1-Incontri-

823 19 1
                                    


È appena iniziato Aprile, il mio mese preferito , quando l'aria gelida da spazio al tepore primaverile, con il sole che ti scalda il viso, gli uccellini che riempiono l'aria con i loro canti ed il profumo dei fiori che sono come una droga per me.
"Desi ti sei incantata di nuovo!"
Mi risveglio dai miei pensieri e guardo la persona davanti a me, ovvero la mia migliore amica Ambra
"Scusami, ma sai che amo quest'aria calda e il profumo dei fiori, mi fanno tornare in mente bei ricordi" dico un po' malinconica
"Ti riferisci a tua madre vero?" mi domanda anche se sa già la risposta.
Già , il motivo per cui amo tanto i fiori è perché mi ricordano mia madre; lei era un appassionata di fiori, mi ricordo che avevamo il giardino colmo di colori, e un giorno mi disse una frase che non scorderò mai:

" I fiori hanno le espressioni come gli uomini, alcuni sorridono, altri sono tristi ed altri pensierosi, ma l'importante è che non vengano mai lasciati soli e che ci sia sempre qualcuno che si prenda cura di loro con amore"

Ricordo così bene il suo sorriso che mi faceva tornare sempre il buon umore in ogni situazione. Purtroppo è morta quando avevo 8 anni in un incidente stradale. Dopodiché io e mio padre ci siamo trasferiti a Firenze per il suo lavoro ma anche lerchè non riuscivamo a vivere in quella casa senza di lei così ho passato il restante degli anni qui fino a laurearmi in Scienze della Formazione. Adoro i bambini ti mettono allegria e ti fanno dimenticare i problemi, almeno nel mio caso. O forse perché mi sento in dovere di stare accanto nel momento più critico dell'infanzia in quanto si separano dalle loro famiglie, e io so bene come ci si senta...

" Ancora loro" mi giro notando la faccia infastidita di Ambra che improvvisamente ha un tic all'occhio.
Seguendo il suo sguardo notai che si trattava delle ragazze che frequentano il suo corso e sono estremamente gelose di lei perché è bella, ricca ed ha talento. Ambra vorrebbe fare la stilista come sua madre ma questo comporta molta invidia e loro ne sono la rappresentazione perfetta.
"Guarda chi si vede, la figlia di papà con l'amichetta" disse spavalda una di loro
"Alessia gira a largo, non ho niente da spartire con te" rispose Ambra visibilmente nervosa
"Non mi faccio comandare da una troietta" la biondina nonché capo del trio malefico, come le chiamavo io, si lisciò i capelli come il miglior stereotipo del personaggio fastidioso.
Ne ho viste talmente tante come lei che ormai non ci faccio più caso, ma se Ambra non reagirà lo farò io.
"Senti da che pulpito viene la predica. Stai zitta che l'unica cosa vergine che hai è il cervello perché non ti ci è mai entrato niente" afferro la
mano di Ambra sorpassandole a testa alta
"Desirè sei stata fortissima, è rimasta a bocca aperta dovevi vederla "
"Dovresti imparare a reagire anche tu. Ambra sei la figlia di Charles Davis il proprietario dell'azienda più potente di Firenze e lei è solo la figlia di un cliente di tuo padre; sei tu che devi sentirti superiore"
"Lo so "
"La prossima volta che le incontriamo voglio che tu le faccia capire chi comanda " dico prendendola per le spalle
"Ok hai ragione ci proverò "
"Bene" riprendiamo il cammino

Ci stiamo dirigendo verso la pasticceria della famiglia: la Love and Cookie
Entriamo e subito mi precipito verso il bancone ad ammirare i dolcetti
"Bounjour Madmoseille Ambra e Desirè "
"Bounjour Pierre " dico sorridendo
"Siete venute per mangiare i miei splendidi dolci?" Dice indicandoli
"Ovviamente"
"Parla per te, a me non piacciono i dolci" dice Ambra " per me un gelato al cioccolato fondente Pierre"
"Io scelgo con calma, tu aspettami al tavolo"
"Ok ordino da bere allora" sparisce in fondo alla sala per scegliere un posto dove gustarci queste delizie
"Alors Madmoiselle Desirè cosa prende oggi?" Adoro il suo accento francese
"Mmm dunque vorrei 3 Macarons alla fragola, un eclaire e una fetta di Sacher" lui annuisce e va in cucina a prendere le decorazioni
Siccome sa che adoro i dolci mi fa sempre una decorazione speciale.

Un rumore mi fece voltare e notai un bambino a terra, con un uomo davanti a lui avente un aria poco socievole.
"Ehi moccioso mi hai sporcato i pantaloni, come ti sei permesso!!!" si diresse verso il bambino con aria minacciosa ma lo fermai allontanando il bambino
" Mi scusi ma non mi sembra il caso di prendersela per una semplice macchia" dissi tenendo il bambino dietro di me, non si sa mai
"Ragazzina, chi ti credi di essere eh! Non sai chi sono io!" Esclamò beffardo
"Non mi interessa chi è lei! Non si fa del male ad un bambino "
L'uomo avvicinò la mano verso di me ma qualcuno si mise davanti prendendogli il polso con forza
"Prova a sfiorarla anche solo con un dito e ti giuro che non rivedrai la luce per molto tempo" non riuscì a vedere il volto del ragazzo perché è molto alto. Vidi solo che aveva i capelli neri e che avesse una voce molto profonda e attualmente molto infastidita
"Mr Da..."
"Hai capito o no?"
"Si ho capito mi scusi signore " disse abbassando il capo
Caspita deve essere molto potente per essere rispettato così
Sentii il bambino piangere così mi girai e gli accarezzai la testa
"Su ometto non piangere, la sorellona ti da un regalo" mi alzai dirigendomi verso il bancone
"Pierre,Pierre puoi venire un attimo?"
Lui esce dalla cucina
"Madmoiselle mi dica "
"Potresti darmi una fetta di torta per favore?"
"Certo arriva " me la porge e la diedi al bambino
"È mia?" Dice sorridendo
"Si tutta tua"
"Evvai grazie " mi da un bacino e va nell'altra stanza
Mi voltai per ringraziare il ragazzo ma non c'era nessuna traccia di lui e rimasi un po' delusa. Mi sarebbe piaciuto conoscere la sua identità
Pierre mi porse il vassoio e andai in cerca del tavolo dove si trovava Ambra, ovvero nel posto angolare vicino alla vetrata
"Ce l'hai fatta, pensavo ti fossi persa"
"Scusa ma mi sono fermata con un bambino e quindi.."
"Come al solito " disse ridacchiando 
Meglio non dirle niente la farei solo preoccupare inutilmente, però quel ragazzo mi ha incuriosito molto. Chissà chi sarà?
Do un morso al Macaron "mmm il paradiso"
Ci mettemmo a parlare di un concorso che Ambra doveva affrontare da lì a poco ma ad un certo punto squillò il suo telefono e dovette rispondere
"Pronto?" Io rimasi in silenzio bevendo il cappuccino notando che la mia amica adotto in espressione contrita
"Un altra? Ma non è possibile! Si Si ho capito" chiuse la chiamata sospirando
"C'è qualcosa che non va ?"
"Ti ricordi il mio fratellino Lou?" Annui anche se mi ricordavo di lui solo vagamente
"I miei genitori hanno deciso di assumere una babysitter dato che loro non ci sono mai il giorno ed io sono a lezione"
" ok e quale è il problema?" Chiesi confusa
" il problema è che questa è la decima babysitter che va via di sua spontanea volontà, continuano a dire che il bambino ha dei problemi e che non è normale "
Sbarro gli occhi" Cosa? Ma stiamo parlando di un bambino non del Diavolo " mi bollì il sangue a sentire certe parole
"Desi tu non l'hai visto, ma è apatico, si isola sempre, non gioca mai, ed è quasi sempre seduto sotto ad un albero in giardino. Non sorride nemmeno per sbaglio e ti guarda con occhi cattivi, è uguale a mio fratello"
Non è possibile che un bambino si comporti così, ci deve essere un motivo
"Tuo fratello è così?" Chiedo curiosa
"Peggio, lui si che fa paura quando ti guarda; adesso sono 3 anni che non lo vedo; È partito per un viaggio d'affari e lo sentiamo solo per telefono ma ti garantisco che le voci che arrivano in azienda non lo ritraggono come un agnellino"
Rimaniamo un po' in silenzio consumando la colazione, poi vedi il suo sorriso allargarsi, e la cosa non mi piacque per niente
"Ho trovato! Perché non provi tu?!" Ci sai fare con i bambini!"
Sbatto le palpebre " io? "
"Ma si certo hai anche studiato Scienze della formazione saresti perfetta, dai dai, fai almeno un tentativo!!!ti prego ..." mi guardò con occhi da cucciola sapendo che sono il mio punto debole
"Ok ci proverò ma non ti garantisco niente"
Si alzò di scattò e si diresse verso di me per venirmi a stritolare in un abbraccio da polipo
"Grazie Desirè sei fantastica. Sei la miglior amica che si possa avere "
Guardai l'orologio e notai che fossero le 11
"Ambra ora torno a casa, pranzo e verso le due e mezzo sono da te "
"Ti faccio venire a prendere da Arthur" disse dirigendosi verso l'uscita seguita da me
"No tranquilla preferisco fare una camminata"
"Perfetto"
Mi avviai verso casa non sapendo che quel giorno avrei incontrato un paio di occhi che non mi avrebbero mai più lasciato

Oltre i tuoi occhi Where stories live. Discover now