Capitolo 9: Nuovi amici [R]

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Rimanendo nascosta sento solo i suoi borbottii senza capire cosa stia dicendo.

Quando Concetta mi dà il via libera, mi alzo.

<<Potevi lasciarmi guardare ancora un po', no?>>, commenta ridacchiando.

<<Perché? Lo conosci?>>

<<Qui ci conosciamo tutti>>. Giusto. <<Si chiama Aeron Le Blanc. È il figlio del Presidente Le Blanc, che detiene il presidio scolastico. È uno schianto pazzesco, potrei rimanere tutto il giorno a guardarlo, ha un gran cervello. L'unica pecca è il suo caratteraccio. Ha pochi amici, risponde sempre male a tutti e se parliamo di arroganza, lui ne è il re>>

Così Mister Cappotto ha un nome: Aeron Le Blanc.

Ritorniamo in piazza e Concetta mi fa conoscere la sua compagnia di amici.

<<Un viso nuovo!>>, urla un ragazzo da lontano appena vede Concetta.

Lei fa gli onori e mi presenta a tutti i suoi amici, i quali mi raccontano tutto di loro.

Whoah! Nemmeno mi conoscono e già mi parlano con così tanto affetto?

La compagnia è formata da sette persone, di cui una è Concetta. Il primo che si presenta si chiama Eric Moro, ha tredici anni ed è all'ultimo anno di scuole medie. Per la sua età è abbastanza alto e muscoloso, probabilmente perché lavora in un campo qui vicino con il padre. Ha i capelli marrone scuro e gli occhi color castano chiaro. La seconda a presentarsi è una ragazza di diciassette anni che si chiama Donatella Letizato. Anche lei è abbastanza alta e, come Concetta, è formosa. Ha i capelli color bronzo e gli occhi color cioccolato. Quando si presenta mi racconta un po' di tutte le serie tv che guarda e mi sorprende la sua spontaneità nel parlare con uno sconosciuto. Il turno passa a un piccoletto alla sua destra con i capelli tutti arruffati e degli occhialoni: si chiama Vitale Sessa. Ha quattordici anni e, da quello che ho capito, ha una grande cotta per Concetta. È per questo che ha scelto la sua stessa scuola.

Che carino!

I tre restanti si presentano mentre beviamo qualcosa in un piccolo bar in piazza che non avevo notato. Alessandro  è il ragazzo più grande del gruppo: ha venticinque anni, i capelli corti, biondo-castani con dei piccoli ricci che sembrano delle piccole onde, ma la cosa che più mi ha colpito di lui sono i suoi occhi color bianco-grigio chiaro.

Lucetta Scordato ha sedici anni. È la più minuta del gruppo ed è piuttosto particolare, perché per tutto il tempo ha litigato con suo fratello gemello Paolino Scordato. Entrambi hanno i capelli castani e gli occhi azzurri.

<<Francesca, sei sicura di non voler nulla da bere?>>, chiede Alessandro mentre parliamo del più e del meno.

Non ho ancora preso il primo stipendio e non ho più soldi, quindi preferisco rimanere facendo presenza.

<<Ti piace la cioccolata?>>, continua. Io annuisco. <<Mario, mi porti una cioccolata?>>

Lo guardo confusa. <<Io non posso...>>

Quando il cameriere me la porta davanti, il profumo delizioso del cioccolato mi invade i polmoni. <<Non dovevi>>.

<<L'ho fatto con grandissimo piacere>>, risponde facendomi un sorriso a trentadue denti. Sorrido imbarazzata abbassando lo sguardo.

Nessuno aveva mai fatto qualcosa di così carino per me: di solito ero sempre io a comprare il caffe a Madison. Mi salgono delle lacrime che trattengo a stento.

Quando è tempo di andare via, tutti mi salutano con trasporto e ci dirigiamo verso casa per cenare.

<<Papà ha chiesto se passi dal suo ufficio prima di andare a casa>>, mi dice Concetta mentre aiuto Nonna Elena ad asciugare i piatti.

Entro nell'ufficio di Salvatore con lo stomaco sottosopra per l'ansia.

<<Ciao, Francesca. Scusa se ti ho fatto venire a quest'ora, ma volevo darti questi>>. Mi consegna una busta. <<Sono i soldi del tuo primo stipendio più un bonus, visto che sei riuscita a mettere in piedi una biblioteca in un mese. Ora va'! Si sta facendo tardi e domani è il grande giorno>>. 

Quando esco dall'ufficio, apro la busta in fretta e furia scoprendo al suo interno un assegno da duemila euro e una lettera.

Arrivata a casa, mi butto sul letto e inizio a pensare a quante cose sono successe oggi: Mr. Cappotto che si chiama Aeron, la mi confessione a Concetta, i ragazzi, i soldi con la lettera di Salvatore...

"Cara mia piccola Francesca,

Come da me promesso ecco qua lo stipendio per il tuo duro lavoro. Quando eravate al bar, Concetta mi ha telefonato e raccontato tutto quello che era successo oggi pomeriggio. Volevo farti sapere che se hai bisogno di sostegno noi ci saremo sempre e perciò ti ho concesso un bonus, approvato anche dal consiglio comunale, per il tuo grande impegno. Ti consiglio di usare questo bonus per comprarti un cellulare e qualche decorazione per la tua stanza. Non ti devi preoccupare dei manuali, il Presidente Le Blanc è un mio caro amico di infanzia e di sicuro avrà qualche pezzo in più da regalarmi.

Coraggio e ci vediamo domani per il grande giorno,

Salvatore"

Mi addormento tra una lacrima e l'altra con la lettera in mano.

Cercando di Trovare me stessaWhere stories live. Discover now