9. Fiducia

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Io e Maira sgattaiolammo dentro provando a non farci vedere. Ci era voluto un po' per staccarla da Patch, era più incollati di Fla e Cameron una volta ma in fondo potevo capirli. Era tutto un tale casino, come avrei potuto guardare in faccia Axel senza dirgli quello che avevo scoperto? Come avrei potuto far finta di niente con suo padre?

"Cosa facciamo quando si accorgeranno che Patch è evaso?" chiesi nell'ascensore di verto.

"Prima cosa, ora che entro dico a Mary di eliminare i filmati di sorveglianza dell'ultima ora, in tutti i piani, preghiamo che non li abbiano già visti. Seconda cosa, prova ad essere più invisibile possibile, dì che sei venuta a trovarci e abbiamo preso un caffè, se chiedono i dettagli tu lo hai preso macchiato e io ho mangiato due biscotti con le gocce di cioccolato."

"Wow, ok 007" scherzai.

"che scema" lei sorrise.

Poi l'ascensore si aprì, lei uscì e mi sorrise come nulla fosse.

"Comunque state bene insieme" dissi io e, prima che le porte si chiudessero, la vidi abbassare lo sguardo in imbarazzo.

Respirai a fondo, le prossime ore sarebbero state difficili. Non solo dovevo fare la vaga, dovevo anche capire come aiutare Patch. Lo avevamo lasciato in quel fienile con solo un coltello che mi ero portata dietro. Ma lui era il migliore degli Angeli Caduti e se la sarebbe cavata.

Entrai nell'attico e Axel era seduto sulla poltrona, con uno shuriken in mano. Stava aspettando che tornassi, lo sapevo, così mi avvicinai a lui piano.

"Interessanti gli Shuriken non trovi? Ma forse un po' troppo poco maneschi per Calum" disse ancora prima di "Ciao"

"Che vuoi dire?" rimasi sulla difensiva.

"Che mi sembra strano che uno come Calum mi chieda di insegnargli a tirare gli Shuriken più che sfidarmi per l'ennesima volta con le armi di Mary che usano gli angeli Caduti"

Axel ovviamente aveva capito tutto. Io non risposi così si alzò e mi venne di fronte, mi accarezzò una guancia facendomi morire dentro.

"Te lo chiederò una sola volta, niente storie." fu chiaro "Dove sei stata?"

Sospirai e lo abbracciai.

"Non voglio mentirti perciò ti devi fidare di me Axel, ti prego, lo sto facendo anche per te. E' meglio che tu non lo sappia"

Sentii i muscoli della sua schiena contrarsi sotto le mie dita.

"Axel ti prego...." lo supplicai.

"Solo promettimi che non ti sei messa nei guai"

"Ancora non lo so" confessai con un nodo in gola. Per fortuna c'eravamo solo noi, non volevo piangere davanti agli altri.

Lui mi allontanò con delicatezza e poi mi baciò, dandomi quel poco di piacere che potevamo goderci in quel momento assurdo.

"Te lo chiederò di nuovo e questa volta mentimi. Hai bisogno di un halibi vero?"

Era la complicità che amavo fra noi due.

"Dove sei stata?"

"Sono finalmente andata a trovare Mary e Maira, abbiamo preso un caffè, io lo prendo macchiato, Mary normale e a Maira piacciono i biscotti con le gocce di cioccolato"

Era una scena fuori dal mondo, era la frase più normale del mondo ma io avevo le lacrime agli occhi e lui ci stava annegando nel mio pianto per non piangere di conseguenza.

"Va bene zuccherino, va bene" mi abbracciò stretta e io lasciai scivolare un paio di lacrime lungo la guancia, dal momento che non mi guardava.

Axel aveva capito che avevo fatto qualcosa di pericoloso ma sapeva anche che non ero stupida e sapevo considerare le situazioni. Ancora non volevo sapesse che razza di persona era suo padre e che suo fratello, che tutti consideravano un traditore, in realtà voleva salvare la stirpe Angeli e di conseguenza tutti i mezzosangue.

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now