12. Assemblea

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Tornando al palazzo di vetro c'era un gran via vai per essere le 7.30 di mattina. Quando entrai nell'ascensore, guardai fuori, verso la campagna, pensando a Patch e pregando che non lo trovassero.

"Ciao Mar, come sono andati gli esercizi?"

Prima di chiedere a Valeria di cosa cavolo stesse parlando, alzai lo sguardo per notare mio padre, il signor Cipriano e compagnia bella, in mezzo al soggiorno.

"Hey..." non sapevo se salutare o semplicemente starmene zitta. Mi avvicinai piano a mio padre.

"Hai fatto allenamento? Non sei nemmeno sudata..." notò mio padre quando mi avvicinai, il signor Cipriano mi squadrò.

"Mi sembrava di aver proibito a te e a mio figlio di lasciare il palazzo, ma voi ve ne fregate" disse leggermente innervosito. Axel era seduto a pochi metri da noi.

"Ha sentito, sono andata a fare degli esercizi visto che mi sono svegliata prima del solito" dissi.

"Non mi sembra tu sia sudata o vestita nel modo adatto" mi rispose lui.

"Sono andata nel bosco, avevo bisogno di un po' di pace per allenarmi con la mia tendenza all'aria. Sa, non vorrei soffocare nessuno, io..."

Feci questa sottile allusione a Patch.

"Ad ogni modo, come mai la vostra visita?" chiesi alle Creature anziane presenti. La cosa che avevo notato da quando avevo scoperto la verità da Patch, era la differenza numerica tra Angeli e Demoni nel 'Nuovo Consiglio'. La parte di mio padre era in minoranza.

"Abbiamo organizzato una missione, fra poco daremo un'assemblea generale per rispondere alle domande di molti" disse mio padre.

Guardai Axel, aveva una faccia... Dovevano avergli già detto in cosa consisteva.

"Di cosa si tratta?"

"Diciamo che se questa missione andrà come credo, la guerra finalmente inizierà e avremo maggiori possibilità di vincere" non mi piaceva quel tono. Il signor Cipriano mi stava gelando il sangue.

"C'è altro?" domandai infine a quello che era una nuova versione del Consiglio.

Il signor Cipriano sorrise maligno mentre mi guardava.

"Ci stiamo mettendo sulle tracce di Patch"

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Ero seduta sul mio letto da cinque minuti, ero lì senza muovermi, pensavo a Patch, pensavo a cosa sarebbe successo a me e Maira se ci avessero scoperte, ad Axel che si fidava di me riguardo la protezione di suo fratello e poi quella dannata assemblea.... Stava per succedere qualcosa, lo sentivo da sotto la pelle fino alle punte dei capelli.

"Hey nuvola nera!" Valeria entrò nella nostra stanza con un sorriso dolce e si sedette sul suo letto, parallelo al mio.

"Ciao, scusa se sono sempre di questo umore..." mi scusai con lei.

"E di cosa ti scusi? Non posso darti torto..."

Lei non lo sapeva ma avevo promesso a me stessa che finché fossero stati con me, niente sarebbe successo a lei, Calum o Michael.

Continuavo a promettere e proteggere e io ero nel bel mezzo con mille fucili puntati addosso.

"Sei preoccupata per la Guerra?" mi domandò, vedendomi di nuovo persa nella mia testa.

"Per quello e per tante altre cose. E comunque grazie per avermi coperta prima, chissà forse dovrei davvero andare a sfogarmi un po'. Non voglio tornare tormentata..."

"Be', in mancanza di spazio e tempo utile..."

La ragazzina si alzò e si posò sul mio letto. Mise la mano in tasca e ne uscì una catenina lunga con appeso uno dei cristalli che mi aveva regalato.

"E' stupendo Val" le sorrisi.

"Già, scusa se ho frugato tra le tue cose per prendere uno dei tuoi cristalli ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere"

"E' così"

La abbracciai e lei ricambiò.

"ti senti pronta per combattere? Sii onesta" le sussurrai fra i capelli ricci e chiari. Sentii che mi abbracciava più forte.

"Non lo so, ho paura di me stessa e di quello che so fare"

"Non devi avere paura di te stessa altrimenti le altre creature ti schiacceranno. Val qui non siamo più sulla terra contro ribelli o semplici soldati con armi. Questa è una vera e proprio guerra civile dell'Altra Dimensione ok?"

Lei annuì "finiremo sui libri di storia" scherzò lei.

"Già, a quanto pare la Hollis continuerà a sentir parlare di me e Axel all'infinito"

Ridemmo al solo pensiero che quella donna avrebbe dovuto raccontare le gesta dei due alunni che più odiava.

"Adesso faremo meglio ad andare, non voglio fare tardi all'assemblea"

Raggiunsi il resto dello schieramento sul grande campo di allenamento. Il Nuovo Consiglio era salito su una specie di palchetto improvvisato con un megafono per farsi vedere e sentire meglio.

Mio padre era leggermente indietro rispetto ai suoi colleghi, discuteva con uno dei generali, quello che addestrava le Creature rivelate da poco, quelle che non avevano avuto modo di imparare a combattere all'Accademia.

"Strano vero?" mi sussurrò Michael, avvicinandosi alla mia destra.

"Mio padre sembra stia per esplodere... Strano, lui è un tipo tranquillo"

Cosa non era strano a quel punto?

"Attenzione per favore, adesso iniziamo l'assemblea" uno dei generali prese il megafono, era un ex militare che era stato ferito in guerra anni prima ma era un'ottima mente e sapeva farci fare il culo quando si parlava di allenamento.

"Adesso chiameremo dei nomi, queste Creature per favore ci raggiungano qui e poi parleremo del primo attacco"

Iniziò una lista di nomi: dei ragazzini, un paio di Caduti e Creature comuni.

"Sono tutti mezzosangue"

Nemmeno il tempo di finire di sussurrare quella frase che mi si strinse o stomaco.

"Michael Clifford" il generale lo chiamò.

Mi voltai a guardarlo, era già andato verso il palco. Stavo per seguirlo quando Calum mi trattenne per un braccio.

"Stai calma, non attirare l'attenzione" mi disse a bassa voce.

"..e infine, a comando di questa squadra speciale, Martina Perfido"

Sentii lo sguardo di tutti piovermi sopra, Calum lasciò andare il mio braccio.

"Ovviamente" commentai.

"No" Axel mi prese la mano, era affianco a Cal.

"Axel lasciami andare per favore, devi fidarti lo sai"

Lo guardai negli occhi, più neri che mai, sospirò e lasciò andare la mia mano con riluttanza. Lo guardai mentre andavo verso il generale.

Cercai mio padre con lo sguardo ma non c'era più. Non era più dietro i capi a parlare con quel tale. Mi agitai, lo ammetto, mi ero distratta pochi secondi e lui era sparito.

"Michael mio padre non c'è" gli sussurrai.

Lui si guardò intorno ma non lo trovò, mi guardo confuso con quegli occhioni verdi e poi si passo una mano sulla nuca.

"Ma cosa sta succedendo?"

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now