito qualcosa? Perché l'abbiamo salvato? Chi è davvero?"
«Mutante classe A, Min Yoongi.» disse una voce nuova «Procediamo con l'abbattimento di questo esemplare. Tutte le procedure di neutralizzazione sono state eseguite?»
«Sì.» rispose una seconda voce straniera
«Procediamo.»
La stanza si annebbió improvvisamemte a causa di un fumo verde, il cuore di Yoongi non ancora pronto accelerò all'impazzata, la vista inizió ad annebbiarsi piano piano.
Perché non stava reagendo? Perché aveva la mente così leggera.
Che fosse stato quasi "drogato" per accogliere la morte con dolcezza?
"Eppure in cuor mio so che non doveva finire così...non è giusto. Non sono un mostro, io sono un dio."
Udì la melodia della fenice per l'ultima volta, era un fischio triste e lento.
"Forse ti ho sempre cercata e in realtà eri già con me, sei sempre stata con me, non è forse vero?"
Min Yoongi chiuse gli occhi.

Jeon Jungkook osservò la città sempre più vicina a lui immobile con un senso di vuoto improvviso nel cuore.
Una lacrima solitaria scese da sola lungo la sua guancia.

Namjoon, Taehyung, Jimin ed Hoseok si trovavano tutti e quattro nella loro stanza speciale, quella immensa e sotterranea dove vi erano varie postazioni personalizzate.
Jimin osservó la postazione vuota di Yoongi e sospirò abbassando il capo.
"A quest'ora sarà tutto finito, tra poco scopriranno che Jungkook è scomparso." disse Namjoon parlando telepaticamente con i presenti che per non destare sospetti erano indifferenti e se ne stavano per le loro.
"Seokjin, hai lasciato le ceneri?" questa volta il ragazzo comunicò con Seokjin che si trovava nel proprio studio "Sì" rispose lui.
Namjoon sorrise guardando poi il pianoforte distrutto e ricoperto di ceneri presente nella postazione del dio del fuoco.
"Mi spiace Yoongi, ma ho agito anche di testa mia."

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