8. Segreti Nel Grano

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Più tempo passavamo nascosti in quel capo dorato, più mi sembrava che Patch stesse riacquistando la sua espressione fiera di sempre.

"Non avrei dovuto sprecare il tempo l'altra volta, avrei dovuto dire a te e ad Axel come stanno le cose e basta" Patch staccò una spiga di grano e la attorcigliò intorno all'indice.

"Te ne sto dando la possibilità adesso. E non per darti fretta ma tuo fratello presto mi verrà a cercare e dobbiamo anche nasconderti" gli dissi.

"Si hai ragione. Ma credo che per un paio di notti quel fienile abbandonato andrà bene" indicò una costruzione in legno poco lontano da noi.

"Si ok, va bene. Ma io ora ho bisogno di sapere di chi non mi posso fidare"

"Di mio padre Mar"

cosa?

"Ti rendi conto che questa è tipo la cosa più scontata che tu potessi dire? Perché dovrei crederti? Perché dovrei giustificarti quello che è successo sulla Terra un paio di settimane fa?"

In tutto questo Maira ci guardava discutere senza dire niente, non doveva essere facile mettersi in mezzo a due teste dure come me e Patch, se ne stava lì con la bocca aperta. Incredula.

"Ma davvero non lo capisci? Credi davvero che mio padre stia facendo tutto questo per preservare ragazzi come te e le tue amiche? Come Michael e Valeria? No cara mia, per lui siete in via d'estinzione."

"Ma cosa dici? Sta combattendo con noi e per noi. Potrà anche essere stato ingiusto con te e Axel ma non mi ha mai dato modo di non fidarmi di lui; al contrario tuo Patch!" iniziai ad arrabbiarmi.

"Siamo comunque tutti nella merda ok?" alzò la voce anche lui "Se vince il Consiglio non esisteranno più Creature come te, i Caduti non avranno più speranza di redenzione, e i Demoni verranno sottomessi perché in quello schieramento prevalgono gli Angeli puri, è sempre stata quella la razza al governo del Consiglio"

Cominciai a capire.

"Se, d'altra parte, vinciamo noi? Cosa succederà, qualcuno si è fatto questa domanda? Anche se stanno usando te e Axel come volto della ribellione, quello che porta avanti tutto è mio padre, a lui non importa del sangue misto o altro, lui vede in bianco e nero. E indovina un po' cosa succede se comanderà lui dopo la vittoria?"

"Gli Angeli si estingueranno" sussurrò terrorizzata Maira.

"Io non riesco a pensarlo così Patch. Mio padre è un Angelo, è il suo migliore amico da sempre, non potrebbe mai ucciderlo, poi lui lavorava per il Consiglio. Tutto ciò è assurdo." dissi sconvolta.

"Mar lo so, ma è stato capace di rinchiudere suo figlio in una cella disumana per due settimane senza vedere nessuno o la luce del sole e ha quasi portato alla pazzia Axel. Davvero pensi ancora che sia l'uomo che conoscevi un paio di mesi fa?" disse amareggiato.

Rimanemmo in silenzio qualche secondo a riflettere.

"Questo però non spiega quello che hai fatto" dissi io.

"Si hai ragione" si ricompose "Il mio piano era quello di smascherare mio padre, lo stavo tenendo sotto controllo da un po' di tempo tramite l'Angelo a cui hai strappato le ali"

Rabbrividii al pensiero.

"Ma mio padre l'aveva scoperto e l'ha pagato il triplo per tradirmi e poi uccidermi."

Patch fece una pausa poi continuò ma questa volta più deciso, guardandomi negli occhi.

"Il motivo per cui ti ho fatta svenire prima della battaglia è perché speravo che Axel perdesse la lucidità e che quindi il gruppo di Creature che era con noi non avesse un leader, andasse allo sbaraglio. Ci avrebbe portati alla sconfitta e io vi avrei consegnati al Consiglio rendendovi prigionieri di guerra. Avrebbero dovuto ridarmi le ali, sarei tornato a essere un Demone, tuo padre se ne sarebbe tirato fuori per il dolore di aver perso la figlia e mio padre si sarebbe messo l'anima in pace con i suoi piani di sterminio. Poi vi avrei liberati e insieme avremmo potuto dare inizio ad una vera rivolta qui nell'Altra Dimensione, avremmo dato inizio ad un nuovo Consiglio con vere leggi e uguaglianza"

Mi misi le mani sul volto.

"Patch so che eravamo spacciati contro l'esercito del Consiglio, lo penso tutt'ora, ma avresti potuto rendere partecipi almeno me e Axel, o Mary e Maira. Cosa ti aspettavi? Che ci credessi e poi che ti lasciassi fare lo stronzo?"

"Vi ho un po' sottovalutati, ammetto di aver peccato in questo. Non mi aspettavo che ti venissero a cercare e che Axel riuscisse a portare avanti il nostro esercito da solo"

"Allora non lo conosci davvero"

Mi alzai in piedi arrabbiata. Non capivo più niente. A chi dovevo credere?

"Dimmi solo una cosa" gli dissi "Facciamo finta per un attimo che io ti stia dando la mia fiducia, cosa succederebbe se tu riuscissi davvero a smascherare tuo padre e prendere in mano la rivolta? Perché devo schierarmi con te?"

"Cosa mi è rimasto da perdere Mar?"

"Beh, potrei farti la lista, tipo tuo fratello, la tua presunta ragazza, potresti riottenere le ali...."

"Sono tutte cose senza le quali sono sopravvissuto una volta. Odierei perdere tutto un'altra volta, ma non posso più vivere nell'ombra" mi guardava aspettando che decidessi da che parte stare.

In quel momento mi odiai. Il mio cervello mi diceva di non cedere perché poteva benissimo mentire, ma in qualche modo sapevo fosse sincero, lui era lo stesso Angelo Caduto che mi aveva aiutata sulla Terra, che adorava suo fratello e che (l'avevo scoperto da poco) sapeva anche amare.

In ogni caso ero spacciata e avrei voluto tanto che qualcuno mi dicesse cosa fare in una situazione così disperata.

"Ok allora rimani nel fienile un paio di notti. Se dopodomani non sono tornata a prenderti, scappa più lontano che puoi"

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now