14. Ali In Gabbia

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Le ali dei Caduti.

Ci tenevano le ali che avevano strappato agli Angeli e Demoni ribelli. C'erano le ali di Patch dove stavo andando.

"Oddio Patch..." mi portai una mano davanti alla bocca "La mia squadra è piena di Caduti"

"Lo so, scommetto ci siano anche tanti mezzosangue. Lo stanno facendo per farvi catturare, è una trappola. Quando i Caduti vedranno le ali con tanto di cartellino col loro nome, daranno di matto e vorranno prenderle insieme all'arsenale. Scatteranno gli allarmi, vi cattureranno e finalmente mio padre avrà la goccia che farà traboccare il vaso e inizierà lo scontro diretto"

"Il tuo discorso non fa una piega ma non siamo minimamente pronti ad affrontare l'Accademia. Siamo senza armi, è la scusa che hanno usato per spedirci qui." gli spiegai.

"Allora hanno altro sotto, sanno di poter vincere" continuavamo a fare ipotesi mentre i minuti passavano veloci.

"Patch non so più che fare ok? Non posso dire alla mia squadra delle ali o daranno di matto già da ora. In più non posso dirgli la mia fonte ovvero l'angelo caduto ex prigioniero super ricercato"

"Lo so, lo so." lo sentii sbuffare "Cazzo" e poi sentii qualcosa come un pugno contro il muro.

"Chi altro c'è con te?" mi domandò poi, una volta aver ragionato.

"Solo Michael"

"Ti puoi fidare di lui?"

Lo guardai a pochi metri da me, che muoveva nervoso la gamba mentre si assicurava che nessuno disturbasse la nostra chiamata.

"Assolutamente"

"Allora dovete essere gli unici ad entrare in quella sala. Ti spiegherò velocemente come è suddivisa l'ala sud" mi disse piano, forse non voleva far sapere a mia mamma in che guai mi fossi cacciata.

"Va bene" sospirai preoccupata.

"Hey, uscirai sana e salva anche da questa missione e lo sbatterai in faccia a mio padre. Te lo prometto, è ora che io ricambi il favore"

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Riprendemmo la marcia dopo domande curiose e persistenti che fortunatamente io e Michael riuscimmo ad evitare. Mentre camminavamo, sempre più vicini alle mura dell'Accademia e nascosti nell'erba alta, eravamo sempre un po' più avanti rispetto agli altri e così riuscii a spiegargli la situazione.

Michael sembrava in ansia tanto quanto me. Se solo un Angelo Caduto avesse visto le sue ali, nessuno sarebbe riuscito a fermarlo. E in fondo lo capivo anche...

Entrare dai tunnel fu facile, fu più difficile orientarsi in quella parte di corridoio dove nessuno di noi era mai stato.

"Ok di qua" disse Michael con in mano la cartina.

Mettemmo k.o. un paio di guardie strada facendo, fu facile ma ero ancora in ansia per i Caduti che erano con noi.

"Facciamo così, per renderla più facile: i Caduti vanno nell'armeria a prendere tutto quello che credete utile. Di sicuro conoscete quelle armi meglio di noi, gli altri vanno ai computer, tre rimangono di guardia in corridoio, io e Michael perlustriamo. Ci rivediamo qui fra cinque minuti, se succede qualcosa urlate più forte che potete e scapperemo. Intesi?"

Ottenni un cenno di consenso di tutti così ci separammo. Fu una mossa furba quella di dividerci in gruppi e mandare i Caduti il più lontano possibile dalle ali. Ma io avevo intenzione di perlustrare per davvero.

Passammo la prima porta: niente. Stessa cosa con la seconda. E ancora e ancora per tutta la lunghezza del corridoio. Uffici, computer, scartoffie, roba inutile.

Ma, alla fine del corridoio, c'era una porta blindata con tanto di lucchetto e non poteva che essere la stanza che cercavamo.

"Pronto?" chiesi a Michael.

Lui poggiò la cartina e la torcia nello zaino e si tirò su le maniche della divisa. Ci mettemmo un po' a buttare giù la porta, eppure eravamo due Demoni dal sangue misto: eravamo abbastanza distruttivi da buttare giù un palazzo con un attacco combinato.

La porta fece un polverone, si vedeva che nessuno andava lì da giorni e giorni, l'aria era consumata e c'era una leggera polvere. Michael accese una fiamma abbastanza grande per fare luce fra le sue mani. La vista di tutte quelle ali mi fece rabbrividire.

Erano file su file poste su entrambe le pareti laterali della lunga stanza. Riconobbi le ali di Patch appena le vidi, senza leggere il cartellino, perché erano identiche a quelle di Axel: enormi, possenti e così nere che non si distingueva una piuma dall'altra.

Mi fermai là sotto e le contemplai, pensai ad Axel in quel momento. Odiava sentirsi impotente, non potermi aiutare o sapere niente su suo fratello.

"Mar guarda qui!"

Michael era in fondo alla stanza rettangolare, c'era un registro su di un leggio, era molto grande e i caratteri abbastanza piccoli.

"cos'è?" chiesi.

"Ci sono scritte tutte le creature cadute e le motivazioni, sono elencate in ordine cronologico" mi spiegò.

"Da' qua" si spostò per farmi leggere.

Andai a qualche anno prima cercando il nome di Patch.

"Eccolo!" tenevo il segno con il dito indice "Cipriano Patch, Demone, 27 Aprile 2013. La creatura in questione ha rifiutato categoricamente una missione sulla Terra imposta dall'Accademia. Ha ucciso un Angelo con la magia in seguito ad una discussione animata" lessi a voce alta.

"Ha ucciso un Angelo?" Michael non lo sapeva.

Annuii "Il figlio del Presidente" gli dissi "Era il comandante della missione che ha rifiutato, non voleva prendere ordini da lui e la missione era crudele" Axel mi aveva spiegato il vero motivo della caduta di Patch.

"Oh Dio Santo..." Michael si portò una mano sul viso.

"È stato un incidente. Il figlio del Presidente era uno Auronzo ma Patch non sarebbe mai arrivato a tanto" precisai.

Chiusi il registro che fece un rumore ovattato. "Andiamo via da qui prima che vengano a cercarci"

Michael concordò e prese le sue cose per tornare al luogo di incontro. Io, ripercorrendo quella stanza, piena di ali in gabbia, mi chiedevo come funzionasse il procedimento inverso alla caduta. Come si ricuciono delle ali strappate ad una Creatura? Forse nessuno si era mai posto il problema perché nessun Caduto era mai stato perdonato e riabilitato.

"Se vinceremo in tutta questa situazione di merda, se prenderò davvero io il comando di questa Dimensione, voglio trovare il modo di ridare ad ogni Caduto le sue ali"

Accademia delle Creature 2Onde histórias criam vida. Descubra agora