2-Perdono-

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Entrai in casa e come al solito c'era silenzio dato che mio padre a quell'ora era sempre a lavoro
Sul frigo notai un post-it che diceva:
"Ruby sono a lavoro tornerò stasera verso le undici
Papà "
Mio padre mi chiama Ruby perché dice che i miei capelli ramati gli ricordano il colore dei rubini, colore ereditato dalla mamma.
Decisi di prepararmi la pasta con panna e zucchine: si sono una mangiona lo ammetto!!!
Presi il mio solito caffè amaro accendendo
la Tv e un titolo attrasse la mia attenzione
"Aziende in concorrenza:Landini enterprice contro Davis corporation. Quale delle due riuscirà a prevalere sul mercato?"
A quanto pare l'azienda del padre di Ambra è in concorrenza con un'altra grande società.
Bhe penso sia normale, è un azienda che attira molti acquirenti per la loro professionalità e precisione e di conseguenza da fastidio alla concorrenza
Spensi la tv, prendendo la borsa e mi avviai verso la villa di Ambra e ci misi una ventina di minuti ad arrivare ma con questo sole preferivo camminare. Ovviamente ho la mia macchina in caso di emergenza ma preferisco usarla il meno possibile quando posso evitare.
Arrivata davanti al cancello suonai il campanello e comunicai il mio nome è subito mi fecero entrare, li ringraziai e mi incamminai attraversando il viale di ciliegi fino ad arrivare al piazzale davanti alla casa dove trovai Carl, l'autista della famiglia e il padre di Ambra.
In realtà all'apparenza è un uomo freddo e calcolatore ma sul lavoro è molto rispettato e poi ogni volta che sono venuta ho sempre notato che che è molto dolce con la sua famiglia
"Salve signor Davis" dico avvicinandomi
"Oh buongiorno Desirè, tutto bene ?"
"Si tutto bene grazie"
"Mi fa piacere. Ambra mi ha detto che sei venuta per provare ad interagire con Lou"
Annuii "già ma non so se ci riuscirò "
"Sono sicuro che tu puoi farcela, sei riuscita a far sorridere Ambra dopo anni, sono sicuro che ce la farai anche adesso " e sue parole mi fanno pensare al carattere di Ambra quando le parlai la prima volta e dopo questi anni non so ancora cosa sia successo di tanto grave per farle smettere di sorridere
"La ringrazio "
"Oh non mi dare del lei chiamami solo Charles"
"Ok...Charles "
Salì in macchina e partirono alla volta dell'azienda immaginai
Salii le scale ed entrai in casa dove ad aspettarmi c'era già Arthur il maggiordomo
"Buongiorno"
"Buongiorno signorina, come sta?"
Non feci in tempo a rispondere che dalle scale scesero Ambra e sua madre
"Desirè cara come stai ?"disse abbracciandomi
"Tutto bene grazie, lei?"
"Tutto bene sono un po' affaticata per il lavoro ma mi tengo in forma " guardò dietro di me
" Arthur per favore fai preparare del the e dei biscotti e falli servire in salotto grazie "
annuii e sparii all'interno della cucina
Ci sedemmo sui divani e dato che non c'era nessuno decisi di informarmi sulla situazione del bambino
"Signora Davis penso lei sappia il motivo per cui sono qui quindi le vorrei chiedere qualcosa su suo figlio" mi fece cenno di continuare
"Vorrei sapere se c'è un motivo per cui si comporta così o se non sa nemmeno lei il perché" si guardò negli occhi con la figlia e annuirono contemporaneamente
"Si vedi in effetti c'è un motivo per cui si comporta così e mi duole ammetterlo ma il motivo siamo noi" disse tristemente con occhi lucidi
"Si spieghi non capisco "
"Vedi tutto è cominciato 3 anni fa"
ho come l'impressione che sia il motivo di Ambra che di Lou siano collegati ma non voglio fare supposizioni infondate, meglio ascoltare
"Lou aveva 2 anni e c'era una cameriera che si prendeva cura di lui durante l'arco della giornata Era contento di avere qualcuno con cui giocare, con cui passare il tempo e infatti era sempre sorridente ma purtroppo le cose cambiarono velocemente. Questa ragazza voleva solo attirare la nostra attenzione, ma soprattutto farsi notare da mio figlio Ryan. Era solo in cerca di soldi ma noi non ci siamo mai accorti di nulla e un giorno lei lasciò Lou in piscina da solo e rischiò di annegare; menomale che mio figlio se ne accorse e lo aiutò. Lei si giustificò dicendo che era caduto da solo e che lo aveva lasciato un istante per andare a prendergli la merenda.
Purtroppo credemmo a lei perché non avevamo il minimo sospetto su di lei e così Lou inizio ad essere freddo con tutti e a preferire la solitudine sembrava quasi spaventata dalla ragazza. Mi dispiace è colpa mia,
Lou era un bambino vivace e solare ma io non gli ho creduto e ora mi odia" disse sull'orlo del pianto e anche Ambra sembrava scossa
Ora capisco meglio la situazione. Sicuramente non è facile vivere in una famiglia che non ti crede.
"Capisco, e questa ragazza che fine ha fatto?"
A rispondere è Ambra " se ne è andata un po' di tempo dopo o meglio dire è scappata " lo disse con risentimento, quasi rabbia
"Bene ho capito mi basta così, posso sapere dove si trova Lou?"
La signora chiamò Artur asciugandosi gli occhi con un fazzoletto
"Accompagnala per favore da Lou" mi alzai e lo seguii in giardino ed in lontananza sotto un albero vidi la figura di un bambino che disegnava concentrato solo sul suo foglio che come se il mondo intorno a lui non avesse importanza
Mi fermai a debita distanza cercando di elaborare un idea
"Grazie Arthur adesso vado da sola"

Dopo un paio di minuti mi diressi verso di lui e mi sedetti accanto a lui
"Ciao Lou cosa fai?"
Lui mi guardò per un instante cercando di capire chi fossi ma si rigirò poco dopo riprendendo il suo lavoro come se non ci fossi. Gli occhi di Lou sembravano spenti e scuri... e soli proprio come mi aveva accennato Ambra
Forse dovrei provare una tattica un po' più psicologica
"Sei molto bravo a disegnare sicuramente meglio di me io so solo fare uomini stilizzati " cercai di buttarla sullo scherzo ma il mio sorriso non attirò il suo e questo mi fece capire molte cose
"Lou ti senti molto solo non è vero?"
Si fermò continuando a fissare il foglio ma sapevo di aver attirato la sua attenzione perciò continuai
"Vedi anche io a volte mi sento tanto sola perché non ho più la mamma" guardai verso il cielo "le volevo tanto bene, vorrei averla qui accanto a me per abbracciarla; sai ti invidio tanto perché tu ce l'hai una mamma "
"La mia mamma non mi vuole bene " lo osservai notando che avesse girato la testa di lato in modo che non lo vedessi
"Davvero? Perché?"
"lei non mi crede e poi io sto bene da solo "
"Nessuno sta bene da solo piccolo, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia compagnia e soprattutto che ci voglia bene"
Mi guardò con una certa sorpresa ma poi mi afferrò la mano tra la sua piccole
"Anche tu sei sola ?"
"No amore, io ho mio padre che mi vuole bene e anche tua sorella. Lou la tua famiglia ti vuole un mondo di bene. Vedi molte volte gli adulti sbagliano ma hanno bisogno di chi sa perdonare"
"Io non ho bisogno di nessuno"
"Sei sicuro? Lui lo so che hai paura adesso ma non ti fa bene rimanere da solo"
Strinse la mia mano tra la sue e si avvicinò leggermente a me
"Tu, tu come fai a sapere cosa penso?"
"Perché so cosa vuol dire essere soli e non è bello e sono sicura lo pensi anche tu.Ascolta io so che loro hanno torto e tu hai ragione, ma se vieni con me ti prometto che tutti ti chiederanno scusa e avrai tutto l'affetto del mondo" dico accarezzandogli la manina cercando di dargli un po' di fiducia
"Che ne dici vieni con me dalla mamma ?"
Mi osservò non troppo convinto e poco dopo scuote la testa negativamente
"No non voglio"
"Lo so che hai paura che succeda di nuovo... ma questo è per te... è per il tuo bene che devi affrontarli. Non voglio forzarti in nessun modo ma sappi che qualunque cosa deciderai io sarò con te"
Il mio discorso deve averlo turbato perché ha abbassato la testa non permettendomi di guardarlo negli occhi. Se fossi stato al posto suo avrei reagito alla stessa maniera per cui non posso dargli torto
"Adesso io vado così puoi pensare"
Sto per alzarmi quando sento la sua stretta rafforzarsi sulla mia mano
"Lou"
D' improvviso si butta tra le mie braccia piangendo. Non ho bisogno di chiedere cosa succede, questo è un pianto liberatorio.
Gli accarezzo la testa "sfogati tesoro "
Pianse tra le mie braccia per minuti che sembrarono interminabili per poi alzare la testa verso di me
" rimani con me ?"
"Se mi vuoi con te, anche tutti i giorni "
Finalmente sorrise e lo trovai il bambino più bello del mondo. È questo che è appagante nel nostro lavoro... quel sorriso è la risposta ad ogni male
"Siiiiii" gli do un bacino sulla guancia e lui mi abbracciò così lo presi in braccio dirigendomi verso la casa ripensando all'azienda storia della cameriera

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