24. Rustico

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Non credo di aver mai voluto vedere qualcuno come volevo vedere Patch.

Perché avrebbe significato fermarsi finalmente e smettere di nascondersi. Erano ore che camminavamo con la paura che ci potessero ancora trovare. Ormai eravamo lontani dalla città ma chissà quante guardie dell'Accademia ci cercavano. Eravamo così giù di morale che nessuno parlava, nessuno si lamentava della fame o della stanchezza.

Non sapevo dove avremmo trovato cibo o riposo ma in qualche modo sapevo che Patch avesse una soluzione. Era un leader decisamente migliore di me, sapeva cosa significasse essere il capo con tutte le responsabilità che portava.

Axel non staccava lo sguardo dall'orizzonte, aveva il viso leggermente sporco di fuliggine, lui e Luke ci avevano messo almeno un quarto d'ora per spegnere il fuoco vivo che Michael aveva appiccato per tenerci al caldo quella notte.

Michael...

Lanciai uno sguardo dietro di me, aveva gli occhi fissi sul terreno, non sembrava al settimo cielo come gli altri ma non mi preoccupai, sinceramente l'avevo visto peggio. La situazione fra noi non era delle migliori ma l'avrei sopportato, avevamo cose più serie di cui occuparci. Michael doveva imparare a cavarsela un po' da solo, non potevo sempre curargli le ferite, e sapeva benissimo come farsi passare il tormento, io non gli servivo più a niente.

"cosa gli dirò quando lo vedrò?" mi chiese Axel dal nulla. Non c'era bisogno di soggetto alla frase.

"E' tuo fratello, non vorrà che tu dica niente, solo ti vorrà al suo fianco. Lui ci tiene a te almeno quanto me" gli sorrisi, Axel era sempre stato spavaldo e tutto ma sapevo benissimo che poteva essere molto insicuro su certe cose. Una cosa che lo aveva sempre terrorizzato era non essere all'altezza.

All'altezza della reputazione di Patch. All'altezza delle aspettative dei genitori. All'altezza di quello che volevano i professori dell'Accademia da un ragazzo dalle sue capacità.

"E mia madre...." scosse la testa "Ma mia madre sa di... Insomma papà" lo vidi un po' sperduto.

"a questo punto credo proprio che Patch abbia raccontato a lei e a mia madre tutto quanto."

Lui sospirò e non disse più niente.

Dopo una mezz'ora iniziammo a camminare lungo il fiume, eravamo vicini alle campagne e a dove dovevo incontrare Patch. Facemmo un pausa vicino ad un laghetto, mangiammo quelle poche cose che ci erano rimaste negli zaini, l'aria era così pura che sentivi la magia scorrere due volte più veloce nelle vene, non combattevo da parecchio e ne avevo tanta da usare.

"Facciamo un bagno?" Axel si alzò in piedi, si tolse prima la giacca e poi la maglietta, attirando l'attenzione di tutti. Un po' mi fece ingelosire come lo guardavano le altre ragazze.

"Si, ci sta" Cameron si alzò di dietro a lui e così gli altri ragazzi.

"Seriamente?" feci io.

"Andiamo, è un laghetto cristallino e camminiamo dall'alba" mi disse Axel.

"E va bene" mi arresi e così, dieci minuti dopo eravamo più o meno tutti a fare gli idioti nel laghetto come se fosse il 4 di Luglio o Ferragosto. Come se non stessimo scappando.

"Sono contento che vi sentiate liberi di fare tutto questo casino nonostante siate ricercati"

La sua voce echeggiò fra le rocce fresche della radura. Alzai lo sguardo proprio sulla mia destra: Patch se ne stava a guardarci divertito. Stava un milione di volte meglio rispetto all'ultima volta che lo avevo visto. Aveva fatto la barba e i capelli erano più o meno in ordine, non aveva le occhiaie e il viso non era scavato.

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now