Accademia delle Creature 2

17. Su Marte

Lui mi fece il saluto dei Boy Scout, ma il suo sorriso non prometteva niente di buono. Era un sorriso da cattivo ragazzo.

-Il bacio dell'Angelo Caduto

Se quell'ascensore di vetro avesse potuto parlare ne avrebbe dette di cose...

Restarmene lì in sospeso nell'aria, con la vista su quella che una volta chiamavo la mia città, in silenzio, mi aiutava a pensare, a rilassarmi, a non crollare, ma soprattutto aveva visto tutti i movimenti di quel palazzo.

Non stavo tornando all'attico però, stavo andando da Maira e Mary. Non ero ancora pronta ad affrontare Michael, poi le mie amiche avrebbe voluto spiegazioni e Axel mi avrebbe evitata e io avevo solo bisogno di concentrarmi su quello che ci eravamo detti io e Patch. E chi mi poteva aiutare meglio delle sue seconde?

"Hey tu!" Mary mi strinse forte, sapevano quello che succedeva a 'noi altri' all'ultimo piano anche se non intervenivamo in prima persona alle faccende del nuovo esercito.

"Ah, non sai che bello abbracciarti"

Non ero una che esprimeva spesso affetto o altro ma era vero. Avevo bisogno di allontanarmi dai miei compagni dell'attico e poi non la vedevo da un po'.

"dov'è Maira?" chiesi.

"E' nella sua camera che studia qualche libro. Siamo state così in pensiero per te sai? Abbiamo visto tornare tutto l'esercito meno che te e Michael, ci è preso un infarto."

Già, in tutto quel trambusto, nessuno mi aveva nemmeno spiegato come eravamo tornati sani e salvi a casa.

"Sai sono svenuta, quindi non mi ricordo proprio niente dopo il saccheggio -o quasi- non è che potresti dirmi come siamo tornati io e Michael?" le domandai.

"I generali stavano per mandare una squadra di soccorso a cercarvi ma non è stato necessario, Michael ti ha riportata qui in braccio in volo, eri priva di sensi e ti hanno portata direttamente nella tua camera e hanno interrogato Michael. Sai non credo che Axel abbia reagito bene a quella scena"

Oh non immagini nemmeno Mary...

"Già.." dissi semplicemente.

"Però almeno adesso sappiamo che Michael è davvero pronto per la guerra no?"

"si ma non sono venuta qui per parlarvi di questo effettivamente. Che ne dici se raggiungiamo Maira? Sono sicura che sarà una stanza più privata."

Ed era così, Maira era stesa sul letto con un libro fra le mani, lo sfogliava con delicatezza e la fronte arricciata, nell'intento di capire al meglio quelle parole in fila.

"Guarda chi è venuta a trovarci!" le disse Mary, da sotto la porta.

In un primo momento saltò quando mi vide, pensando che fosse successo qualcosa a Patch o che portassi brutte notizie, ma poi le sorrisi e lei venne ad abbracciarmi.

"E' successo qualcosa?" mi chiese poi.

"No, ma ho bisogno di parlare con voi due"

Chiusi la porta e mi assicurai che nessuno ci stesse sentendo.

"Io e Patch vogliamo rubare le ali che hanno strappato ai Caduti. Registro annesso" lo sganciai come una bomba.

"Aspetta un attimo... Cosa?" Maira si mise a sbattere le palpebre a ripetizioni come se non conoscesse me e Patch, come se da noi non si aspettasse cose del genere. Mary era semplicemente troppo scioccata per parlare.

"E' l'unico modo che abbiamo per risolvere la situazione! E poi ammettetelo, siete curiose almeno quanto me di vedere Patch come Demone" spiegai con una nota di ironia.

"Non nego che Patch sarebbe un generale coi contro cazzi che seguirei anche su Marte ma... E' da pazzi!" Mary alzò la voce e io le dissi di abbassarla per non farci sentire dagli altri.

"Mar in quella stanza sono conservate ali da decenni e decenni. Credi che ve le lasceranno rubare così? E anche se ci riuscite, cosa ve ne volete fare? Da Demone Caduto ti dico che non farà altro che deprimere la maggior parte di noi la sola vista delle proprie ali."

"si ci abbiamo pensato"

"Ci sono persone come me e Patch che in un certo senso erano consapevoli del proprio destino quando ci hanno strappato le ali e lo abbiamo accettato come conseguenza dei nostri errori, ma c'è gente che non è d'accordo con le decisioni prese dal Consiglio, diciamo così"

"Maira so che l'argomento vi tocca in prima persona ma Patch ha ragione, è l'unico modo"

Presi un lungo respiro e ci sedemmo su due letti, loro di fronte a me, le ginocchia delle lunghe gambe di Maira sfioravano le mie, eravamo tutte e tre naso a naso in modo da bisbigliare il piano.

"Ok allora, come tutte e tre sappiamo, il padre di Patch vuole solo prendere il posto del Presidente e dare inizio ad una nuova tirrannia che non cambierà molto le cose. Cambierà solo la specie da eliminare purtroppo. L'unico modo di evitare la vittoria sia di uno che dell'altro è di creare un terzo schieramento e parliamoci chiaro: quando gli Angeli Caduti scopriranno la verità su Patch, non ci penseranno due volte a seguirlo su Marte, come dice Mary"

"Si ma gli Angeli Caduti non sono abbastanza forti e numerosi" mi rispose Mary.

"Non dispiacerti ma, se non l'hai saputo, sono uno dei due volti della rivoluzione insieme ad Axel e sono sicura che molti ci seguiranno quando esporremo il signor Cipriano. Poi non vi preoccupate troveremo il modo di ricucire le ali alle vostre spalle, sempre se lo vorrete ovviamente"

"Nessuno ha mai sentito di un modo per ridare le ali ai Caduti. Perché non è mai successo..."

"L'Altra Dimensione non ha mai visto guerre civili intense come questa. Poi la vita di campagna non fa per Patch, deve ammazzare il tempo in qualche modo e quel modo è rovistare in ogni singola biblioteca e libreria nei dintorni. E' alla ricerca di un metodo e credo che sia vicino"

Spiegai loro, a quel punto non era rimasto più niente da dire, se non pianificare un vero e proprio nei minimi dettagli come assalto all'ala sud dell'Accademia.

"dovresti parlarne prima con Axel però..." mi suggerì Maira.

"Già, magari... La situazione fra me e Axel non è delle migliori al momento" mi morsi un labbro.

"Avete litigato?"

"Tipo..." sbuffai spostandomi i capelli dal viso "Ma sono sicura che se si parla di Patch, mi starà ad ascoltare. Ci devo provare, ho bisogno dell'aiuto di tutti i miei amici"

Loro annuirono, sapevo che erano pronte ad aiutare me e Patch in questo disperato tentativo.

"Prima devo solo trovare mio padre"