15. Vento Caldo

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Raggiungemmo gli altri che avevano svaligiato l'ala sud di ogni arma e file utile. Nessuno di loro aveva capito dove eravamo stati io e Michael.

"Andiamocene di qua prima che ci veda qualcuno" consigliò uno dei Caduti.

Ci rimettemmo in marcia, ancora più stanchi dell'andata e con un peso maggiore da portare con noi. Dopo un paio di chilometri, qualcosa spezzò il silenzio delle campagne alle spalle dell'Accademia che stavamo attraversando: una sirena assordante che proveniva dalla zona dell'accademia che avevamo appena saccheggiato come una ciurma di pirati.

Rimasi un momento paralizzata dallo spavento e poi mi prese il terrore.

"Correte!" urlai dopo pochi secondi di tranche.

Avevano capito che eravamo stati noi. Patch aveva ragione sul piano dei generali: volevano toglierci di mezzo facendoci catturare dall'Accademia.

Correvamo impacciati e non troppo veloci. Non potevamo usare le ali perché ci avrebbero visto, dovevamo nasconderci nell'erba alta e dietro le rocce. In più portavamo il nostro 'bottino' in mano ed eravamo davvero stanchi.

"Mar guarda!" Michael mi indicò qualcosa alle nostre spalle.

Erano schiere e schiere di Angeli e Demoni che stavano partendo in volo dalle torri della cittadella. Stavano venendo a cercarci.

"Dobbiamo nasconderci, non abbiamo scelta" dissi io al mio amico.

"E dove?"

Ci guardammo intorno in fretta, le rovine della città erano troppo lontane quindi scartai l'idea di un palazzo vuoto. Il bosco era da tutt'altra parte.

"Noi non possiamo scappare ma loro si" dissi con estremo fiatone.

"Cosa?"

Io mi fermai.

"Non c'è un filo di vento, per questo li stanno mandando in volo. Scommetto che tornerebbero tutti a casa correndo come cagnolini se ci fosse un uragano"

Michael capì subito e si fermò con me "Voi continuate a correre fino al palazzo di vetro! Non vi fermate e se c'è da combattere combattete. Noi li rallentiamo" disse all'esercito che continuava a fuggire.

"Ok Michael, adesso mi devi aiutare" iniziai a lasciare lo zaino a terra e togliermi la giacca.

"Sei sicura di avere abbastanza energie?"

In effetti ero davvero stanca, ma non avevamo altre soluzioni"

"Io devo farlo" dissi ferma "e tu devi scatenarmi"

"S-scatenarti?" sembrava confuso.

"Scatenarmi. Ti ricordi quella volta sulla Terra con Patch? Devi fare esattamente come ha fatto lui. E devi anche sbrigarti, si stano avvicinando..."

"Ok, credo di aver capito..."

Michael mi guardò negli occhi e mi mise le mani sulle spalle.

"Ci siamo. Prova a pensare a tutte le ingiustizie che hai letto su quel registro di Caduti Mar, pensa che il generale Cipriano ha fatto sparire tuo padre, ha privato Axel, suo figlio del suo fratello maggiore. Che molto probabilmente Valeria non ce la farà in questa guerra, che tu ne uscirai distrutta, che per delle stupide leggi Marika e Luke un giorno verranno separati proprio come i tuoi genitori..."

Iniziava ad alzarsi un vento terribilmente freddo e carico di magia ma non era abbastanza. Patch sapeva davvero cosa volesse dire un Demone tormentato e le ingiustizie del mondo, Michael era troppo buono per ferirmi davvero, erano tutte cose che sapevo benissimo quelle che mi stava dicendo.

"Mar ti scongiuro, scatenati, sono a pochi metri da noi..." Michael mi scuoteva le spalle, io avevo chiuso gli occhi, non riuscivo più ad essere arrabbiata, c'era solo da disperarsi in tutto quello che mi stava dicendo e infatti mi stava venendo da piangere, sentivo le lacrime bagnarmi gli occhi.

"Guarda questo cristallo" Michael prese il cristallo della collanina di Valeria "Pensa a tutti quelli come Valeria, sono spacciati in entrambi gli esiti della guerra ok? Se il consiglio vincerà io e te non saremo meglio delle cavie da laboratorio, siamo pericolosi, ci divideranno e io...."

Aprii gli occhi, Michael era più impanicato di me, i suoi occhi verdi erano scurissimi.

"E io questo non posso permetterlo"

Afferrò il mio viso con le mani e mi baciò, all'improvviso. Ne rimasi talmente sconvolta che il vento freddo cessò per un momento, ma nel giro di pochi secondi, quando mi lasciai andare al bacio, si scatenò un uragano così forte da far appiattire tutta l'erba che ci circondava. Non sentivo nessun altro rumore se non il vento che fischiava, non sentivo niente se non le labbra di Michael sulle mie.

E il mio cuore che andava a mille.

Le sue mani che tremavano, delicate sulle mie guance.

Quando riaprii gli occhi sembrava tanto la quiete dopo la tempesta. C'era solo un lieve venticello caldo a soffiarmi fra i capelli e nemmeno una Creatura nel raggio di chilometri. Eravamo totalmente soli e immersi in un silenzio così piacevole dopo quelle sirene.

Michael mi mise i capelli dietro l'orecchio sinistro perché stavano svolazzando e mi sorrise tenero.

"Sei stata brava piccola mezzosangue" mi disse.

"Grazie" la mia voce era un sussurro, ero stremata e piegata sulle ginocchia.

"Era da un po' che volevo farlo sai?" si morse un labbro in imbarazzo "Da quella sera da Aries, ma tu eri sempre con Axel"

Io sorrisi, stavo per rispondergli qualcosa che nemmeno ricordo.

Perché all'improvviso svenni fra le sue braccia. Distrutta.

Ma mi lasciai andare al sicuro con Michael.

Accademia delle Creature 2Where stories live. Discover now