I like your hair - {Yoonseok}

6 febbraio

Hoseok si trascinò in cucina quasi con gli occhi chiusi, necessitando di un caffè più di qualsiasi altra cosa, e salutò le due persone presenti.

«Ciao ma'. Yoonie.» fece un cenno col capo in direzione del ragazzo dai capelli azzurri e si diresse verso il mobiletto contenente le tazze.
Poi, preso dal dubbio, strizzò gli occhi e ricontrollò l'effettivo presenza del suo hyung seduto al bancone della cucina.

«Yoonie?» domandò incredulo, ma, dopo aver ricevuto l'inconfondibile sorriso gommoso che tanto amava, si precipitò addosso a Yoongi, stringendolo con forza.

«Yoonie!» disse stampandogli un bacio sulle labbra e continuò a ripetere quella semplice parola tra un bacio e l'altro, le sue mani strette sui fianchi del maggiore che le aveva invece allacciate dietro al collo del minore.

«Cosa ci fai qui?»

«Be', ho espresso un desiderio e l'ho realizzato.» spiegò il ragazzo dai capelli azzurri sulle labbra dell'altro, un sussurro subito catturato da un bacio.

«Da quanto sei arrivato?» finalmente convinto che non sarebbe sparito se solo lo avesse liberato dalla sua presa, si sedette accanto a lui ed iniziò a bere il caffè che gli aveva portato la madre.

«Un paio d'ore fa.» rispose al suo posto la signora Jung, anche lei entusiasta della visita di Yoongi. «E ha insistito che ti lasciassi dormire. Trattalo bene, Hoseok, questo ragazzo è proprio un tesoro.» concluse lasciando un bacio sulla fronte al maggiore, che arrossì a causa di quel gesto d'affetto a cui non era abituato.

«Vado a fare la spesa, va bene del bulgogi per pranzo?»

«Sì sì.» rispose il figlio, del tutto disinteressato alle parole della donna, la mano stretta in quella di Yoongi.

«Ho capito.» ridacchiò lei, alzando gli occhi al cielo. «Sarò di ritorno tra un'ora, d'accordo?» diede un bacio sulla guancia ad entrambi e, presa la borsa, uscì di casa, lasciando i due fidanzati da soli.

Rimasero per un po' in silenzio, mentre Hoseok faceva colazione, incerti su cosa dire e su come procedere. Una sola giornata era troppo poco per recuperare i lunghi giorni di assenza ed entrambi lo sapevano, per questo, quando il padrone di casa ebbe finito la colazione, si guardarono negli occhi, immersi nel silenzio.

«Vado a farmi la doccia.» disse per rompere quella situazione di stallo. «E tu» prese Yoongi per un polso «Vieni con me.»

Le loro labbra si unirono in un bacio spinto e disperato non appena Hoseok chiuse la porta del bagno dietro di sé, alzando il dolcevita nero che il maggiore aveva indosso fino a toglierglielo e gettarlo da qualche parte sul pavimento. Accarezzò quella pelle esposta, spostò le labbra sul suo collo e lasciò che Yoongi lo privasse del pigiama che aveva indosso mentre lui faceva la stessa cosa con i suoi jeans, prima di condurlo, con le mani arpionate sui suoi fianchi, fino al box doccia.

«Abbiamo fretta, eh?» quasi lo prese in giro, il maggiore, peccato che il suo sorrisetto fosse contornato da un volto che stava lentamente prendendo un colorito rossastro, che agli occhi di Hoseok lo fece apparire adorabile.

«Quando mi ricapita di averti qui con me?» domandò con serietà incrociando le iridi scure dell'altro. C'era molto di più in quello sguardo del desiderio che aveva fatto agire Hoseok in maniera tanto irrazionale: aveva bisogno di Yoongi, aveva bisogno di unirsi a lui e trovare la forza per affrontare un periodo indefinito di tempo senza poi il maggiore accanto.

«Odio la distanza, cazzo. Vorrei già essere all'università.»

Il ragazzo dai capelli azzurri gli posò una mano sulla guancia ed il padrone di casa, comportandosi come un gatto, spinse il volto contro il suo palmo.

«Lo so, Hobie.» la voce di Yoongi si era abbassata. «Fa schifo, lo so, e detesto l'idea di non esserci stato, ieri sera...»

«Non è colpa tua.» lo interruppe Hoseok.

«Troverò il modo di venire a Busan più spesso, te lo prometto.»

«Ti amo.» il minore si appropriò delle sottili labbra dell'altro ed interruppe, almeno per quel momento, ogni altro pensiero razionale.

Hoseok da appena sveglio mi ricorda me. In ogni momento della giornata.