31. Presidente

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Si poteva dire che il padre di Axel e Patch non fosse il padre dell'anno o stronzate del genere. Ma c'era da aspettarselo che doveva essere qualcuno di cui il Consiglio si fidava. O almeno prima del Nuovo consiglio, il presidente si fidava di lui.

Ora molte cose venivano a capo. Lui era uno dei pochi a sapere come ricucire le ali ma non l'avrebbe mai fatto, in più sopportare l'idea che Patch, il suo primogenito, fosse caduto, era una vergogna troppo grande.

"Cazzo!" mi passai una mano fra i capelli.

"Eravamo amici e ho provato a farlo ragionare quando le rivolte sono iniziate, ma non ha mai voluto farlo. Tanto li aiuto io, tanto lui disprezza i Caduti" mio padre guardò Patch come per chiedergli scusa.

"Ad ogni modo avevamo degli amici a cui lui avrebbe potuto dirlo ma sono per lo più esaltati del sangue puro o hanno troppa paura del Consiglio per lasciare andare il segreto" continuò papà.

"Mi stai dicendo che, se stanotte riusciamo a rubare le ali, il Consiglio potrà anche credere che abbiamo un modo per ricucirle ma il Nuovo Consiglio aka il signor Cipriano saprà che stiamo solo bluffando"

Mio padre annuì.

"Bene..." dissi ironica.

"Il nuovo Consiglio è comunque troppo debole adesso per attaccarci" commentò Axel.

"Si ma potrebbe avere la nostra stessa idea e portare i Caduti da quello schieramento" disse giustamente Ray.

"Al momento non hanno nessuno di abbastanza forte che si possa inserire nell'Accademia, tutti quelli che aveano mandato nell'ultima missione, sono qui. Me compresa. Ecco perché dobbiamo escogitare un piano il prima possibile" risposi.

"Bene, scegli la tua squadra, per stanotte tu e Axel avrete un piano" mi assicurò Ray.

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C'era molta agitazione in quel seminterrato quella sera. Nessuno aveva mangiato la cena. Quella missione era cruciale: potevamo prendere le ali ed avere in pugno entrambi i nostri rivali, oppure Accademia e Nuovo Consiglio si sarebbero uniti per toglierci le ali.

Il padre di Axel e Patch poteva smascherarci, andare dal Presidente e dire che stavamo bluffando. Lui era l'unico a sapere come ricucire le ali, sapeva che anche rubandole, non ne potevamo fare molto e ci avrebbe preso l'idea, rubandole a sua volta a noi, per poi portare i Caduti dalla sua parte, nel suo esercito.

Mio padre aveva detto che un Caduto riesumato, tornato a pieno potere, doveva essere una Creatura di potenza superiore. Ben oltre quello che potevamo essere io, Axel, Michael o Ray. Ma nessuno lo aveva ancora visto al giorno che correva.

Guardavo Patch che affilava le lame dei suoi coltelli. I capelli li ricadevano ribelli sulla fronte e la barba leggera lo rendeva terribilmente più severo rispetto al solito. Era bello e fascinoso come Axel ma allo stesso tempo faceva paura. Pensai che lui sarebbe stato uno dei primi a riavere le ali se avessimo trovato un modo, provai ad immaginare quanto potesse essere forte uno come Patch.

Magari questa forza la prendevano dal fatto che, essendo Caduti, ci si fa le ossa sulla Terra, bisogna imparare a vivere come umani sapendo cosa esiste in un'Altra Dimensione e cosa si era capaci di fare una volta.

Ammiravo i Caduti: avevano una forza di volontà immensa. Mary aveva inventato tutte quelle armi e Patch aveva guidato fin dall'inizio della sua Caduta quelle piccole rivolte che adesso sono una vera guerra.

"Qual era la materia che Patch preferiva?" domandai ad Axel dal nulla, stavamo sistemando le nostre divise.

Lui mi sorrise con un tocco di sfacciataggine, gli occhi erano furbi, mi guardò e poi tornò ad arrotolare le maniche.

"Ok, capito, è abbastanza ovvio: Duello" alzai gli occhi al cielo ma lui rise.

"Ti sorprenderà ma no"

"Davvero?" allora perché rideva.

Lui annuii "Si, Patch era uno dei migliori nelle missioni e in più era nei militari, ma il suo intento era un altro. Patch era il migliore sia in storia che religione" spalancai la bocca. Non potevo immaginare la Hollis dargli bei voti.

"Patch voleva diventare il prossimo Presidente" mi confessò infine.

Ci pensai qualche secondo. Ci stava. In più il nostro Presidente aveva una certa età e presto avrebbe abdicato. Se prima non avessimo vinto noi, ovvio.

"Ce lo vedo proprio" commentai.

"Già. Sarebbe stato rivoluzionario di sicuro ma avrebbe funzionato. Insomma guarda dove siamo" Axel allargò le braccia per mostrarmi quello che avevamo intorno. Ci preparavamo a fare la mossa che avrebbe messo il Presidente in ginocchio. Che avesse giovato noi o il signor Cipriano. E si, il Consiglio sarebbe dovuto scendere a patti con uno dei due schieramenti rivali.

"Ho pensato molto a cosa succederebbe se dovessimo vincere" iniziai quel discorso che non ci piaceva toccare, mentre mi guardavo gli stivali.

"Si anch'io, ti dirò: a volte mi tiene sveglio la notte" Axel si era fatto terribilmente serio.

"Ora che mi hai confessato questa cosa su Patch ne sono ancora più convinta: dovrebbe essere lui il capo. E una volta vinto, il nuovo Presidente. Saprà cosa fare, soprattutto con i Caduti, scegliere chi riesumare e chi non lo merita. Chi meglio di lui?" ero sincera, mi fidavo di Patch, era giusto ed era un ottimo leader. Migliore di me.

"E tu?" mi chiese subito Axel.

"Non so, beh il nostro obbiettivo essere nell'esercito no? Chissà, magari saremo diventeremo generali" dissi onestamente.

Axel sorrise molto soddisfatto dalla mia risposta "Mi piace che hai parlato per entrambi" si fece più vicino a me "Implica che immagini il tuo futuro con me" i suoi occhi scuri fissavano i miei, dovevo avere le pupille stra dilatate.

Quasi arrossii. Non l'avevo fatto di proposito, ma in qualche modo sapevo che io e Axel saremmo finiti a combinare qualcosa insieme, anche prima di capire che avevo dei sentimenti per lui. Era una questione di sensazione, istinto. Lavoravamo bene insieme.

"A questo punto credo sia abbastanza ovvio che mi piace averti al mio fianco, soprattutto quando ho bisogno di qualcuno che mi ricordi perché faccio tutto questo. Grazie Axel, mi spingi sempre a fare la cosa giusta, credo che sarei fottuta se non ti avessi"

"Aw zuccherino...." lui mi abbracciò forte e io mi abbandonai al suo corpo. Ero un fascio di nervi avvolta da quelle due braccia mascoline che mi conoscevano bene.

"Ti amo Axel"

Arrossi davvero a quel punto. Volevo dirglielo da un po', ma mi veniva difficile trovare un momento nostro in tutto quello.

"ti amo anche io"

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now