Capitolo 33: Edimburgo [R]

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Dopo quattro ore e venti minuti, scendiamo dal treno. La prima tappa del mio viaggio alla scoperta di me stessa è Edimburgo! Sono in Scozia!

<<Forza! Sbrigati!>>

Seguo Teresa fuori dalla stazione. Si mette a parlare con un signore con un kilt verde a quadri e una maglietta bianca e poi mi guarda. <<Sei pronta?>>

Io annuisco in preda all'ansia. Cosa mi aspetterà?

La seguo dentro a una piccola macchina verde scuro e partiamo.

<<Siamo a Edimburgo>>, commento tra me e me, guardando il panorama fuori dal finestrino.

Lei tira fuori una cartina, la osserva per alcuni secondi e la rimette nella borsa.

<<Con cosa iniziamo?>>, chiedo entusiasta.

<<Non te lo dico>>, risponde con una linguaccia.

Scendiamo dalla macchina e mi ritrovo in una lunga via piena di negozi.

<<Devi comprarti un k-way e un sacco a pelo. Vieni>>. Mi prende per mano, mi trascina dentro a un negozio con un'insegna bianca e mi compra un k-way e un sacco a pelo, che attacco allo zaino.

<<Siamo sulla Royal Mile, la celeberrima strada che attraversa Edimburgo dal castello alla residenza reale di Holyroodhouse>>.

Osservo la strada che stiamo percorrendo: i negozi sono tutti pittoreschi e rustici, tipici del luogo. I palazzi che ci circondano racchiudono tutta la storia di questa città. Mi attira, particolarmente, quella chiesa in pietra, con una torre dell'orologio a punta: è ammaliante. Seguiamo le indicazioni per Calton Hill e, dopo esserci fermate in un pub a mangiare, arriviamo a destinazione.

Esiste una parte di Grecia a Edimburgo. Chi l'avrebbe mai detto?  Noi, sciocchi esseri umani, crediamo di sapere tutto, quando invece non sappiamo nulla.

Calton Hill è una collina adornata da monumenti ispirati all'architettura della Grecia antica. Teresa mi ha detto che viene chiamata "la Atene del nord".  Osservo le rovine greche e tocco il marmo rovinato. Sono le sette di sera e il sole sta tramontando, regalando al paesaggio i suoi colori caldi e intensi.

<<Che ne dici di fermarci a dormire?>>, suggerisce.

<<Qui?>>

<<Sì, perché?>>

<<Nulla>>, rispondo alzando le spalle.

Lei prende il suo sacco a pelo, lo stende per terra, la imito e mi ci infilo, mentre Teresa accende il fuoco.

La città è illuminata dalle luci delle abitazioni, regalandoci uno scenario spettacolare, mozzafiato: in lontananza si vedono le montagne scure e si sentono i canti di gioia degli abitanti.

<<Come sta andando il primo giorno?>>, chiede Teresa infilandosi nel suo sacco a pelo.

<<Dovrei chiederlo a te: come sto andando, capitano?>>

<<Sei fantastica>>, dice sorridendo.

Il fuoco scoppietta e i grilli iniziano il loro canto.

<<Posso farti una domanda?>>, annuisce. <<Perché hai accettato di fare questa cosa per me? Insomma, perdi un anno della tua vita. Non puoi stare lontano da Antonio per un anno intero>>.

Lei mi ferma seduta stante alzando una mano. <<Ti blocco subito>>, scuote la testa. <<Non può essere un sacrificio per me fare questo. In fondo è colpa mia: ho parlato troppo quella volta nel bosco e, anche se indirettamente, ti ho spinto a lasciarlo. Sono fortunata, visto che Aeron non si è arrabbiato con me, ma mi ritengo responsabile. Non perdo un anno della mia vita, lo passo con te. Tu non sei una perdita di tempo. Per quanto riguarda Antonio, so che Ron Ron lo terrà d'occhio per me>>. Ridacchia.

<<Io non ti ritengo responsabile di nulla. È stata una mia scelta, ma ti ringrazio di essere qui e di fare questo per me>>.

Sorride. <<Buonanotte>>.

<<Buonanotte>>.

Il giorno successivo, in mattinata, visitiamo il Castello di Edimburgo: è magnifico che un castello così bello sia costruito sopra a un vulcano. All'interno vi sono i tesori della corona scozzese, ma la parte più eccitante della visita è l'arrivo nelle gigantesche sale. Nel pomeriggio camminiamo tra le piccole vie della città vecchia.

<<Dobbiamo andare>>, annuncia Teresa mentre consulta un quaderno.

<<Di già?>>

Chiudo il cappotto mentre lei chiama un taxi per la stazione.

Cercando di Trovare me stessaWhere stories live. Discover now