20. Duelli Al Sangue

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"Quindi anche tu sei più testa che cuore come Patch?" mi chiese lei.

"Credo di si"

Anche se, pochi istanti dopo averlo detto, il mio cuore fece una capriola vedendo Michael presentarsi agli allenamenti.

Era più pallido del solito e con due occhiaie da paura. Calum gli andò subito a parlare ma lui non faceva che guardare Axel mentre combatteva. Scattai in piedi quando si tolse la sua giacca di jeans. No, non lo stava facendo davvero....

"Scusami Maira, parliamo dopo"

Mi incamminai verso il campo di combattimento, c'eravamo proprio tutti adesso. Guardai Michael dire qualcosa a Cameron che si fece da parte. Andò a sedersi sula panchina vicino a Flavjola per bere un po'.

No no no, non stava davvero sfidando Axel a duello, a malapena si reggeva in piedi, non poteva usare il fuoco perché eravamo sorvegliati e Axel era Axel al pieno delle sue forze.

"Che diavolo sta facendo?" mi avvicinai a Calum a bordo pista. Anche se in realtà tutti stavano guardando.

"Sfida l'alfa" Calum mi sorrise, fiducioso dell'amico.

"Non scherzare cazzo! Axel stava combattendo contro CAMERON DALLAS due secondi fa, quanto credi che ci metta a battere Michael? E' stato tutto ieri fuori, ti prego fermalo prima che si facciano male"

"Rilassati, stai sottovalutando Michael"

Nel frattempo i due avevano preso a volare ma nessuno dei due aveva scagliato un vero e proprio incantesimo, solo un po' di offensivo iniziale"

"Calum sai la scenata che c'è stata ieri con quei due, se le daranno di santa ragione, non si sopportano."

"Mar" mi mise le mani sulle spalle "Fidati"

Mi morsi un labbro, non ero ancora tranquilla ma la smisi di assillare Calum. Intanto Axel e Michael se le stavano dando talmente tanto che sembrava stesse tuonando. Il fatto di non poter intervenire in aiuto della loro sanità mi stava uccidendo. Non potevo usare l'aria, niente incantesimi e niente dramma, non potevo dare nell'occhio perché stavo tramando altro.

Dopo due minuti il primo a cadere fu Axel, mi presi uno spavento micidiale, atterrò a pochi metri da me, con le ali a terra e Michael con un'espressione neutra, come se combattere contro Axel Cipriano fosse niente.

"Axel alzati!" gridava Cameron dietro di me. Avevo ansia.

"Dai Michael finisci il duello" guardai male Calum che fece spallucce.

Io a malapena riuscivo a stare ferma, mi bruciavano i palmi delle mani a trattenere gli incantesimi.

"Axel!" mi uscì un gridolino preoccupato, Michael stava per finirlo quando lui lo schivò facendolo cadere in avanti.

Il ragazzo dai capelli neri prese le ali dell'avversario e lo scaraventò lontano, Michael si rimise in piedi facilmente, non aveva un graffio.

"Oh cazzo..." sussurrai.

Era tormentato. Doveva esserlo. Sul serio, come lo ero stata io sulla Terra e anni prima. Non dormiva, andava a sfogarsi ed era distruttivo nei duelli. Perché non me n'ero accorta prima? Cos'ero cieca? Ero troppo occupata a pensare a Patch e mio padre...

Axel aeva preso a riempirlo di pugni, aveva capito come ferire Michael dal momento che fisicamente era più forte e per lui era il secondo duello giornata e aveva poche energie.

"Axel fermati!"

Salii sulla pedana, Axel non mi ascoltava e Michael non riusciva a liberarsi da sotto il fisico marmoreo dell'avversario.

"Axel smettila!" mi misi in mezzo, il mio corpo fra il suo e quello di Michael.

Quando ottenni la sua attenzione iniziai a sussurrare per non farmi sentire dalla guardia del campo "E' tormentato, non risponde delle sue azioni a pieno, vuole solo distruggere. Credimi, sono stata così, hai combattuto contro di me mentre ero così e lo sai. Guardalo, non vuole davvero farti del male ma tu finirai per farne a me se lo pesti a sangue."

Axel abbassò le guardia e le ali insieme. Poi mi guardò dritta negli occhi.

"Mi devi dire qualcosa zuccherino?" venne pericolosamente vicino a me, Michael dietro di me tossiva.

"Ti prego Axel, lui è importante per me, ho promesso di stargli accanto perché sono l'unica che può aiutarlo. Come Patch ha fatto con me"

Sapevo che nominare Patch era un colpo basso ma ero disperata.

Axel gli diede uno sguardo veloce e poi tornò a me "Medicalo in infermeria, vi raggiungo fra dieci minuti"

Mi diede le spalle e raggiunse Cameron senza dire niente. Aiutai Michael ad alzarsi per portarlo dentro. Ma, passando notai una cosa che non avevo notato tutto il tempo che ero stata fuori.

Il padre di Axel era stato tutto il tempo a guardarci dalla finestra del suo studio.

Sorrideva come se le cose andassero secondo i suoi piani. E quello che voleva era far allontanare Axel da me.

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